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Berlusconi un problema per il centrodestra? Ma forse soprattutto per il suo partito

Silvio Berlusconi è stato un grande uomo politico e non solo: imprenditore di successo, presidente del Milan, proprietario di tv e giornali… Negli anni novanta salvò l’Italia dal baratro comunista, svegliò la politica italiana da un sonno comatoso, ridiede voce e dignità ad intere categorie, prima ignorate e sottovalutate, sdoganò la destra, riportò il paese all’attenzione internazionale. Fu l’unico in grado, dopo vari decenni di storia repubblicana, di far durare l’esecutivo e di avviare importanti riforme per migliorare la macchina amministrativa.

Certo, non tutto andò per il meglio, si sarebbe dovuto fare di più e in modo più incisivo in vari settori, il che produsse anche delle delusioni, ma non va dimenticato neppure che, fin dal suo esordio, fu costantemente assalito dai media, insultato, minacciato e inquisito.

Nonostante le persecuzioni subite negli anni, non si è mai arreso, continuando a lottare e a mettersi in gioco. Il suo successo più recente è stato la brillante campagna elettorale che ha condotto per Forza Italia, facendone risalire i consensi pure tra i giovani.

Detto questo, però, c’è anche il risvolto della medaglia. A parte gli evidenti problemi fisici causati dall’età, Berlusconi ha un evidente problema con i suoi: Forza Italia appare spaccata in due tronconi, una parte più fedele a Fratelli d’Italia, l’altra meno.

Oltre a ciò, ormai da tempo, il leader non riesce a controllare i suoi. Lo abbiamo visto con i vari Brunetta, Carfagna, Gelmini, personaggi che erano al vertice del partito e, all’improvviso, gli hanno voltato le spalle.

Certo, non conosciamo i motivi che li hanno portato a tale scelta, ma quel che si evidenzia è che Berlusconi non ha più il carisma di una volta. Nel nuovo governo che si sta formando sta cercando di prendere quanto più potere è possibile, ma non sembra che possa riuscirci, i tempi sono cambiati e Giorgia Meloni sa bene che, per governare, il potere lo deve avere lei nelle sue mani e non qualcun altro, fosse pure l’ex leader del centrodestra.   

Del resto, la prima mossa, quella di non fare eleggere Ignazio La Russa, a Forza Italia non è riuscita e ciò le renderà più difficile accreditarsi come affidabile nella compagine di governo. Certo, questo appare anche un segnale di debolezza di tutto il centrodestra, ma se Forza Italia dovesse continuare ad alzare la posta o a remare contro, Fratelli d’Italia avrebbe pure in serbo altre mosse che potrebbero addirittura sortire l’effetto opposto a quello sperato e portare alla disintegrazione di Forza Italia. Intanto, così, di fatto, Forza Italia si è indebolita, rinforzando, invece, il partito di Matteo Salvini, la Lega, che ne trarrà beneficio. Si è visto, inoltre, che non mancano, neppure, altri partiti, di varia provenienza, ad esempio centristi, pronti ad entrare nella maggioranza, se se ne presentasse l’occasione. Chi vivrà vedrà, recita un noto proverbio, e va anche detto che “nulla, a questo mondo, dura sempre”, che ci piaccia o meno.

Lydia Gaziano Scargiali           

 

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