Europa, la bella addormentata

Ci voleva la guerra in Ucraina per scoprire che l’Europa dipendeva dalla Russia per i suoi approvvigionamenti energetici. I contratti sottoscritti in passato, le forti percentuali delle forniture, quelle italiane più di tutte …. Non se ne era accorto alcuno!

La bella addormentata  allora, risvegliatasi dalla sbornia di vodka e gas, si è riempita il petto d’aria ed ha tuonato che  avrebbe trovato fonti alternative  (anche se inaffidabili  o molto più costose come il gas americano) pur di non sottostare al ricatto (?) dell’orso russo. In verità quella dipendenza rientrava nel quadro di una inclusione nell’orbita occidentale della Federazione Russa, auspicata ed in corso d’opera negli ultimi 20 anni, sulla linea dell’accordo di Pratica di Mare del 2002. Allora Silvio Berlusconi riuscì a fare stringere le mani a Putin e Bush jr in nome della lotta al terrorismo e dichiarò che «L’apertura della Russia all’Occidente, e viceversa, è la vera condizione strategica per decretare finalmente la fine della guerra fredda e per chiudere i conti di un secolo segnato dalla parabola dei due totalitarismi di segno opposto», che il comunismo era «imploso come un castello di carta», e la NATO, in collaborazione con Mosca, poteva lavorare per «difendere i valori di libertà della società occidentale». Sembrò allora che la Russia fosse prossima addirittura all’ingresso nella NATO.

Sembra passata un’eternità. L’Europa “risvegliata” ha invece indossato l’elmetto ed è scesa in campo a fianco dell’Ucraina invasa.

Ma non è l’unico segno del risveglio della bella addormentata europea. Si è appena aperta la riunione del G7 a Munster, in Germania, nell’ambito della presidenza tedesca, e proprio il ministro teutonico, la sig.ra Annalena Baerbock, ha dichiarato che e la Cina è un “concorrente” ed un “rivale”. Appena il 17 ottobre se n’è accorto addirittura Josep Borrell, capo della politica estera della UE. In un documento elaborato dal suo  Servizio Europeo per l’Azione Esterna, si evidenzia la portata sempre più concorrenziale in economia ed una “visione alternativa dell’ordine mondiale”.

Un altro risveglio della bella addormentata! La Cina da anni invade i mercati mondiali con prodotti di basso costo e con un ingente ritorno di liquidità monetaria, con cui acquista strutture strategiche nel settore dei trasporti e delle materie prime. La Cina entra in Africa dove compra di tutto ed è il regime più totalitario che esista al mondo; è sotto gli occhi di tutti da un bel pezzo, ma i politici europei se ne accorgono soltanto ora, dopo essersi impegnati contro la Federazione Russa, mandandola peraltro fra le braccia del drago giallo.

L’ex segretario di Stato USA, Mike Pompeo, nel marzo scorso aveva dichiarato che la Cina dovrebbe essere considerata «avversaria» piuttosto che «concorrente», facendo seguito ad una valutazione dello stesso tenore del rapporto annuale sui rischi di Avril Haines, direttrice dell’Intelligence nazionale Usa, l’entità federativa delle 17 agenzie e organizzazioni di intelligence americane. Avril Haines è al vertice di tutti i servizi segreti dal 2020  su nomina di Biden, dopo essere stata silurata quale vicedirettore della CIA dal presidente Trump.

Ci prepariamo a mettere il secondo elmetto, quello anticinese? E’chiaro che quando oltreoceano rullano i tamburi di guerra, l’Europa si mette a ballare. E’ successo con la Russia e pare che ci si prepari a farlo anche con la Cina. Ma, non sarebbe più saggio chiudere un fronte prima di aprirne un altro?  O c’è chi lavora lucidamente ad un conflitto mondiale da cui dovrebbe uscire vincitore il potere globalizzatore angloamericano?

Non era meglio continuare con la politica inaugurata a Pratica di Mare che poteva portare ad un’Europa dall’Atlantico agli Urali? E’ il sogno di don Luigi Sturzo, di Charles De Gaulle e di S. Giovanni Paolo II. Gridava quest’ultimo il 9 novembre 1982 a Santiago di Compostela:  «Io … grido con amore a te, antica Europa: “Ritrova te stessa. Sii te stessa”. Riscopri le tue origini. Ravviva le tue radici. Torna a vivere dei valori autentici che hanno reso gloriosa la tua storia e benefica la tua presenza negli altri continenti. Ricostruisci la tua unità spirituale, in un clima di pieno rispetto verso le altre religioni e le genuine libertà. Rendi a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». Solo un’Europa siffatta avrebbe un ruolo indipendente e da protagonista nello scenario mondiale, ma chi comanda in occidente, fra Washington e Bruxelles, ha deciso ben altro.

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