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Biagio Conte quale messaggio alla sua città?

Non uno solo, ma veramente tanti i messaggi impliciti ed espliciti nella vita del santo laico Biagio Conte. Certamente per esaminarli tutti non basterebbe un intero volume.

Ci sembra, però, importante sottolineare soprattutto come la sua esistenza, interamente dedicata agli umili e ai dimenticati della società, dimostri in modo inequivocabile che la salvezza per gli esseri umani può nascere solo dalla volontà e dall’impegno dei singoli e difficilmente dalle sole amministrazioni pubbliche, soprattutto se di una sinistra ideologica.   

Chi, infatti, ancora ritenga che i problemi umani trovino la loro soluzione mediante interventi sociali promossi dallo stato o da altre amministrazioni pubbliche può finalmente svegliarsi e vedere quel che accade realmente intorno a noi, in particolare, nella nostra città.

La vicenda personale di Biagio Conte, al riguardo, è veramente emblematica.

La scelta di vita del santo palermitano, da poco scomparso, è stata, infatti, radicale: rinunciare a tutto per stare vicino e dare sostegno ai poveri, agli esclusi, agli emarginati, italiani o stranieri che fossero.

Ma se vanno riconosciuti gli indubbi successi del santo laico palermitano nella lotta alla miseria, con la creazione della sua Missione Speranza e Carità, come pure i meriti di chi, negli anni, gli aiuti glieli ha forniti, sia del settore pubblico sia privato, va detto, però, che ci troviamo di fronte a un popolo, quello palermitano, nel suo complesso, molto impoverito. Assistiamo, impotenti, a guerre e conflitti in tanti paesi vicini, all’orrendo sfruttamento dei popoli africani, da parte di tante multinazionali scellerate…  Contemporaneamente, vediamo, poi, i governi europei restare impotenti di fronte a tanti mali e, nonostante le varie dichiarazioni piene di buoni intenti, ci accorgiamo che, alla fine, a cambiare è ben poco.

La Ue continua ad agire come un’arcigna matrigna nei confronti dei popoli mediterranei, i poteri forti americani appaiono impegnati esclusivamente a realizzare i propri egoistici obiettivi e, intanto, l’Italia rimane schiacciata come una noce tra potenze più grandi, mentre i cosiddetti “benefattori” mercanti di schiavi continuano a riversare immigrati a tempesta sulle nostre coste, ben sapendo che di aiuti questi non ne avranno molti, perché saranno, per lo più, sfruttati, buttati sulle strade a spacciare, rubare, prostituirsi…e, nel frattempo, tanti italiani si impoveriranno come loro, perderanno diritti, non avranno asili nido per i figli né un’assistenza sanitaria degna di questo nome. Se lo stato italiano avesse fatto il suo dovere fino in fondo, certamente Biagio Conte si sarebbe potuto dedicare ad altro. E invece di lavoro ne ha trovato tanto: clochard, senza tetto, disoccupati, vecchi e nuovi poveri, il prodotto di ideologie parolaie buone solo ad arricchire le caste di riferimento. Tanti anni di lotte, proteste, denunce, finte antimafie quali benefici hanno apportato se ci troviamo ora davanti a un quadro così desolante?

Lydia Gaziano Scargiali          

 

 

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