Quando si spense la notte. Il libro sul Principe Trabia protagonista anche a Capalbio

Una delle immagini più note di Raimondo e Olga nei primi anni… Un tempo felice breve ma non brevissimo in cui ospitarono a Trabia persino Aristotele Onassis e la moglie Tina Livanos.

A Capalbio si  attende una nuova presentazione del libro Quando si spense la notte. Il Principe di Trabia, la spia che non voleva la guerra.

La copertina del libro con l'immagine giovanile di Raimondo Lanza di Trabia. Era il tempo degli anni felici con la famiglia e da presidente notissimo del Palemo calcio...
La copertina del libro con l’immagine giovanile di Raimondo Lanza di Trabia. Era il tempo degli anni felici con la famiglia e come presidente notissimo del Palermo calcio…

Si terrà, infatti, nella toscana etrusca, a Capalbio (GR), mercoledì 25 luglio (2018) alle ore 19.30, presso il Circolo La Macchia, la presentazione del libro di Ottavia Casagrande*: “Quando si spense la notte. Il Principe di Trabia, la spia che non voleva la guerra” (Feltrinelli Editore 2018, 246 p.). Dialogheranno con l’autrice Raimonda Lanza di Trabia, Alessandra Cravetto e Jas Gawronski. Al termine della presentazione verrà offerto un aperitivo.

Il libro parla anche dell’attività segreta che il nobile palermitano svolse prima dell’ultimo tragico conflitto, in contatto con Galeazzo Ciano, per evitare la guerra (contrariamente a certa storiografia, il fascismo cercò di scongiurare la guerra e lo stesso Mussolini fu proposto per un Premio Nobel per la Pace, ma poi la situazione precipitò come,purtroppo, ci è noto… ndr).

*Ottavia Casagrande, nipote di Raimondo Lanza, ha studiato al Goldsmiths College di Londra, conseguendo un Honours Degree in Drama and Theatre Arts. Ha lavorato come regista e attrice in Italia, Gran Bretagna, Francia e Russia. Con Raimonda Lanza di Trabia, ha scritto per Feltrinelli Mi toccherà ballare. L’ultimo principe di Trabia (2014) e Quando si spense la notte. Il principe di Trabia, la spia che non voleva la guerra (2018). Si parlerà anche della Principessa Olga Villi Lanza di Trabia, moglie del Principe Raimondo Lanza, personaggio che rientra fra i palermitani indimenticabili.

Giuseppe Longo

(Corrispondenza da Termini Imerese)

 

Olga Villi al tempo in cui la conobbe il principe Raimondo Lanza facendo della diva una palermitana illustre...
Olga Villi al tempo in cui la conobbe il principe Raimondo Lanza facendo della diva una palermitana illustre…

La principessa di Trabia, bella moglie di Raimondo, altro personaggio”epico”

Olga Villi, sposata da Raimondo Lanza di Trabia, era – allora – un’attrice nel pieno del successo. Donna di notevole avvenenza, era fra le più affermate dive italiane dell’immediato dopoguerra, al livello di Pampanini, Lollobrigida, Loren, Barzizza… Come quest’ultima poteva fare “la bella” e basta… Apprezzata presto anche per la recitazione, dopo che aveva abbandonato in fretta il ruolo di indossatrice, debuttò nel teatro di rivista accanto ai grandi nomi dell’epoca, come Erminio Macario, Nino Taranto e Anna Magnani. Fu sullo schermo accanto ad Alberto Sordi. Ma fu grazie al teatro classico che ottenne un enorme e meritato successo. Luchino Visconti le diede la possibilità di lavorare sul grande palcoscenico con un ruolo ne La quinta colonna di Ernest Hemingway nel 1945. Subito dopo entrò nella compagnia di Rina Morelli e Paolo Stoppa interpretando testi impegnativi, come Antigone di Jean Anouilh. Negli anni immediatamente successivi recitò con le migliori compagnie e si dedicò, anche, al teatro brillante: alla commedia. Sotto la direzione di Luigi Squarzina, nel 1955 interpretò Tè e simpatia, l’anno successivo Ma non è una cosa seria (che le valse il Premio San Genesio) e nel 1957 Tavole separate. In seguito si unì alla compagnia di Gino Cervi, accanto al quale interpretò testi di Shakespeare e Pirandello.

Raimondo Lanza non le impedì di accettare ancora qualche ruolo, ma si allontanò decisamente dalle scene, pur senza abbandonarle del tutto, con il secondo marito, un industriale genovese… E’ rimasta sempre legata a Trabia, dove, nella villa dei Lanza, trascorreva l’estate con le figlie di Raimondo, Venturella e Raimonda e con il figlio Fabrizio nato dalle seconde nozze…

Il cinema, dati gli eventi e le sue scelte di vita, non le diede la prevedibili opportunità, se si eccettuano i ruoli della protagonista in Yvonne la nuit, interpretato accanto a Totò, qui in una delle sue pochissime interpretazioni drammatiche (1949) e dell’integerrima signora della borghesia trevigiana in Signore & signori (1966), ruolo che le permise di ottenere un Nastro d’argento. In televisione prese parte a più “sceneggiati”, tra cui La donna di quadri accanto a Ubaldo Lay per la serie Il Tenente Sheridan. Nel 1966 tornò in teatro al fianco di Marcello Mastroianni nella celebre commedia musicale Ciao Rudy di Garinei e Giovannini. Morì presto anche lei, a Rapallo il 12 agosto 1989, dopo una lunga malattia, all’età di sessantasette anni.

Il personaggio di Raimondo Lanza di Trabia ha ispirato a Domenico Modugno una delle sue più belle canzoni: Un uomo in frac.

Raimondo Lanza, che si trova fotografato anche insieme a Vincenzo Florio, creatore della Targa Florio, ed altri personaggi illustri, faceva parte a pieno titolo del jet set internazionale. Oggi si definirebbe, però, un palermitano doc. Si racconta che fosse un buon mangiatore del “cibo di strada” cittadino e che si intrattenesse volentieri con uguale buon stile, ma differente linguaggio, con il popolo cittadino così come faceva con …quelli del gran mondo. Il principe è stato probabilmente un esponente della schiera dei “siciliani intelligenti” cui la cattiva sorte ha negato l’opportunità di fornire in pieno il proprio contributo all’Isola. Perciò ci ricorda l’ingegnere Domenico La Cavera – che fra l’altro sposò, dissuadendola dal suicidio, la grande Eleonora Rossi Drago, un’altra diva che terminò, poi, i propri anni a Palermo – ma non riuscì a portare a termine i “suoi” programmi di sviluppo …in questa difficile terra. Raimondo Lanza non riuscì a salvare “la miniera” che voleva vendere in tempo.La gestione della miniera creò,poi, un’emorragia di ricchezza per l’intera sua famiglia. Si pensi che Raimondo Lanza fu anche una pietra miliare nel settore della compra vendita dei calciatori: fu lui a “fondare” a Milano “il mercato del Gallia“dentro l’omonimo hotel a 5 Stelle nella piazza della stazione. Molte ipotesi misteriose avvolgono nel segreto il momento della sua morte. Il fratello, ben meno noto, che pur era stato in disaccordo con lui, disse morendo: “Raimondo non si è suicidato”.  Questo libro non è il primo che parli del Principe e del romanzo che la sua stessa vita finì per diventare…

(Testo raccolto da Gesse)

 

Articoli correlati