“Turismo ferroviario”: Il Mandorlo in Fiore Express intona le prime note d’un atteso spartito

Il Treno dei templi in sosta nella fantastica valle. La Kolymbetra è a poche centinaia di metri…

Si chiama “turismo ferroviario” ed è il nuovo modo per le ferrovie di riproporsi nel nevralgico settore turistico di cui tanto s’attende l’ulteriore sviluppo. Se n’era parlato da tempo: il programma più ambizioso prevede anche di recuperare i tratti più significativi di alcune vecchie linee in disuso neppure da molto…

Adesso ha preso forma un consistente programma che in Sicilia ha avuto inizio con un paio d’esperienze iniziali. Abbiamo avuto modo di vivere quella dello Speciale “Mandorlo in Fiore Express”, che ha viaggiato sabato 10 marzo dalla stazione di Palermo Centrale alla volta della Valle dei Templi, per promuovere, appunto, gli inediti itinerari ferroviari turistici. Nel box, sui sedili di legno lucido in pino di Svezia (di grande qualità e stagionatura) eravamo mia mogli ed io in compagnia dell’amico giornalista Mimmo Pagoto ed un giovane di Altofonte incontrato per caso da Mimmo, che in stazione si era immedesimato nei problemi di solitudine dello stesso.

La manifestazione è stata organizzata da Fondazione FS Italiane, presente con i suoi vertici: il Presidente Mauro Moretti e il Direttore Luigi Cantamessa.
Il convoglio è stato trainato dalla E 646 196, mentre in coda era presente la E 626 428, appena rientrata in servizio dopo la “corsa prova” effettuata il giorno prima. In composizione, la carrozza di prima classe Az 10.062 inviata in Sicilia per l’occasione e alcuni dei rotabili storici stabilmente presenti in Sicilia come il postale Uiz 1411 e tre “carrozze centoporte”.

Centoporte. Il vagone è nella coloritura in "castano".
Carrozza Centoporte. Qui è nella bella coloritura in “castano”, non la sola adottata nel corso del tempo.

Fondazione FS Italiane ha invitato sul convoglio storico numerosi giornalisti siciliani e tour operator, oltre agli amministratori locali. Alla partenza, alla Stazione Centrale di Palermo, il Sindaco Orlando ha portato i saluti della Città Capitale Italiana della Cultura 2018. La Regione Siciliana è stata rappresentata dall’Assessore all’Ambiente e Territorio Salvatore Cordaro.
Nella carrozza postale sono stati collocati alcuni pannelli con immagini d’epoca delle ferrovie siciliane ed è stato messa a disposizione degli operatori e della stampa una cartella contenente il Catalogo con cui Fondazione FS Italiane propone una articolata offerta turistica per la Sicilia.
Tutto si è svolto in un’atmosfera festosa “da scampagnata d’altri tempi” con la buona “complicità” di un anticipo di primavera siciliana. Sul treno sono stati offerti alcuni generi di conforto. Finché il treno, superata la stazione di Agrigento, si è avviato verso la valle dei Templi, fermandosi in una rudimentale stazioncina presso il Tempio di Vulcano ed a poche centinaia di metri dalla Kolymbetra, che è stata visitata dai gitanti. Alcuni di essi non c’erano mai stati, ma tutti, come prevedibile, sono rimasti incantati dalla “magia” del luogo.

All’ombra del Tempio dei Dioscuri è stato organizzato l’incontro informale con la stampa e con i tour operator, preceduto dai saluti del Direttore Cantamessa e del Presidente Moretti…
Il Direttore Cantamessa, nell’accogliere i partecipanti nella Valle dei Templi dopo il viaggio in treno storico definito come “esempio di bellezza”, ha ricordato che il turismo ferroviario in Sicilia nacque nel 2005 con il Treno del Barocco e come la stessa legge sulle ferrovie turistiche abbia le sue origini proprio ad Agrigento.
Nel corso dell’incontro Cantamessa ha anche annunciato che nell’area della stazione di Porto Empedocle Centrale sarà collocata una locomotiva a vapore. Si può ipotizzare che la macchina scelta sia la Gr. 740 300, al momento accantonata a Castelvetrano e oggetto di tutela da parte della Regione Siciliana con Decreto dell’Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione in data 5 agosto 2003.
Infine il Direttore di Fondazione FS ha ringraziato le associazioni formate da volontari che “in tempi antesignani” hanno iniziato ad impegnarsi nelle attività con treni storici e nella tutela delle infrastrutture storiche, nominando Ferrovie Kaos, Trenodoc, Ferrovia Valle Alcantara e Sicilia in Treno.

L'interno delle carrozze in legno ricorda i treni dei western. Specie per brevi tratti i turisti sono felici di vivere queste emozioni, specie se accompagnati da bambini.
L’interno delle carrozze in legno ricorda i treni dei western. Specie per brevi tratti, i turisti sono felici di vivere queste emozioni, specie se accompagnati da bambini.

Il Presidente Moretti ha evidenziato come l’azione di Fondazione FS sia volta essenzialmente alla valorizzazione della felice congiunzione che si ha in molti territori tra ferrovia e luoghi della storia, della cultura e in definitiva della bellezza dell’Italia. In particolare, a partire dalla Valle dei Templi, culla della civiltà occidentale, Moretti ha sottolineato il rapporto già avviato con la Regione Siciliana e la volontà di espandere le attività dei treni storici in tutto i territorio isolano.
Si sono, poi, avvicendati al microfono Calogero Firetto, Sindaco di Agrigento, Ida Carmina, Sindaco di Porto Empedocle, il Vicepresidente regionale del FAI Giuseppe Taibi e Calogero Liotta in rappresentanza della Direzione del Parco Archeologico della Valle dei Templi. Il rientro da Agrigento Tempio Vulcano a Palermo ha visto in testa al convoglio storico una originale quanto spettacolare doppia E 646 + E 626.

Si tenga conto che, come sancito dalla “Legge Iacono” n. 128 approvata nell’agosto 2017, gli organi politici locali devono esprimersi ed impegnarsi per creare, nei vari territori italiani in cui ricadono linee ferroviarie dismesse o sospese suscettibili di recupero, le ferrovie turistiche. In Sicilia, le varie autorità hanno già manifestato la propria disponibilità…

Sono stati, pertanto, definiti, cinque itinerari, per ciascuno dei quali sono elencate le principali caratteristiche: lunghezza, materiale rotabile d’epoca impegnato, numero di posti disponibili:
Treno dei Templi – Treno delle Miniere – Treno del Parco della Divina Commedia – Treno della Farm – Treno del Vino.

Il primo itinerario è appunto quello della “Ferrovia dei Templi”, entrata sin dall’inizio nell’elenco dei “Binari senza Tempo” nei quali Fondazione FS Italiane ha inserito le tratte ferroviarie di maggiore pregio turistico-culturale in tutto il territorio nazionale. Il secondo itinerario, inteso come “Treno delle Miniere” include alcuni itinerari alternativi che toccano due siti minerari, trasformati in aree museali. Si tratta di due esempi di archeologia industriale:: il Parco di Comitini Zolfare e l’impianto di Cozzo Dinisi presso Campofranco.
Il terzo itinerario ha per destinazione la Valle delle Pietre Dipinte (Parco Letterario della Divina Commedia) a Campobello di Licata e comprende la visita del centro cittadino. Il progetto propone al momento partenze da Agrigento e da Caltanissetta, per Canicattì e Campobello di Licata.
La Farm Cultural Park, invece, è un centro culturale e turistico che può anche ospitare mostre e si trova a Favara. Sono programmate partenze da Caltanissetta e Canicattì, con trasferimento in bus da Aragona a Favara.
Infine, il quinto, l’Itinerario del vino potrà portare i viaggiatori da Agrigento a Grotte per la effettuazione di degustazioni di vini e prodotti tipici locali presso aziende e cantine sociali.

Alcuni dati confermano la possibile speditezza della “operazione”, ma bisognerà certamente attendere qualche tempo perché il servizio entri a regime, con ritmi che – a quanto pare – dipenderanno dalle richieste. Al turista “di vicinanza” ed ai “faidaté” sarà opportuno chiedere ad un’agenzia o aiutarsi, come oggi si usa tanto, per via telematica.

Il materiale ferroviario è già disponibile e i treni sono ancora funzionanti, dopo l’indispensabile revisione. E’ già presente in catalogo l’utilizzo delle automotrici ALn 668 in livrea d’origine, delle serie 1600 e 1900, quindi di costruzione FIAT. In Sicilia sono presenti le unità 1615, 1616 e 1936: le prime due hanno il comparto di 1ª classe con 8 posti e 60 posti di 2ª classe. La terza automotrice ha 68 posti di 2ª classe. Le caratteristiche di questi “rotabili” sono illustrate all’interno del catalogo stesso, unitamente agli altri rotabili d’epoca presenti in Sicilia, che possono essere oggetto di specifiche richieste da parte dei tour operator.

Nella introduzione al catalogo si invitano, infatti, i soggetti interessati a contattare Fondazione FS per programmare ulteriori itinerari, anche con riferimento a possibili composizioni con i rotabili storici e ad ulteriori tipologie di attività, quali mostre itineranti, eventi su commissione a “bordo convoglio”, riprese cinematografiche.
Su scala nazione, oltre all’elenco delle tratte ferroviarie inserite nel progetto “Binari senza Tempo” e già riaperte da Fondazione FS, sono indicate altre cinque tratte di proprietà del Gruppo FS relative all’articolo 2 della Legge 128/2017 come potenziali linee turistiche. Si tratta della Civitavecchia – Orte, della Castelvetrano – Porto Palo di Menfi, della Alcantara – Randazzo, della Fano – Urbino e della Noto – Pachino. Due delle quali, come si vede, sono in Sicilia.

Poiché si tratta di linee per le quali tra il 2004 e il 2011 sono stati emessi i decreti ministeriali di dismissione (ai sensi dell’articolo 2 comma 2 del D.M. n.138T del 31/10/2000), si può ragionevolmente supporre che, in vista del recupero quali ferrovie turistiche, sia in corso di perfezionamento il passaggio di proprietà dalla Holding FS a RFI.
Sono in programma altri restauri di treni dismessi, ma utilizzabili. Rilevanti anche i principali progetti riguardanti il recupero di rotabili storici: Arlecchino, termine lavori settembre 2018 e Settebello, termine lavori giugno 2020.
Infine, sono elencate le strutture sulle quali si basa la operatività di Fondazione FS. Oltre ai siti per ricovero e manutenzione dei rotabili storici operativi, si evidenzia il ruolo fondamentale occupato dal Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, divenuto un polo di rilevante attrazione dopo l’avvento della gestione di Fondazione FS, ed il progetto di restauro dell’impianto di Trieste Campo Marzio, destinato a divenire la prima stazione-museo italiana.

Certamente, l’iniziativa è dl massimo interesse, ricopre un notevole valore storico e semplicemente “affettivo”, ma può di sicuro interessare una fascia di turisti e condurli lungo itinerari e territori diversamente non godibili ed anche meno antropizzati…

(Testo raccolto, impaginato e commentato da Germano Scargiali)

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