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Università di Palermo Inaugurazione del nuovo anno accademico alla presenza delle massime cariche europee e italiane: Ursula Von der Leyen e Sergio Mattarella. La Sicilia tornerà protagonista?

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La presenza a Palermo delle massime cariche istituzionali europee e italiane, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Palermo, è certamente un segnale importante per la città e per la Sicilia, troppo spesso ai margini dei centri decisionali. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella hanno infatti accolto l’invito del rettore Massimo Midiri, intervenendo di persona all’evento.

Il capo dello Stato italiano è arrivato poco dopo le 10 al Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli studi di Palermo. Ad accoglierlo il ministro dell’Università Anna Maria Bernini, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il sindaco Roberto Lagalla, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e il rettore Massimo Midiri. Presenti anche il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia, l’arcivescovo monsignor Corrado Lorefice e autorità civili e militari.

La Fanfara dei Carabinieri ha suonato i due inni, europeo e italiano.

Il rettore Midiri, nel suo discorso, ha voluto evidenziare l’attività proficua svolta dal suo Ateneo in molti ambiti, nonostante le limitate risorse a disposizione. Queste, infatti, sono, di regola, destinate maggiormente alle università del nord Italia che a quelle del Sud.

Ad esempio, Palermo ha un solo Dipartimento di eccellenza quando Bologna, invece, ne ha 13 o 14. L’Ateneo palermitano svolge un’azione diretta al pieno coinvolgimento di studiosi di varie culture e provenienze, a favore della reciproca collaborazione e della pace tra le nazioni. Al riguardo, ad esempio, ha detto il rettore: “abbiamo mantenuto rapporti con studiosi russi, che non hanno nessuna colpa di appartenere a un Paese che per la democrazia ha fatto poco”. 

In questi anni, l’università siciliana ha guardato con interesse e favore allo sviluppo della vicina Africa, accogliendone molti studenti. La posizione geografica della Sicilia, del resto, la rende per propria natura rivolta verso quei territori vicini con i quali è bene avere rapporti di pace e di collaborazione. A questo riguardo, è stato anche creato, negli anni scorsi, sempre per volontà dell’Università di Palermo, il Polo universitario di Agrigento, che risulta essere, ora, l’università più a sud d’Europa.

L’Università di Palermo ha 40.000 iscritti, purtroppo, però, dopo la laurea, in troppi si trasferiscono al nord, privando la Sicilia di tanti intelletti e di tante potenzialità. Si tratta di giovani spesso apprezzati per le proprie doti e capacità, ma che non trovano sbocchi adeguati nell’Isola.   

L’università palermitana guarda ora con interesse soprattutto allo sviluppo sostenibile, un ambito che offre indubbiamente molte possibilità. La Sicilia potrebbe, infatti, diventare presto un hub energetico di grande importanza.

Il presidente della Regione, Renato Schifani, nell’appoggiare il piano ha voluto anche sottolineare, non solo la propria volontà di sostenerlo, ma anche l’intenzione di far confluire i fondi del PNRR in pochi progetti fondamentali per ottenere risultati sostanziali.

Tra gli interventi: Maurizio Cellura, Direttore Centro Sostenibilità e Transizione ecologica di Ateneo, Giorgia Coppola, Dottoranda di Ricerca in Health promotion, Luisa Agnello, Ricercatrice Biochimica Clinica, Alessandro Tamburini, Ricercatore Teoria dello Sviluppo dei processi chimici.

Ursula Von der Leyen, lodando le bellezze della terra siciliana, ne ha elencato le notevoli potenzialità di sviluppo, ma si è detta disponibile anche ad una sua concreta collaborazione con l’Ateneo palermitano e con gli esponenti politici della Regione.   

La presidente della Commissione UE, nella sua visita a Palermo, ha voluto rendere omaggio al giudice Falcone e alle vittime del terribile attentato del 1992, recandosi presso la stele di Capaci, dedicata alle vittime: Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.      

Il popolo siciliano, con il suo tradizionale scetticismo, osserva e commenta: “Saranno i soliti bei discorsi senza alcun seguito…”

Noi, che vorremmo essere un po’ più ottimisti, nonostante i precedenti ce lo impedirebbero, vediamo, invece, un segnale di cambiamento, forse piccolo, ma pur sempre significativo. Finora certi personaggi “nordici” qui in Sicilia difficilmente si erano visti e per di più per inaugurare l’anno accademico di una università del sud, che più a sud non si può. Come recita un celebre proverbio: “Chi vivrà vedrà”. Comunque un plauso al rettore Midiri, che è riuscito ad organizzare un evento di tale importanza e che, quindi, possiamo porre tra i siciliani “attivi”, purtroppo non molto numerosi, cioè tra quei siciliani che non aspettano “alla messicana” che il frutto cada dall’albero.

Lydia Gaziano Scargiali    

Foto di Angelo Modesto

 

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