Musulmani sì italiani no

E perché no? Chiusa la passeggiata archeologica. I musulmani si prodigano nella ‘loro’ preghiera evidentemente dimostrativa’. Ma, nonostante l’accoglienza aperta dell’Italia, i numerosi ospiti da Africa e Medioriente presentano lamentele e proteste conntro il ‘razzismo ‘sofferto’ in Italia.

L’Italia insiste adapplicare una forma dilatata di accoglienza. Agli ‘ospiti, in prevalenza musulmani, e in maggioranza assoluta ‘clandestini o ex clandestini’, vengono concesse ‘libertà’ e sussidi dai quali gli italiani sono esclusi. Anche categoricamente. Il ‘sintomo’ di questa ‘patologia naazionale’ si conferma in tempi di Covid-19

Il piccolo centro di Savignano sul Rubicone è stato ‘scelto’ come centro particolare della festa del ramadan‘…. Domenica mattina presso lo stadio comunale vi si è celebrata la festa di fine Ramadan che dalle prime ore del mattino ha visto radunarsi diverse centinaia di islamici della zona.

Un evento paradossale in tempi d’epidemia svoltosi grazie alla concessione e al sostegno dalla Amministrazione comunale del luogo, proprio in questo periodo in cui gli stessi impianti sportivi sono ancora chiusi all’attività calcistica per prevenire i contagi da nuovo coronavirus e dove ogni forma di assembramento dovrebbe essere vietata.

Ricordiamo come, all’indomani dell’inizio della cosiddetta “fase 2”, che ha consentito la riapertura delle attività commerciali e produttive, abbiano fatto scalpore sul web le foto di alcune piazze italiane in cui era tornato il pubblico. Persone, a prima vista incuranti delle regole, quali il distanziamento sociale e la fatidica mascherina, vissuta come unamuleto, un feticcio dalle sicure doti taumaturgiche. Cosa che ‘non è’. Anzi, usata tutto il giorno, è focolaio di germi ed anche di virus. Un autentico humus antigienico.

Le immagini della movida hanno scatenato una stigmatizzazione mediatica che si inserisce nel più ampio contesto di “autorazzismo”, mentre la mainstream mediatica cerca di indurre nel popolo verso se stesso, inducendolo ad auto-accusarsi di essere egoista e superficiale, in modo da guardare il dito e non la luna.

Se è vero che specialmente in alcune province del nord è giusto un appello alla prudenza, non si è però vista la stessa polemica mediatica, la stessa verve delatoria e la stessa psicosi di controllo poliziesco in occasione dei numerosi assembramenti che hanno caratterizzato la fine del Ramadan in molte piazze italiane.

Dopo 2 mesi senza messe né Eucarestia e il divieto assoluto di celebrazioni pasquali, accade così che a Savignano sul Rubicone sia la stessa amministrazione comunale a preoccuparsi dell’evento di fine Ramadan concedendo l’utilizzo dell’impianto sportivo di via della Resistenza: il campo dove da mesi non si gioca al pallone!

Ancora una volta, due pesi e due misure, e alla fine chi viene colpevolizzato e fatto oggetto del disprezzo dei suoi stessi concittadini è sempre il cittadino italiano impoverito dal lockdown, chiuso in casa da mesi e adesso oggetto dell’ennesima presa in giro: gli assembramenti più “assembrati” degli altri. Una sorta di ennesimabarzelletta, ma non meno dannosa per la comunità nazionale.

Aldo Brandini

(Da Roma)

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