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PALERMOPARLA
Il Passato, il Presente

Palermoparla, un nome dalla scelta non casuale.

Se la rivista si chiama così è perché il suo fondatore, il giornalista Germano Scargiali, con questo nome intendeva ironicamente alludere al fatto che a Palermo, per dirla nell’idioma delle due Sicilie, “A meglio parola è chella che non se dice”. Il palermitano, insomma, di regola, parla il meno possibile e il tacere sarebbe per lui la prima delle virtù.

A parte il nome, la finalità: mettere in contatto le persone e farle interagire.

Palermo, una città dalla storia millenaria che si porta dietro la malinconia di non essere più capitale, centro pulsante, ma solo estrema e dimenticata periferia che, vivendo tra scoramenti e improvvisi sussulti di orgoglio, non sembra potersi mai riprendere del tutto.

Palermoparla una rivista piccola, ma che non vuole essere né campanilistica né provinciale. Oggi, si suol dire, il locale è globale e viceversa, anche se, negli ultimi anni, la globalizzazione, tra proclami nazionalistici e crisi sistemiche, sembra avviata su un binario morto. Gli attuali scenari di guerra non sembrano far presagire niente di buono per il mondo. Riteniamo, però, che schierarsi a favore della pace sia innanzi tutto un dovere e che ogni sforzo volto in questa direzione sia sempre da incoraggiare.

Il futuro? Ci proiettiamo ormai nell’era dell’Ai e anche qui le prospettive non sembrano confortanti, ma alquanto problematiche.

Riuscirà l’umanità ad utilizzare le nuove tecnologie per una migliore realizzazione della persona umana?

Di certo, stiamo vivendo grandi cambiamenti e, nonostante le difficoltà, dobbiamo cercare di essere dei protagonisti e non delle semplici comparse. Cerchiamo, quindi, di lavorare a favore delle nuove generazioni perché possano sentirsi parte viva del cambiamento e non solo spettatori.   

Lydia Gaziano Scargiali