Putin: la Russia è con lui

Vladimir Putin commosso mentre arrivano i risultati: il popolo russo, riconoscente, è con lui.

Vladimir Putin trionfa al test elettorale in Russia. Ancora una volta la “main stream mediatica” che ha tentato di appoggiare la immancabile fronda che ogni regime porta con sé, ha fallito l’obiettivo. Ciò cui mira il “giornale unico” è di piacere alle massime lobby finanziarie che vogliono visibilmente rallentare la crescita. E vogliono  farlo ovunque, con mire di controllo su un mercato mondializzato…

Il rude agente dela Kgb, palestrato lottatore all'orientale è divenuto il nuovo Zar che ha riportato la Russia al rango di grane nazione in politica estera e per qualità della vita.
Il rude agente del Kgb, palestrato cultore di arti marziali, è divenuto il nuovo Zar che ha riportato la Russia, in crisi e impoverita dal comunismo, al rango di grande nazione in politica estera e per qualità della vita.

Ma anche a Palermo è presente da anni una cospicua comunità russa nella quale avevamo notato – pur nel cambio dei consoli – che per Putin non si nutrono soltanto sensimenti di adesione, ma di vero e proprio affetto…

L’affluenza è stata del 67,47 per cento, superiore a quella del 2012 intorno al 65 per cento. Molti osservatori durante la campagna elettorale avevano detto che il dato dell’affluenza sarebbe stato importante per valutare il successo di Putin. Alle elezioni del 2012, Putin aveva ottenuto il 64 per cento dei voti.

Il principale avversario di Putin alle presidenziali di domenica, il milionario Pavel Grudinin, ha ottenuto il 12 per cento dei voti. Altri candidati, come il nazionalista Vladimir Zhirinvosky e l’ex conduttrice televisiva Ksenia Sobchak hanno ottenuto rispettivamente il 6 e il 2 per cento. Alexey Nabalny, uno dei più fermi oppositori di Putin, era stato escluso dalle elezioni in seguito ad alcune accuse per appropriazione indebita. Navalny sostiene che le accuse contro di lui siano state mosse appositamente per impedirgli di candidarsi.
Contro Putin, a dispetto delle sua mano tesa a Donald Trump – alla ricerca di una difficilissima collaborazione , si scatena la stampa prevalente. Il “coro dei media” lo descrive come un despota, ignorando che – se fosse fedele all’ideologia che sembra guidare l’opinione ‘corrente’ stessa – potrebbe dirsi che Vladimir sia sempre figlio dell’esperienza marxista. Ma non c’è logica, neppure ideologica, nella main stream mediatica: solo interessi in cerca di un paravento credibile…
A nulla ha potuto neppure l’attacco sferratogli dall’Inghilterra. Ma Putin, con ogni probabilità, si fa interprete di chi vede nella Gran Bretagna, fedele alla politica atlantica una sostanziale avversaria dell’Europa.
Germano Scargiali
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