E’ festa al Castello Grifeo per il restauro di due storici dipinti

L’affresco delle origini Grifeo in Sicilia (Dal servizio fotografico di Angelo Campus in occasione del Gala del 2016).

Una grande tradizione e la volontà di conservarne il ricordo e le vestigia di Partanna. Sabato 16 giugno (2018) al Castello Grifeo di Partanna (Trapani) un Gran Gala rievocherà la storia della famiglia, celebrerà le ricchezze storiche, artistiche ed etnografiche della “casa museo” e riunirà autorità, amici e conoscenti che contribuiranno con una libera offerta al recupero e restauro dei due antichi dipinti dal 1700 che si trovano nella chiesa del Carmelo a Partanna. A fare gli onori di casa sarà l’erede della grande famiglia, Giuseppe Grifeo di Partanna.

Abbiamo rinvenuto la leggendaria storia di famiglia dei nobili Grifeo, contenuta in una apposita pergamena. La pubblichiamo integralmente.

Un esterno del Cstello Grifeo a Partanna. Si struttura mediavale, la grande dimora è stata oggetto di vari adattamenti ai secoli seguenti, fino a renderla abitabile in epoca moderna...
Un esterno del Castello Grifeo a Partanna. Di struttura medievale, la grande dimora è stata oggetto di vari adattamenti nei secoli seguenti. Oggi è un museo ricco di reperti del  periodo neolitico e di antiche opere d’arte…

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La tradizione vuole che la genesi della Famiglia risalga ad ancora prima della conquista normanna della Trinacria e della conseguente fine del dominio arabo. Quindi, tutto ha inizio prima della caduta di Noto nel 1091, ultimo baluardo musulmano in Sicilia, prima della resa degli arabi a Palermo nel 1072 e prima del febbraio 1061, momento dello sbarco del Gran Conte Ruggero d’Altavilla e della sua Armata normanna.

Il punto d’origine starebbe nel cuore dell’Impero Bizantino, in un ramo secondario o, come è più corretto dire, “cadetto”, della Famiglia imperiale dei Foca.

 Nessuna prova certa? Nessuna smentita comprovabile? La risposta è affermativa per tutte e due le domande.

Il passo successivo è quindi quello di lasciarsi cullare dalla tradizione leggendaria, quasi favolistica, tanto appagante, è vero, quanto riempitiva di ciò che la scienza genealogica ha lasciato di inesplorato. Una sorta di “genealogia mitologica” come è stata definita da Giovanni Grimaldi, eccellente moderatore della sezione Ricerche Genealogiche nello splendido forum su Araldica e Genealogia “I nostri Avi” (spazio web voluto e curato dallo Iagi, l’Istituto Araldico Genealogico Italiano).

Dipinti da restaurare all'interno del castello.
Dipinti custoditi nella Chiesa del Carmelo a Partanna. Sono da restaurare (è l’ obiettivo di quest’anno).

Si dirà, “Così tutti potrebbero affermare di avere chissà quale passato!”.

D’altra parte, ci sono zone d’ombra che non potranno mai essere illuminate in pieno.

Univoca la risposta: forse qualcosa di vero, una briciola di realtà deve esserci quando testi su testi, volumi e pergamene ripetono continuamente, in varie forme, con maggiore o minore profusione di particolari, che l’origine dei Grifeo passa per il Bosforo e l’isola di Candia (l’antica Creta).

Perché poi proprio su questa Famiglia ci dovrebbe essere un forte accanimento a indicarne origini bizantine? È vero, troppe coincidenze non fanno una prova, ma da tutto ciò si può scorgere un barlume di verità?

Di certo non si può dire “ai posteri l’ardua sentenza”. Di tempo ne è già passato tanto e le clessidre hanno ruotato innumerevoli volte. La verità è ormai coperta da polvere secolare che, però, lascia distinguere ancora qualche forma.

La musica è di casa al Castello...
La musica è di casa al Castello…

Rimane da citare il pensiero scritto di alcuni degli illustri gentiluomini del passato che si occuparono di genealogie illustri. Da “Il Blasone in Sicilia – Dizionario storico-araldico della Sicilia”, di V. Palizzolo Gravina, Barone di Ramione, Palermo 1871-75, Editori Visconti & Huber, Tipografia Ignazio Mirto:

 “Graffeo o Grifeo – Famiglia mobilissima e come dice il Minutoli, concordemente ad altri storici, trae sua origine dagl’Imperatori greci, vissuto avendo in Palermo con grande splendore, annoverandosi come la più antica famiglia siciliana perché trovata nobile dal conte Ruggiero, e posseditrice della terra di Partanna. E per tacere di una remota antichità, ci piace col Mugnos fermarci ad un Leone Foca (970), figlio di Bardafoca II, il quale dato l’ultimo crollo a’ Bulgari, e vinto in battaglia il loro signore e capitano Grifeo, ne prese il nome e l’arme. Fu per questo ch’ei ottenne dal greco Imperatore l’isola di Candia, e numerosi castelli. Da lui un Euripione Graffeo, che con una squadra di canditoti venne militando in Sicilia, unitamente a Maniace generale dell’armata greca contro i Saraceni, facendone orribil scempio”.

Il capitolo continua elencando alcuni dei Grifeo di Partanna che si sono succeduti da quel momento in poi, una lunga serie di nomi e di fatti che attraversano tutte le epoche (a).

(a) sull’origine greca e sulla discendenza Grifeo da Niceforo Foca, vedere anche “Historia Byzantina” di Charles Dû Fresne, Sieur Du Gange, Latetiae Parisiorum, 16 2 parte I, pagina 151

Cratere preistorico in vetrina nella casa museo.
Cratere preistorico in vetrina nella casa museo che contiene anche preziosi cimeli etnografici della realtà contadina e siciliana in genere. (Foto Angelo Campus).

Vera autorità in materia l’Annuario della Nobiltà Italiana (edizione 1896), pone un punto fermo fra le nebbie della leggenda e fissa almeno l’inizio certo della storia in Sicilia. Spiega come “Questa Famiglia, detta anche Graffeo, è di antichissima origine, e i genealogisti hanno voluto farla derivare dagli imperatori greci. Certo è che la si trova feudataria in Sicilia dal 1130, nel qual anno vivea Ugo Graffeo, Stratigò di Messina, che intervenne all’incoronazione di Re Ruggiero il Normanno“.

A tutto questo c’è da aggiungere una leggenda tutta siciliana che giustificherebbe in un altro modo il nome e il simbolo araldico della Famiglia. Una storia, come risulterà leggendola, totalmente fantastica da vera leggenda. Il primo componente dei Grifeo, giunto in Sicilia con l’armata del Gran Conte, uccise un Grifone che infestava le campagne intorno Partanna. Da quel momento, quindi, l’inizio del cognome, dello stemma famigliare e l’intestazione del territorio appena liberato da quell’animale così pericoloso.

Ospiti di lignaggio negli eventi mondani e culturali.
Ospiti di lignaggio negli eventi mondani e culturali. Nella foto  Giuseppe Grifeo di Partanna (a sx) con la signora Agata Palazzo, S.A. il Principe Ravvivaddahana Monipong Sisovath e il principe Danilo Moncada. (Foto di Angelo Campus).

Giuseppe Grifeo di Partanna (a sx accanto alla Signora Agata Palazzo) ospita  per la seconda volta  S.A. il Principe  Ravivaddhana Monipong Sisowath,  cugino e ambasciatore di Sua Maestà Norodom SihamoniRe della Cambogia. A dx il Principe Danilo Moncada.

Sin dai tempi più remoti lo stemma araldico Grifeo assume l’aspetto definitivo che verrà portato fino ad oggi, senza alcuna variazione, con un Grifone nero che sovrasta il tutto:

 “Troncato, Campo di oro, con tre sbarre d’azzurro, abbassate sotto una riga dello stesso (o una lista di nero), sormontata da un grifo di nero passante con la branca destra erta combattente. Mantello di velluto scarlatto”. Corona di principe. Motto: “Noli me tangere”.

(Impaginazione e didascalie a cura di Germano Scargiali)

Vedi anche l’altro articolo sul tema in Attualità o Cultura.

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