L’ora della fuga (la Palermo cinematografica non si ferma)

 Alberto Russo è uno stakanovista, appassionato del suo lavoro che è iniziato nel 2004. E’ cresciuto parecchio negli ultimi anni, durante i quali ha realizzato, per il programma televisivo Arte&Cultura, una quantità sorprendente di corti, medio metraggi e documentari, che si possono vedere su YouTube.

Alberto Russo, il regista.
Alberto Russo, il regista.

Padrone della cinepresa, desideroso di crescere e rinnovarsi, conL’ora della fuga”, esordisce felicemente alla regia di un film indipendente, un medio metraggio di 39 minuti sostanzialmente autoprodotto e  autofinanziato, con un budget di appena 15.000 euro e fruibile per un anno intero in streaming, on demand, sulla piattaforma Vimeo, già da domenica 7 marzo. Dotato di diverse competenze, il regista ne ha curato anche il montaggio e l’arrangiamento della musiche, firmate queste da Daniela Di Benedetto, dalla quale è partita l’idea di portare al cinema uno dei suoi scritti.  Chi meglio di lei? Una laurea in lettere, due diplomi al conservatorio, critico musicale e prolifica scrittrice di racconti e romanzi, con una propensione al genere horror, qui si cimenta con una commedia di cui scrive, oltre alla musica, soggetto e sceneggiatura.

Ma stupisce, quanto a versatilità e cultura, anche la brillante protagonista femminile Clelia Cucco – una laurea in lettere classiche, scuola di recitazione con Emma Dante con la quale ha anche lavorato, una propria compagnia, “Fiori di Carta”, poi approdata all’Agricantus – riesce perfino a conciliare le attività artistiche con l’insegnamento di materie letterarie.

E che dire di Ernesto Maria Ponte, eccellente e ben noto cabarettista palermitano che, protagonista accanto a lei, ha accettato la sfida di un ruolo semiserio?  

Clelia è la moglie Gina, lui è Giorgio, suo marito. Compagni anche nella vita, l’alchimia fra i due interpreti è perfetta, e spassosi i loro duelli verbali. Ma Alberto Russo non finisce di sorprenderci. Felice idea, coi tempi che corrono, ingaggiare solo palermitani, sia nel cast che nel comparto tecnico. Tutti all’altezza, nessuno lo ha deluso. Lui però ci ha saputo fare

Senza montare in cattedra, col garbo che gli è congeniale, il neo-regista tiene il tutto in perfetto equilibrio, ottenendo il meglio da ciascuno. Le location sono tutte palermitane, incluso un noto supermercato dove si svolge parte della storia. Ma non si eccede nel colore locale, e la vicenda, che ha tematiche molto attuali, potrebbe svolgersi dopotutto, anche altrove. Tutto ha inizio proprio al supermercato dove, destino vuole che  Gina si imbatta in Olivia Palma (Gabriella Di Napoli), una sconosciuta che la sa lunga in fatto di alimentazione. A parte il latte che viene dalla Svizzera, col resto bisogna usare prudenza. La carne no. E’piena di ormoni. No anche al pesce fresco. Meglio le scatolette di balena. Evitare l’acqua a buon mercato: pare che venga direttamente dal Gange. Le infradito cinesi? Non se ne parla! Tutto ciò che è “made in China” è tossico. L’elenco delle cose proibite, si allunga a dismisura.

Gina decide che d’ora in poi perfino il gatto mangerà solo biologico. Torna a casa felice,  salendo a piedi come di consueto  (con l’ascensore non si può mai sapere!) i sei piani di casa, per dare al marito la lieta novella, sicura che condividerà il suo entusiasmo. Glissa però sulla pesante nota spesa. Sarà un crescendo quotidiano di acquisti sempre più strani ed ingombranti, con effetti micidiali sul bilancio familiare che è piuttosto modesto. Come può farcela Gino, col suo ingrato mestiere di aggiusta computer, spesso alle prese con signore petulanti che mettono i suoi nervi a dura prova?

Fino a quando durerà la sua pazienza? Lo sapremo nel finale inaspettato,a sorpresa. Un piccolo film che funziona, diverte, e ci invita anche a riflettere su fobie e ossessioni dei nostri tempi “fuori di sesto”. Niente male per un debuttante.

Qualche limite, perdonabile, c’è, proprio nel finale. La trovata è buona, ma  meglio sarebbe stato lasciare un certo  spazio alla fantasia di chi guarda. Un bravo – lo ripetiamo – agli attori. Impossibile nominarli tutti. Degne di nota le tre clienti “insopportabili”. Adriana Cardella è la “signora Migliore”, Anna Di Bella, “la signora Li Vorsi”. E nel gustoso cameo della “signora Papino”, debutta come attrice Daniela Di Benedetto. Eccellente la fotografia di Giuseppe Calandra. Suono perfetto, e non è cosa da poco, grazie al fonico di presa diretta Claudio Gravano.  

     Eliana L. Napoli

 

 

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