Un chiarimento generale – un tentativo, intendiamoci – alla vigilia del voto può essere quanto di più utile…
Resta valida la visione – originale solo all’apparenza – espressa dal polemista Roberto D’Agostino, da noi spesso citata perché fondamentale. A sorpresa, davanti alla sbigottita Lilli Gruber spiattellò in Tv che …dietro ciò che si vede della politica vi sono potentati nei quali vengono prese le vere decisioni e che …la politica che vediamo è solo una pantomima.
Al di là delle frasi a sensazione e dei paradossi, ciò ricalca la nostra idea della vera mafia o, in dialetto palermitano, “a veru mafia”, che non è quella che si dipinge, ma proprio quella che non si dipinge e le sta dietro, la mantiene e vive ben più tranquilla dei Riina, dei Provenzano dei Messina denaro… Essa dispone – e talvolta se ne vanta – di presenze ovunque…
In questo cointesto, va data la risposta a chi accusa la destra e Berlusconi di aver governato a lungo senza risolvere i problemi dell’Italia, che le “armi” di quei “pupari”, smaccatamente nemici di Berlsusconi (e di Trump in America) giungono ad inserire degli infiltrati – spesso esimi – all’interno della parte avversa, al fine di inquinarne i processi di governo. Ha avuto “nemici dappertutto”, fomentati da quelli che Berlsusconi chiama i “poteri fortissimi”, la cui presenza si vede lampante anche in Usa contro D. Trump.
Di fronte a improvvise conversioni come non insospettirsi. Già prima delle elezioni…
Oggi la situazione internazionale ed anche europea è del tutto favorevole ad un ritorno della destra in Italia. La destra vince per tendenza, mentre la leadership franco tedesca è solo un ricordo. Le “riserve” e i silenzi dei media emergono vergognosi: si dice poco che Macron piace solo 1 francese su 3 e – peggio – che la Germania è senza governo da 5 mesi. Non si parla di Germania, ma la Merkel, col suo Cdu è restata con i piedi di fuori, abbandonata dall’alleato che aveva cercato nei socialisti dell’Spd (Espede’) che ha visto le dimissioni del suo capo Martin Schulz. La Merkel è in piena crisi di popolarità e sta anche lei “sulle balle” d 2 tedeschi su 3. E dire che Germania e Francia erano gli alfieri dell’UE… In tutto questo l’UE nei media fa giornalmente sfoghi da vecchia zitella contro i paesi dell’est che non accettano di aprirsi all’immigrazione…
Ma dire che “quest’Europa” sia zoppa è come sparare sul pianista. Non c’è settore che non ne lamenti le norme inadeguate, oppressive, burocratizzate, disadatte a latitudini e climi (materiali e morali) differenti.
Di fronte a quest UE, un’Italia intelligente potrebbe giocare finalmente un peso notevole. Contare realmente a Bruxelles. Figuriamoci se ne sarebbero in grado i 5Stelle, di cui non c’è da fidarsi neppure per la pura amministrazione delle cose interne. Anche la sinistra, fiacca e divisa potrebbe non piacer più neppure ai “potentati”, amanti dei governi flebili. Morbidi, demagogici pure, ma inconsistenti non è possibile. Occorre che un paese di una certa forza puntelli nuovamente, come al tempo in cui nacque a Lisbona, l’UE che oggi traballa. E questa potrebbe essere a sorpresa l’Italia.
Ormai è chiaro a tutti che, pur con i suoi irrisolti problemi (nord-sud, sottoccupazione…), l’Italia è una grande potenza, specie nella realtà europea. E non solo per il turismo, bensì per tutta la realtà dell’industria, dell’agroalimentare, dei cosiddetti manufatti e del commercio, ma anche per la sua posizione nel Mediterraneo. Gli Usa hanno fatto ricorso all’Italia per il Canale di Panama (Impregilo), per la centrale geotermica del Nevada e per il know how ferroviario (Italo).
E’ il momento che l’Italia si faccia avanti e solo la destra di Silvio Berlsusconi e di Antonio Taiani, con la volitività positiva di Fratelli d’Italia e dell’ex Lega Nord (personaggi come Luca Zaia) può farcela.
La Sicilia per di più, confermando le preferenze al Centro destra, dove è appena andato al governo regionale, potrebbe presentarsi a riscuotere lo “score” non indifferente di essere stata l’elemento determinante della vittoria elettorale: la regione che ha fatto la differenza. Il governo regionale siciliano, con Musumeci, forte di tecnici del calibro di Lagalla e Armao è partito molto bene.
Germano Scargiali