L’ideologia gender è come una clava che volteggia sulle nostre teste.  Sempre pronta a colpire, non intende, come qualcuno ingenuamente crede, far giustizia contro le emarginazioni sociali, ma solo dar forza a un Potere che a tutto pensa fuor che ai diritti umani.   

Il palco di Sanremo darà, quindi, ancora una volta, spazio e voce al nuovo indottrinamento che avanza. Qualcuno ribatterà che è sempre meglio il nuovo indottrinamento del vecchio. Non lo crediamo. Qualunque forma di indottrinamento va combattuta perché ostacola la libertà di pensiero e la ricerca della verità.

Le ideologie, del resto, non nascono come funghi, hanno pure loro sponsor potenti.

La strada della civiltà passa attraverso uno stretto sentiero che cerca di evitare sia i pregiudizi del passato sia quelli del mondo moderno, che non sono meno pericolosi dei primi.

Nel giro di pochi anni siamo passati da una critica, doverosa, alle emarginazioni sociali dei “diversi” ad un attacco violento contro l’istituzione della famiglia e del matrimonio, in modo da far sembrare i genitori (e con loro anche gli altri familiari, nonni compresi) come i responsabili di tutti i mali del mondo.

Possiamo accettare tutto ciò? I sostenitori della “teoria gender”, infatti, a differenza di quanto sostengono, non sono difensori dei diritti umani di determinate categorie, ma solo portatori di una ideologia diametralmente opposta a quella finora seguita e praticata dalla maggior parte della popolazione mondiale, nonché riconosciuta dalla giurisprudenza, dai codici civili e dalla Costituzione.  Lo stravolgimento di tali norme, poi, non arrecherebbe danni solo a coloro che ne sarebbero, teoricamente, i soggetti avvantaggiati, ma a tutti, compresi i cosiddetti “svantaggiati” perché porta, come conseguenza certa, un aumento sproporzionato di conflitti e tensioni fra i vari gruppi, vecchi e nuovi. Se non si indaga in modo serio sulle reali cause di certi disagi esistenziali e su quel che conviene fare per superarli non sarà certo un “liberi tutti” di una qualunque Rosa Chemical a risolverli. C’è chi ci invita a provare tutte le esperienze sessuali possibili e immaginabili perché ciò ci renderebbe pienamente felici.  Con questi incitamenti la felicità sembra veramente a portata di mano…

Lydia Gaziano Scargiali