Hot Topics

Cina 20° Congresso del Partito Comunista Xi Jinping sarà “incoronato” presidente per la terza volta consecutiva

 

( Pequim - China, 24/05/2019) Vice-Presidente da República, Hamilton Mourão, durante Audiência com o Presidente da República popular da China, Senhor Xi Jinping. Foto: Adnilton Farias/VPR

Foto: Adnilton Farias/VPR

Con circa 2.300 delegati, quasi tutti di sesso maschile, si è aperto a Pechino, qualche giorno fa, nel palazzo della tristemente nota piazza Tienammen, il ventesimo Congresso del Partito comunista cinese.

Apertura con suoni di trombe e inno nazionale, Xi raggiunge il podio, si inchina e, dopo gli applausi, inizia il suo discorso. 

Difende il suo operato nei confronti delle gravi crisi che il Paese ha dovuto affrontare, come il Covid con le conseguenti difficoltà economiche. Vanta i risultati raggiunti per la costruzione di un moderno Paese socialista nonché i significativi successi raggiunti in campo internazionale, sostenendo che l’attrattiva e il potere della Cina sono aumentati in modo significativo.

Peccato, però, che il presidente cinese eviti, invece, di parlare dello stallo economico del suo paese, dovuto alla denatalità e ai mancati investimenti.

Inoltre i lockdown, causati dal covid, ma forse protrattisi troppo, nel tempo, stanno provocando molte rivolte che il governo cerca in tutti i modi di nascondere ai media.

Il presidente cinese mette in guardia da un ambiente internazionale più instabile, affermando che la Cina deve essere preparata ad affrontare “venti forti, onde alte e persino tempeste pericolose”, ma farebbe bene a chiedersi pure setali tempeste non siano, invece, interne al sistema più che esterne. 

Riassume, poi, i risultati ottenuti negli ultimi cinque anni: nella lotta alla povertà, nella difesa nazionale e nella diplomazia. Difende la sua politica zero Covid:”Abbiamo protetto la vita delle persone. La Cina ha ottenuto significativi risultati positivi nel coordinare la prevenzione e il controllo delle epidemie con lo sviluppo economico e sociale”. Difende le sue campagne anti-corruzione contro “tigri, mosche e volpi”, che hanno permesso di eliminare “i gravi pericoli latenti all’interno del Partito, lo Stato e l’esercito.” “La corruzione è il più grande tumore che danneggia la vitalità e la forza del Partito”. Difende le azioni su Hong Kong ora governata da “patrioti”: portata “dal caos all’ordine”. “Un Paese, due sistemi si è dimostrato il miglior meccanismo istituzionale per Hong Kong e Macao e deve essere rispettato a lungo termine”. 

Uno dei punti più attesi è quello su Taiwan: “Abbiamo dimostrato la nostra capacità di opporci al separatismo, all’indipendenza e alle interferenze straniere”. Ribadisce che Pechino vuole una riunificazione pacifica, ma aggiunge pure che “non rinunceremo mai al diritto di usare la forza”, se necessario, per arrivare alla “riunificazione”. 

Non si è fatta attendere la reazione di Taipei. “Taiwan non accetterà nessun compromesso sulle questioni di sovranità e sulla democrazia e ribadisce che il confronto militare con la Cina non può essere un’opzione percorribile”. Lo ha dichiarato il portavoce dell’ufficio presidenziale, Chang Tun-han, citato dai media di Taiwan. Taipei, ha detto il portavoce della presidente Tsai Ing-wen, “ha chiaramente respinto fermamente il modello ‘un Paese, due sistemi'”, in vigore a Hong Kong e che la Cina vorrebbe applicare anche a Taiwan. “E’ il consenso del popolo di Taiwan che la sovranità territoriale, la democrazia e la libertà non possono essere compromesse”, ha proseguito il portavoce, “e il confronto militare non deve essere un’opzione per i due lati dello Stretto”. Taipei, ha aggiunto, rimane disponibile a trovare, con Pechino, “un metodo reciprocamente accettabile per mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan”.

Xi ha elencato una lunga serie di priorità per gli anni a venire. “La Cina non cercherà mai l’egemonia e l’espansionismo”. Quella della Cina è una “posizione chiara” contro l’egemonismo, l’unilateralismo e il protezionismo “in ogni forma”, difetti che Pechino imputa, in primo luogo, agli Stati Uniti. “Tutto questo ci ha dato un ampio riconoscimento internazionale”, ha aggiunto. 

Si concentra sui miglioramenti per le Forze Armate. “La Cina accelererà la costruzione di un esercito di livello mondiale e rafforzerà la sua capacità di costruire una capacità di deterrenza strategica”.

“Dobbiamo il successo del nostro Partito e del socialismo con caratteristiche cinesi al marxismo e a come la Cina è riuscita ad adattarlo. La modernizzazione in stile cinese ha infranto la leggenda secondo cui la modernizzazione può essere raggiunta solo attenendosi al capitalismo”, prosegue. Insiste sul concetto di sicurezza nazionale, centrale nella sua presidenza. “Dobbiamo implementare senza riserve il concetto di sicurezza nazionale globale, mantenere la sicurezza nazionale in tutti gli aspetti del lavoro del Partito e dello Stato per garantire la sicurezza nazionale e la stabilità sociale.

Menziona un altro suo slogan, quello della “prosperità comune”, che verrà “promossa fermamente”. La Cina “aumenterà il reddito dei lavoratori a basso reddito, espanderà la classe a medio reddito, regolerà l’ordine di distribuzione della ricchezza e regolerà il meccanismo di accumulazione della ricchezza”

Affermata, poi, l’importanza della tecnologia, ha enfatizzato la necessità dell’autosufficienza, elogiato lo sviluppo scientifico della Cina, dall’esplorazione dello spazio e della tecnologia nucleare alle scoperte farmaceutiche. La Cina deve concentrarsi su uno sviluppo di alta qualità. Ciò include la sicurezza sul lavoro, la resilienza della catena di approvvigionamento e la strategia economica della “doppia circolazione”, che si concentra sull’espansione della domanda interna per diventare più autosufficiente. Istruzione, tecnologia e talento sono la base per lo sviluppo della Cina come Paese forte e per il ringiovanimento del Paese.

Tema centrale nel discorso di Xi sono anche l’energia e l’ambiente. Afferma che la Cina promuoverà uno sviluppo verde e a basse emissioni di carbonio e migliorerà i controlli sull’inquinamento. Xi promette anche di utilizzare il carbone in modo più pulito ed efficiente. “La protezione ecologica e ambientale ha subito un cambiamento storico: i cieli sono più blu, le montagne sono più verdi e l’acqua è più limpida”. Il suo Paese, uno dei maggiori inquinatori al mondo, continuerà a impegnarsi contro il riscaldamento globale, dice. “Parteciperemo attivamente alla governance globale sui cambiamenti climatici”.

Così come quello demografico. “Stabiliremo un sistema di politiche per incrementare i tassi di natalità e perseguiremo una strategia nazionale in risposta all’invecchiamento della popolazione”.

Grande spazio all’importanza della cultura socialista e l’educazione patriottica. JI afferma, infatti, che il Partito deve esercitare con fermezza il controllo sull’ideologia, assicurandosi che i media espongano i giusti valori e promuovano una generazione di giovani influenzata dalla cultura tradizionale, dal patriottismo e dal socialismo. Sottolinea inoltre la necessità di raccontare la “storia della Cina” per promuovere la narrativa cinese, presentare una Cina credibile e rispettabile e mostrare meglio la cultura cinese al mondo.

Breve passaggio sulla religione: la Cina continuerà a spingere per “sinizzare la religione” e per “guidare in modo proattivo l’adattamento della religione e della società socialista”. Nessuna menzione al Xinjiang. 

Nella Grande Sala del Popolo si è rivisto per la prima volta in pubblico l’ex vicepremier Zhang Gaoli, accusato lo scorso anno dalla tennista Peng Shuai di violenza sessuale.

Il Congresso terminerà sabato. Il giorno successivo verrà svelato il nuovo Comitato permanente del Politburo, con il Segretario generale al vertice. Che, salvo imprevisti che appaiono decisamente poco probabili, sarà ancora Xi Jinping. Per la terza volta nella storia.

Il comunismo in Cina appare ancora pieno di vitalità, ma si cominciano a vedere le prime crepe.

L’essere umano anelerà sempre alla libertà e qualunque tipo di oppressione sarà destinata, prima o poi, a cedere nei confronti della cultura e della democrazia.      

Be the first to comment on "Cina 20° Congresso del Partito Comunista Xi Jinping sarà “incoronato” presidente per la terza volta consecutiva"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*