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La morte di Indy Gregory resterà per sempre nella nostra coscienza. Chi l’ha uccisa sappia che con lei ci ha ucciso tutti


Cari boia avete vinto, almeno per questa volta, siete riusciti a uccidere un esserino indifeso, una bimba di soli otto mesi. Complimenti, una bella impresa davvero! Ma quella bimba, Indi Gregory, siamo tutti noi, siamo noi ignorati da un sistema sanitario che ci vuole morti piuttosto che improduttivi.

Produttivi poi di che cosa? Di benessere per pochi privilegiati? Di armi e di droghe mortali? Di infiniti oggetti di cui potremmo tranquillamente fare a meno?

Sperate, voi sistema crudele e fallimentare, che ce ne stiamo zitti ad aspettare il nostro turno, quando invecchiati e indeboliti ci affiderete a qualche mattatoio pubblico dal suadente nome ospedale oppure ci convincerete che, suicidandoci, avrete fatto del bene a noi stessi e alla società intera?

No, cari boia, il progresso, quello vero, non passa dalla soppressione degli esseri umani, non passa dal disprezzo per chi non ha mezzi per curarsi, dall’odio per le “zavorre” umane che appesantiscono inutilmente i bilanci degli stati. Questa era la filosofia di Hitler e lo è ancora di tutte le dittature del mondo: se sei etichettato come inutile vai eliminato senza se e senza ma.  Con Indi muore anche il diritto anglosassone, barbaro e incivile, negatore di ogni umana libertà, splende, invece, sempre di più quello italiano, erede della cultura classica e di quella cristiana.

Noi, popolo che difendiamo la vita, alziamo ora la testa perché questo delitto non deve restare impunito. Chi voleva nascondere quanto stava accadendo non c’è riuscito, la verità è stata gridata ai quattro venti e il popolo della vita, d’ora in poi, non si arrenderà, ma lotterà con sempre maggiore determinazione.

Amare e difendere la vita significa difenderla ogni volta che è minacciata, sia che si tratti di guerre, di ingiustizie o di soprusi.

Del resto, va ricordato pure che l’efficientismo disumano non conduce a nessuna vittoria, anche questa è solo un’illusione: produce tante tragedie, ma alla fine non risolve alcun problema.

Poveri, anziani, bambini, disabili fanno pienamente parte della società, non sono esseri inferiori e vanno rispettati, anzi, spesso, sono pure la parte più importante, quella che manda avanti il mondo e ci rende tutti persone migliori.

Non diamo un calcio alla speranza, ma lavoriamo tutti per un mondo migliore.

Lydia Gaziano Scargiali  

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