Cateno De Luca prima assoluzione, no è la 15sima

Cateno dopo l’assoluzione piange

Vergin di servo encomio e di codardo oltraggio“, così il Manzoni definisce se stesso (la sua voce) nel 5 maggio, ode scritta in occasione della morte di Napoleone. Lapidario l’autore dei Promessi sposi, grande come poeta oltre che romanziere. Ci vengono in mente queste parole, dopo l’assoluzione del nostro amico Cateno De Luca, anche se noi non eravamo stati “proprio muti” alla vigilia del verdetto: avevamo prima fatto notare l’impegno dimostrato, organizzando la kermesse pre-elettorale dell’Udc al San Paolo Palace. Avevamo vantato quell’impegno, sia online, sia sul cartaceo N.104 ancora in edicola. Sul discorso degli impresentabili non avevamo espresso un solo parere che fosse uno. Ma notiamo come il discorso sia assolutamente ambiguo: perché impresentabili, se la legge in vigore consente di presentarli? E quante assoluzioni! Forse si dimentica che un incolpevole per il giudice è e dev’essere considerato innocente al 100%, perché la sentenza favorevole equivale ad una certificazione!

Sulla tempestività dell’arresto, la nostra era stata una sarcastica allusione 36 ore fa circa qui su www.palermoparla.news. Certo: abbiamo visto troppe volte scattare similari misure preventive ed anche successive… Ed anche la par condicio? Dov’è fuggita (era uccel di bosco) in queste settimane? Sono tenute ad osservarla le Tv (non la carta stampata e simili, dove ciascuna testata può mantenere la propria linea).

C’è da pensare che la “guerra al centrodestra“, appena salito al governo della Sicilia, sia ancora da leggere e da scrivere sul sinistrorso “giornale unico“, che ci informa da anni ormai a senso altrettanto unico… Tornando alle voci “meno vergini” cui alludeva il Manzoni, sono quelle che blandiscono il vincitore, quando vince, ma divengono simili a quelle di avidi necrofori, quando lo vedono colpito, peggio – anche virtualmente – ferito e sanguinante. Allora sperano che muoia, fisicamente o civilmente. …Che possano al più presto trasportare la sua salma sulle loro spalle. Già, loro che – diciamolo – sono sostanzialmente dei falliti belli e buoni. Anzi, brutti e cattivi…

Spiace scrivere queste cose e persino pensarle, ma tali pensieri nascono purtroppo spontanei come le domande di Lubrano, quando si assiste a certe “performance”… Per esempio quelle che danno per scontato che i liberali siano meramente contro i deboli, che – se religiosi – credano che un handicap sia una punizione del cielo e vada, quindi, espiato col dolore e l’emarginazione sociale. Ma chi glielo ha detto? Può mai esistere un pensiero politico così? Forse solo nella mente di certi personaggi limite come lo stesso liberale (premio Nobel) Friedrich von Hayek. Ma gli austriaci sono liberali di estrema destra, furono i nazisti più accesi, che osannavano Hitler, austriaco anche lui… Non è da ritenere, però, che escludano neppure una “cassa mutua” e una politica del welfare… I nazifascisti inventarono la liquidazione e il pensionamento. Figuriamoci i liberali! Eppure… Oppure, tornando ai particolari del presente, della giornata di ieri e di casa nostra, stupisce un Salvini che si è squalificato, buttando frettolosamente fango a vanvera sulla stessa parte politica che lo aveva aiutato a vincere in Sicilia. Il fatto è che si scatena la pletora di coloro che appartengono a quel limitato livello culturale, che è anche carenza di morale e laicismo, ma dovuto alla scarsa conoscenza delle più elementari nozioni…

Ma è così in tutto il mondo, almeno in quello cosiddetto “occidentale”. Secondo noi il tradizionale Occidente è solo un morto che parla ma, per saltare in America, è mai possibile ritenere che Trump – che va trionfalmente a stringere la mano al “nemico” Putin in cerca di pace – sia coinvolto fra coloro che, appunto, vorrebbero schiacciare i diversabili e i diversi in genere? Perché non andiamo a contare i neri, i cinesi, gli stessi musulmani e i diversabili cui Trump dà lavoro? Una certa informazione tende ad abituare lettori e telespettatori a non richiedere neppure il dato controllabile, i valori statistici “veri”, in sostanza, la verità o qualcosa che l si avvicina… Si contrabbanda qualsiasi fandonia: ma, senza parlare di numeri, diteci come si stravincano mai le elezioni contro tutte le previsioni degli osservatori “perbenisti e politically correct”, senza però contare su una base favorevole di chi sa chi tu sia che hai ben operato…

Tornando al piccolo, ma simpatico nostro politico dallo strano nome – Cateno, è un piacere chiamarlo per nome, perché risponde sempre col sorriso – dovrà sopportarne certamente ancora. Attento adesso, al prossimo giudizio. Intanto, di pieno diritto, sarà in aula all’Ars ad eleggere Musumeci. Perché si temeva non potesse farlo…

Cateno De Luca è stato sindaco amatissimo e stimatissimo del paesino di Fiumedimisi in provincia di Messina. Ha fatto miracoli per la sua gente. Lo sappiamo da testimoni locali e possiamo fornirne prova. Adesso affronterà il secondo giudizio. Ma è il 15mo processo che sostiene: tutti i precedenti finiti “perché il fatto non sussiste”. .

Dopo la felice sindacatura a Fiumedimisi l'estroverso Cateno De Luca progetta lsa
Già felice sindaco a Fiumedimisi ecco a Messina l’estroverso Cateno De Luca

Frattanto, è stato colui che ha dimostrato come i cosiddetti “impresentabili” potessero essere innocenti, indagati per errore. Perché, del resto, sarebbero impresentabili, se le norme vigenti – la Legge – consentiva di presentarli? Protestano, invece, proprio coloro che da decenni, calpestando Charles Louis de Montesquieu (L’esprit des Lois), si appellano – quando conviene loro – alla “legalità come tale”. Eppure lo stesso diritto romano avverte invano, come è noto, che “summum jus summa iniuria”.

Tutta questa cultura giuridica, da cui consegue anche pudore e ritegno (niente di eccezionale, intendiamoci) non appartiene né alla sinistra italiana – che ora ne paga le amare conseguenze – né a personaggi come Salvini. Il giovane capo della Lega che ha saputo cancellare la parola Nord è – comunque – …quel che l’é! Così dicono a Milano…

Il Centrodestra che va al governo della Sicilia è zeppo da sempre di avvocati, ma anche di dottori in economia, come il Prof. Gaetano Armao e medici come Roberto Lagalla. Sanno tutti, comunque, di economia, sociologia, statistica a livello universitario, come lo stesso presidente Musumeci. Ci vuol poco a capire che, se li lasciassero fare, questi personaggi governerebbero molto meglio di quanto visto nelle ultime legislature…

Il problema è che cosa ne penserà chi sta dietro le quinte, i pupari veri, quelli delle associazioni di stampo massonico e relativi notabilati. Quelli che comandano molto più della “mafia che uccide” che all’occasione si servono di essa e che, ogni tanto, la ripuliscono di qualche “famiglia”, perché ha alzato troppo la cresta. Ma non “tutta” la famiglia: ne prendono e sbattono “al fresco” 5, 6, 7 e persino di più. La famiglia, però, è di 15 componenti “ufficiali” e tutti lo sanno…

Ma dietro chi si nascondono politicamente in Sicilia e altrove questi notabilati? Dietro la destra? Perderebbero, dunque, le elezioni – sostanzialmente – da decine di anni e non governano? Sarebbe assurdo, vero?

Adesso che il totem del marxismo è andato bruciato nel bel mezzo del campo della gran tribù internazionale, la sinistra che vi faceva attorno le proprie danze di guerra e di pace, perde le elezioni dappertutto. A chi li interrogava sulla sconfitta in Sicilia e su quella imminente a Roma, l’ha detto ieri anche Matteo Renzi. Già, se n’è accorto…

Ma ecco: dopo aver foraggiato, per rompere momentaneamente i giochi, 5Stelle, Podemos e Tsipras; dopo aver vinto nella potente (?) Francia atlantica con Macron, ricorrendo, cioè, un falso liberale (che ha giurato fedeltà all’Ue prima che alla stessa Francia),  che cosa faranno adesso i pupari? Intendiamoci ancora: quelli veri…

Scaramacai

 

Aggiornamento: solo stamani, dopo la pubblicazione di questo articolo, che certamente Cateno De Luca non avrà avuto il tempo di leggere, l’uomo politico accusa apertamente le lobby della persecuzione cui è soggetto. Non sappiamo quanto questa denuncia aperta possa giovargli. Gli auguriamo di sì. Ma è significativo come la nostra – apparentemente difficile diagnosi – De Luca si attesti su una linea molto affine. Diremmo identica… Mentre scriviamo queste ultime righe, alle ore 9,30 del 10/11/2017 questo articolo, scritto poco prima di mezzanotte del 10/11/2017, ha già avuto 178 lettori… Alle 9,38 già 184 lettori…

Articoli correlati