Chi impoverisce il ceto medio? Dove sta la verità?

Quando un fenomeno, dapprima solo paventato, si manifesta in pieno, occorre chiedersi se chi ne parlava come una possibilità reale, prima che si verificasse, avesse ragione o torto. Troppo facili le ironie e le sottovalutazioni. Parliamo dell’impoverimento del ceto medio. E’ qualcosa di voluto e programmato o si tratta solo di mera casualità? Abbiamo sotto i nostri occhi lo spettacolo inquietante di un aumento vertiginoso di furti e crimini perpetrati contro le persone e la proprietà, poco e male fronteggiati da chi avrebbe, invece, il dovere di farlo. Se, in parte, quanto accade lo si può giustificare con i tanti anni di errori e di incuria da parte delle passate amministrazioni pubbliche, per cui non è facile cambiare le cose in poco tempo, è pure vero che mantenere le promesse del programma elettorale è fondamentale se si vuole mantenere la credibilità. Non sappiamo se si è trattato di debolezza, di incapacità o di impossibilità di fronte a un fenomeno criminale di così vaste proporzioni, ma in definitiva c’è, oggi, una parte della società, forse la più meritevole di considerazione, che ne sta pagando il prezzo più alto. Lavoratori e pensionati sono, infatti, costretti a impoverirsi per il verificarsi di varie circostanze concomitanti: inflazione galoppante, burocrazia asfissiante, fisco da rapina, criminalità dilagante, sicurezza carente, giustizia inesistente… Qualche accidente – purtroppo niente a questo mondo può essere perfetto – si può anche capire, ma tanti, tutti insieme, no. Ci deve essere, a monte, una causa che li produce, qualcuno o qualcosa che produce mali a cascata e a ripetizione. Non appena finisce la pandemia, ecco scatenarsi la guerra in Ucraina, con un seguito di conseguenze svantaggiose per lo sviluppo dei popoli: scoppio della crisi energetica, inflazione, interruzione degli scambi tra paesi europei e Russia… “Cui prodest?” Direbbero i Romani. Certamente quel che danneggia una moltitudine di soggetti, può andare, invece, a vantaggio di quei pochi monopolisti avversi alla concorrenza: si danneggia l’economia altrui per avvantaggiare la propria. In realtà, da vari anni, sembra sia in atto una manovra, a livello mondiale, per limitare fortemente la libertà degli individui, portata avanti con spregiudicatezza e caparbietà. Si vorrebbe appiattire la società, eliminando il ceto medio o riducendolo fortemente al fine di esercitare un controllo dittatoriale sulla massa. Accogliendo questa interpretazione dei fatti, ne deriva una comprensione del verificarsi di tanti fatti che sembrerebbero inspiegabili e appaiono invece dotati di una ratio intrinseca e perfettamente collegati tra loro. Ciò, del resto, è evidente per tanti osservatori del fenomeno. Una lobby ristretta mira a impadronirsi del potere a livello mondiale. Produce molti danni e molti ne produrrà ancora, ma non crediamo che, alla lunga, sarà vincente. Chi conosce la storia sa, infatti, che ci sono stati, in passato, tanti imperi grandi e potenti a livello mondiale, tutti con aspirazioni totalitaristiche, ma tutti, prima o poi, sono crollati e così accadrà anche a questa odierna dittatura strisciante, forse più pericolosa delle altre perché più subdola e fintamente ammantata di democrazia. Niente dura a questo mondo, si illude chi crede di essere immortale, o singolarmente o come gruppo di potere.

Foto di distruzioni: Distruggere è facile, costruire no
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