Hot Topics

Draghi dice: “l’Ucraina deve vincere” ma gli auspici sono una cosa, la realtà spesso un’altra

Mario Draghi, nel suo discorso negli Stati Uniti, al Mit di Boston, dove ha ricevuto il premio Miriam Pozen, ha affermato con forza la necessità che l’Ucraina vinca la guerra che sta combattendo contro la Russia, ma la realtà non sempre è quella che si vorrebbe.

Infatti, se guardiamo le forze in campo, ci accorgiamo che attualmente l’Ucraina sta tentando una controffensiva contro i Russi per respingerli dai territori occupati, ma come stanno andando le cose? Dalle ultime notizie, sembrerebbe non bene per gli Ucraini che non riescono ad avanzare e, anzi, subiscono grosse perdite.

Comunque, quel che è certo è che, dall’inizio della guerra ad ora, ci sono già due sconfitti: l’Ucraina, perché – comunque si concluda la guerra – dovrà fare i conti con un territorio in gran parte devastato e l’Europa che, contro i propri interessi, politici ed economici, di mantenere la pace in quei territori, sta invece subendo i dictat statunitensi.

Si dirà: la Ue è alleata degli States e quindi deve adeguarsi alle loro scelte politiche, sì, ma fino a che punto? Ci chiediamo noi. Inoltre siamo, poi, sicuri che le scelte yankies convengano al loro paese? Anche in America, al riguardo, ci sono opinioni contrapposte.

Secondo l’ex capo del governo italiano, imposto dall’alto e non eletto da nessuno: “le conseguenze geopolitiche di un conflitto prolungato al confine orientale dell’Europa sono molto significative, quindi bisogna prepararsi, per cui l’Ue deve essere disposta a rafforzare le proprie capacità di difesa”. Inoltre, “dobbiamo essere pronti a iniziare un viaggio con l’Ucraina che porti alla sua adesione alla Nato, infine, dobbiamo prepararci a un periodo prolungato in cui l’economia globale si comporterà in modo molto diverso rispetto al recente passato”. Per esempio, “mi aspetto che i governi abbiano per sempre deficit più alti”.

Il che, tradotto, significa che: “il conflitto è molto impegnativo in termini di vite umane e di spesa, perciò gli europei devono tenersi pronti a fare i sacrifici necessari. Dobbiamo fare tutto il possibile per vincere questa guerra perché l’obiettivo di fondo (degli Usa), in realtà, non è restituire all’Ucraina i territori occupati dai Russi (e da sempre filorussi, aggiungiamo noi), ma allargare la presenza della Nato ad altri territori dell’est europeo. Pensa Draghi che la Russia possa essere d’accordo su questo punto oppure che considererebbe tale espansione come una minaccia per i suoi territori? E a noi europei, poi, allargare il conflitto nell’Europa dell’est e rischiare persino una guerra mondiale, per soddisfare gli appetiti Usa quanto può convenire? Secondo Draghi, inoltre, occorrerebbe cambiare il governo russo, però, al contempo, afferma di ritenerlo difficile, per cui noi dovremmo affrontare qualsiasi sacrificio ben sapendo di andare incontro a una probabile sconfitta, perché gli Usa sanno bene che prima di darsi per vinta la Russia scatenerebbe il finimondo. Allora verso dove stiamo andando: verso una sconfitta o verso una vittoria di Pirro?

L’ex premier ha parlato anche di politica economica. “Le banche centrali devono certamente essere molto attente al loro impatto sulla crescita, in modo da evitare inutili sofferenze. Ma il compito ricadrà principalmente sui governi che dovranno ridisegnare le politiche fiscali in questo nuovo contesto di tassi alti, bassa crescita potenziale e debiti pubblici elevati”, dice l’economista, per cui i governi, ha spiegato Draghi, “dovranno imparare a vivere in un mondo in cui lo spazio fiscale non è infinito, come sembrava essere quando i tassi di crescita superavano di parecchio i costi di indebitamento”.

In parole povere Draghi ci sta dicendo che le banche dovranno cercare di non frenare troppo la crescita, mentre i governi, dal canto loro, dovranno affrontare un periodo di bassa crescita, tassi alti e debiti pubblici elevati.

Almeno questo è quello che ci possiamo attendere in campo economico nei prossimi anni, secondo quanto detto dall’ex primo ministro.

Per concludere, il quadro che Draghi ci prospetta è: o la padella o la brace. Se non fermiamo i Russi, perderemo la nostra indipendenza, se li combattiamo, invece, potremmo perdere comunque e, nel frattempo, avremo perso pure tante vite e tanti soldi, oltre al nostro futuro.

Insomma, noi europei abbiamo perso comunque, in futuro dipenderemo totalmente dagli Usa o dai Russi, una bella prospettiva, non c’è che da dire un bravo alle istituzioni europee, così solerti nell’imporci divieti e così inesistenti a livello politico-diplomatico.

Lydia Gaziano Scargiali

 

Be the first to comment on "Draghi dice: “l’Ucraina deve vincere” ma gli auspici sono una cosa, la realtà spesso un’altra"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*