Le menzogne mediatiche e la verità di Dostoevskij ed Emile Zola

Dostoevskij e le carceri: i grandi personaggi affrontano senza mezzi termini i problemi di base della società

Se per Fëdor M. Dostoevskij la verità reale è sempre inverosimile, è certo opportuno procedere con “i piedi di piombo” di fronte alla pioggia di notizie, frettolosamente riferite da radio e Tv e dai media in genere… Il tono, infatti, è normale, veritiero, ha l’aria saccente e sentenziosa di chi dispensa, proprio,  …la verità.

Sul Times ricordiamo la copertina su Berlusconi (eliminiamo quest'uomo). Sua la cattiva politica italiana che condizionava l'Europa e questa il mondo e relativa pace. Il Berlusca era divenuto l'ago, per quanto brutto, della politica mondiale.
Del Times ricordiamo la copertina su Berlusconi (eliminiamo quest’uomo). Sua la cattiva (?) politica italiana che condizionava l’Europa e questa il mondo e relativa pace. Il Berlusca era divenuto l’ago, pericoloso, della politica mondiale. Berlusconi non era tanto importante, ma dava fastidio: un brutto esempio per la finanza americana. Come uomo politico, nonostante anni di ingiurie mediatiche e giudiziarie, è ancora sulla breccia…

In America si dice che non esista uomo politico che non si venda sin dal primo dollaro. Questa battuta è certamente eccessiva, ma anche rispetto ai media vale il fatto che l’editoria abbia bisogno di denaro, tanto bisogno, per non parlare della carta stampata che – per quanto in crisi – ancora detta legge, perché ha un puntuale riscontro online, che era all’inizio un’estensione del foglio scritto, ma sta acquistando un proprio primato.

E Dostoevskij rincara la dose e chiarisce: “Per rendere la verità più verosimile, bisogna assolutamente mescolarvi un po’ di menzogna”. Ma l’autore di Delitto e castigo si sofferma ancora sul concetto e altrove si dice convinto di come le bugie possano diventare realtà…

Il grande scrittore e pensatore russo non è certo solo, perché l’esperienza e la psicologia ci insegnano che, a forza di ripeterla, persino chi dice una bugia può finire per credere che essa sia entrata a far parte della verità…

Stamane per radio e in Tv si riparla di carenza d’acqua e subito si dà per acclarato – e già in atto da tempo, il surriscaldamento della crosta terrestre – cui si aggiunge la carenza di piogge, fino ad affermare che “mai” come quest’anno si sia avuto tanto caldo e tanta poca acqua. Dice il cronista: “inizia la lunga estate calda”. Ma come fa a sapere che sarà lunga e calda? Sono tre anni che ripetono la perniciosa previsione, ma tale resta, e le estati sono brevi e fresche… Niente di simile a quell’unica estate di questo nuovo secolo in cui ci mettemmo con i piedi sopra il Pinguino, cercando di soffrir meno al pomeriggio. Da allora quella situazione meteo è prevista, auspicata, annunciata, augurata… Prima e dopo, però, tutte fresche e brevi. Ah, disdetta! Quest’anno a Palermo i primi bagni di mare li abbiamo fatti in ritardo… Né ricordo nei tanti anni recenti lo scirocco che faceva impazzire tutti – per primo mi padre che non era siciliano – quand’ero bambino. Le “stanze dello scirocco” non sono un’invenzione del 2000 del resto…

Basterebbe pensare che il caldo accresce l’evaporazione per capire che qualcosa nella logica del ragionamento- meno pioggia – non va. Ma direbbero che ora arrivano le “bombe d’acqua”: neolingua, che bellezza! Ma non è il momento! Acqua? Non ce n’è… Ci saranno grandi alluvioni, come se i musei non fossero pieni di quadri che ritraggono la Liguria sotto acquazzoni in pieno Rinascimento che inondano le zone vicine al mare. Come se, nel dopoguerra, senza troppe “emissioni”, vivemmo alluvioni in Polesine, a Salerno, nella stessa Liguria…

Il meglio viene quando nelle interviste – telefoniche – al cronista va tutto male, ma lui tace, non raccoglie: niente surriscaldamento, niente emissioni, bensì cementificazioni ed errata politica dell’acqua. Disapplicati sono rimasti gli stessi provvedimenti che erano stati già presi.

Basterebbe pensare che lo “stolido” no al nucleare, l’inammissibile mancato uso dell’energia geotermica presso l’Etna e le altre zone vulcaniche nazionali hanno azzerato o quasi la presenza dei dissalatori e diminuito molto quella potenziale dei potabilizzatori. L’errore – presente anche all’estero – è di affidare tutto agli invasi montani, legati ai capricci – di sempre – del tempo. Basterebbe allacciarsi meglio a pozzi e sorgenti, ma…

Per inciso, in Toscana, nella zona di Trapani, nella stessa Liguria le “navi fiume” caricano tutta l’acqua che vogliono e il resto si perde a mare. E le navi non possono attraccare nelle sorgenti montane… A Palermo la massima riserva di acqua che ci sia, dentro Monte Cuccio, non è stata “mai” utilizzata. A Cefalù gran parte della sorgente di Presidiana sfocia a mare, ma una falda tre volte più grande si perde da sotto terra nel golfo. Di recente le navi cisterna hanno caricato acqua dall’acquedotto di Palermo, predisposto perché ciò avvenga…

Passiamo alla politica internazionale. Il cronista si adopera per affermare come Donald Trump abbia assunto un atteggiamento anti europeo da cui …dovremo difenderci. Ma potrà mai fare peggio del binomio Obama – Clinton? Più danno della destabilizzazione dell’Africa del nord e del Medioriente, peggio del perseverare nell’impedire lo sviluppo dell’Africa Sub-sahariana?

C’è di più: come si può fare ad identificare in un tutt’uno l’interesse dei finanzieri Usa con quello di Donald Trump, se questi, prima di essere eletto, ha dichiarato apertamente – e con un coraggio quasi da incosciente – che intende spalare il …fango di Washington?

I “guai” e le contestazioni che sta subendo Trump, complice la mainstream mediatica, il coro dei media, il giornale unico, è nulla rispetto a ciò che si potesse e si possa ancora temere… Basti ricordare i Kennedy e Nixon… Basti dire che Trump ha dichiarato guerra all’alta finanza già in campagna elettorale. Certamente dovrà venire …a più miti consigli. Non si scappa. Ovvero avrà guai, guai, guai… Me speriamo che ciò serva al mondo per capire – finalmente – come siano i giochi, dove sia esattamente il bandolo della matassa…

Peggio del peggio è possibile leggere e sentire sui media in questi giorni. Si dice che Macron, un ex dipendente di una banca Rothschild, un signor nessuno rispetto a Trump, sia la panacea dell’Unione Europea… Ma quale Unione Europea? Che cos’è questa Unione Europea? Sinceramente c’è qualcuno che lo sa? Che ci capisca qualcosa? Ve lo diciamo noi: è una realtà che gli ultimi premi Nobel dell’Economia descrivono come una barzelletta, un grande teatrino delle marionette

Rinominiamoli: Paul Krugman, Milton Friedman, Joseph Stigliz, Amartya Sen, tutti concordi, “l’Euro è una patacca”. Ma è ovvio, lo era in dalla vigilia, era tale già il serpente monetario prima dell’Euro… E’ più che un sospetto che la formula dell’Ue e dell’euro sia stata voluta dagli Stati Uniti d’America…

Certo, se noi ci aspettiamo che gli Stati Uniti, con Trump, aiutino oggi l’Europa e il Mediterraneo anche la centesima parte di quanto fecero col Piano Marshall, non siamo solo degli illusi, ma dei pazzi…

La difficile verità di Dostoevskij torna ora protagonista: per qualcuno è ancora inverosimile? Vogliamo acclarare, una volta per tutte, che gli americani varcarono l’Atlantico due volte, con armi e bagagli, ma soprattutto con le prime, al fine di impedire all’Europa di fruire delle materie prime e delle enormi ricchezze, degli immensi territori dell’Africa e delle posizioni strategiche del Mediterraneo alle porte dell’oriente?

C’è di più: come scriviamo spesso e da vari anni – ma la mainstream mediatica ci sta arrivando solo adesso, piano piano –  adesso l’America si è letteralmente barricata. Perché intravede la vanificazione di quelle due “vecchie” vittorie belliche. Oggi la storia corre veloce e le guerre si vincono con l’economia e la …geografia. Non che l’America – Usa e Canada – sia debole in economia. Si pensi al marketing… Ma la situazione sull’intero pianeta non è più quella: l’Asia è cresciuta e il suo territorio non ha soluzione di continuità con l’Europa e l’Africa. I due giganti (anche l’Europa lo è per cultura, tecnologia, patrimonio privato e pubblico, potere imprenditoriale, ma anche per la ricchezza della sua storia e l’immagine ineguagliabile) si assoceranno all’Africa, trattando con i suoi paesi, che manda ancora profughi, ma  cresce a due cifre..

Ecco, dunque: una “verità inverosimile” alla Dostoevskij – molto verosimile secondo noi – è che gli americani abbiano inventato “questa” Europa di cartone, l’Unione europea appunto, come ennesimo tentativo di rallentarne e impedirne la crescita. Sono anni che assistiamo a fenomeni inspiegabili che platealmente mettono l’economia, che sta sotto gli occhi di tutti, di fronte all’insolubile! Eppure l’Europa sopravvive, segno che una gran forza, non certo per i suoi governi, ce l’ha.

E’ probabile che l’apertura della doppia via del Canale di Suez, un evento che può persino “aver stupito” una parte dell’opinione pubblica, che lo vedeva come …inverosimile, sia un segno – uno dei tanti – di quello che sta per succedere. Si pensi, inoltre che il Kazakistan ha oggi il più alto reddito pro capite del mondo. La via di terra che dalle Indie e dalla Cina porta in Europaaltro che seta – si riapre. Ogni punto del Mediterraneo in prospettiva e già oggi vale oro, ma in particolare, il Bosforo, i Dardanelli (eco la campagna anti Erdogan) e altri passaggi strategici come la Crimea, le coste della Siria e la stessa Sicilia, per la sua grandezza e per la posizione protesa nel “Mare Nostrum”…

L’America è letteralmente terrorizzata, perché tutto ciò può significare lo spostarsi, entro tempi non troppo lunghi dell’asse economico mondiale dagli oceani a quella gran massa di terre emerse formata da Europa, Asia e Africa.

Non c’è dubbio che i banchieri – avari detentori del potere finanziario – essendo in gran parte simili a coloro che hanno i soldi nel materasso, interessati alla dannosa svalutazione zero, siano anche sostanzialmente stupidi. C’è da ritenerli molto stupidi: vogliono vivere sugli interessi  l’anatocismo, danneggiando ovviamente chi produce quel valore aggiunto. Ma è probabile che il loro maggiore errore sia a monte, nel giudicare la ricchezza come anelastica. Da qui il rimpianto della parità aurea e l’errore di pensare che il debito pubblico sia dovuto ai troppi consumi “anticipati” da parte del popolo. La gente avrebbe consumato andando a credito. Ce ne vuole! Eppure lo dicono, lo si afferma, lo si accetta. E’ una menzogna: Si possono, mai, consumare polli ed elettrodomestici con la promessa di pagherò, cioè con pezzi di carte, senza aver pagato in beni e servizi ancora dopo mezzo secolo ed oltre? E chi sarebbe stato così “buono” o così “fesso” da farci credito?

Le stesse critiche non si attribuiscano a personaggi della “razza” di Trump, Putin, Erdogan, Berlusconi e simili, in genere dei “self made man” che vivono in chiave imprenditoriale, che hanno nella produzione, nell’impresa e nella crescita le loro mire, come in una sorta di dna, per dirla volgarmente… Questi sono personaggi di …un altro pianeta: nemici del denaro in sé, innamorati del modo in cui il valore aggiunto, cioè l’utile d’impresa, si genera e si produce, trasformando, rivendendo, fornendo e pesino inventando servizi… Questo significa produrre ricchezza vera, trattare l’economia come va trattata e il denaro come un semplice strumento da …usare.

Già, aveva ragione Dostoevskij: la verità è difficile. Donald Trump ha capito non solo che i cambiamenti climatici sono un’invenzione comoda per chi vuol far soldi alle spalle dell’erario, decretando stanziamenti in gran parte inutili e della cui utilità nessun dovrà render conto, perché nessuno potrà controllarne l’efficacia concreta e reale. Donald Trump ha capito probabilmente, anche, che la storia e la geografia stanno rivoltandosi contro le Americhe e gli oceani, ma soprattutto a favore di quella grande massa continentale in cui non certo a caso si sviluppò sin dalle origini la civiltà ed ebbero luogo le vicende fondamentali della storia mondiale. Ma da quando Trump è alla presidenza degli States assistiamo ad un sorta di film, un copione in parte prevedibile, ma che in parte sarà scritto in modo imponderabile, almeno nei particolari…

La sola via per gli americani è quella di …trattare, di venire a patti. Stanno provando nuovi espedienti, come i trattati commerciali al di qua e al di là dei due oceani. L’accordo del Pacifico per gli Usa già funziona. Quello atlantico con l’Europa è saltato, ma adesso si fa vanti il Canada. Per l’Europa è una chiara “fregatura”, un cavallo di Troia, perché è come mettere il vaso di coccio in società col vaso di ferro. Commercialmente, grazie alle conoscenze di marketing e all’organizzazione della produzione Usa e Canada sovrastano l’Europa, per non parlare dell’Italia, Si pensi che il Canada produce un vino Marsala imitato, non certo buono come l’originale, ma ne vende nel mondo decine di viole di più di quanto ne vedano i marsalesi. Lo stesso dicasi per il Lambrusco: gli americani lo chiamano, sia pur scherzosamente, Coca cola wine, ma ciò dà il metro di quanto falso Lambrusco sia presente sul loro mercato. Si pensi che, pur essendo demodé, il lambrusco è ancora il vino più venduto anche in Italia…

Se è già risaputo che, rispetto agli americani, gli europei non sanno vendere, di più gli italiani e i siciliani, immaginatevi che cosa succederebbe nel caso di totale apertura dei rispettivi mercati. Gli stessi francesi di Auchan e Carrefour vengono in Sicilia a vendere il condimento per la pasta con le sarde, la caponata in scatola, il Nero d’Avola, il Catarratto e il Cerasuolo di Vittoria… McDonald’s ci insegna a fare le polpette. Gli italiani non riescono a vendere neppure i Baci Perugina, il cioccolatino più famoso del mondo. Meglio la Ferrero con prodotti di minor pregio perché fa del marketing il proprio punto focale…

Aspettiamo che si muova, attraverso il Mediterraneo la grande macchina che la storia e la geografia, assieme al progresso dell’Eurasia e all’ormai inevitabile crescita della stessa Africa. La storia è più forte degli uomini. Certo, i cives del Mediterraneo non dovranno restare in poltrona. Ma, vedrete, non lo faranno.

Tutto il resto, i vani discorsi degli “ometti politici” che affollano l’Unione europea e dei “cronisti di maniera” che “copiano chi copia” il Times e il Washington Post, ha pochissima importanza. Addirittura non coita: parlano, parlano, parlano…

C’è da chiedersi quando, l’ultima volta, la mainstream mediatica abbia detto qualcosa. Una verità, forse meno verosimile, ma vera. Anche la mainstream ha le sue lamentele: accusa pollice verso le fake news. Ma, forse, meglio le idiozie di face book, che con un minimo di accortezza ciascuno passa al setaccio, delle “bufale mediatiche” che vengono distribuite come i coriandoli del Vangelo o come il venticello della calunnia di Rossini, ma che la gente dovrebbe prendere per buone. Magari, perché …l’ha etto anche il Times o il Washington Post.

Tutto vero. La verità è difficile – talvolta dura come la lex di Catone – e spesso scomoda, peggio quando sta sullo stomaco ai potenti o quando la menzogna, invece, fa comodo…

Un lampo di ottimismo ce lo fornisce, però, Emile Zola, un pensatore che si affacciò alle soglie del 1900: “la verité et en marche, et rien l’arretera”. E’ un vecchio adagio, ma l’autorevole fonte lo nobilita:

Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Fëdor Michajlovič Dostoevskij

la verità vien sempre a galla. Zola cade a fagiolo, autore del proverbiale “J’accuse” denunciò pubblicamente i persecutori di Alfred Dreyfus in una famosa “lettera aperta” giornalistica indirizzata al Presidente della repubblica francese – e certamente all’opinione prevalente che ne scaturiva – per l’irregolarità e le ingiustizie del relativo processo. Ma i più concordano che la verità sia difficile, spesso scomoda, a volte sconveniente…

Se ci può consolare Friedrich Nietzsche, quel filosofo che i nazifascisti amavano e i comunisti odiavano, ma né gli uni, né gli altri avevano capito. Cioè quel filosofo moderno che andrebbe riletto – e non è facile perché le sue sono parole …di colore oscuro – riteneva che non esistano fatti, ma solo interpretazioni

Del resto, si sa che il male è abilissimo nel travestirsi da bene e la menzogna da verità… Su tale assunto, più dei filosofi, concordano romanzieri, letterati e poeti. Ma il più forte invito alla verità è evangelico:  Gesù – infatti – si identificò con la verità: “Io sono la verità”. In Giovanni 17,17 sta scritto: “Santificali nella verità: la tua parola è verità”.

Scaramacai

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