Scuole e terremoti: che si aspetta a provvedere?

Scuola elementare a Fiastra: Cemento armato a pezzi. Si può costruire meglio. Svariate le tecniche anti sismiche…

Scuole e terremoti: possiamo mai affidare i nostri figli e nipoti ogni mattina alla scuola col dubbio che, alla prima “scossa”, l’edificio caschi loro addosso? La “catastrofe” è una delle manifestazioni del Male nel mondo: ciò che si accanisce contro la persona, ne danneggia il corpo e l’anima, fiaccandone il morale e mettendone a dura prova “la stessa fede”.  Perché? E’ la domanda che sorge spontanea di fronte all’involontaria catastrofe… La società civile ha, però, predisposto una serie di misure a difesa delle persone fisiche: esistono organi di stato, quali io Vigili dl Fuoco e la Protezione civile ed espedienti privati, quali le società di assicurazione. Poca roba, rispetto all’incolumità dei giovani e giovanissimi a scuola…

Bisogna verificare anzitutto – per passare all’azione nel caso specifico – se le nostre scuole sono state costruite prima del 2008 su territorio sismico. Si può chiedere il sequestro di certi edifici scolastici costruiti su territorio sismico. La Penisola presenta zone rischiose  sia a livello 1 e sia   a livello 2 in quanto ci  sono zone sismiche. Occorre che ci sia un osservatorio per monitorare il livello di sismicità degli edifici scolastici, che andrebbero messi a norma. La regola del nostro Paese è di gestire l’emergenza cioè si interviene solo al verificarsi del pericolo, spesso dopo la disgrazia…

Noi italiani siamo fatalisti: non bisogna essere freddi e far partire con le ristrutturazioni post terremoto cioè intervenire con prevenzione, con ristrutturazione e con  messa a norma degli edifici nelle zone colpite dai terremoti. Bisogna agire con principi e criteri di priorità e attivare delle soluzioni immediate di fronte ai rischi sismici. Di fronte al terremoto, come e peggio che di fronte alla valanga di neve, occorre predisporre ordinati sistemi di difesa.

Non è stato fatto nulla in certe scuole per di più di fronte ad una realtà in allarme da precedenti terremoti e scosse ripetute.  …Si è intervenuti solo con  pronto intervento, facendo troppo poco, in quanto le istituzioni affermano di avere poche disponibilità finanziarie. A Rieti si era parlato di costruzioni nuove da realizzare con ordinanze varie… “Non ci sono sanzioni se non c’è adeguamento sismico”, dice Pablo De Paola  da Rieti.

Bisogna uscire da questa logica emergenziale tutta italiana  e vanno aiutati i sindaci e sanzionare le amministrazioni che non intervengono e che non risanano e non rendono  gli edifici  scolastici antisismici. Alcuni portavoce ci parlano del da farsi per mettere a posto il patrimonio degli edifici scolastici.

Il sindaco dell’Aquila Pier Luigi Biondi dice che sono disponibili verifiche sul territorio con indici di vulnerabilità alti o bassi e non adeguati e che servono per capire il tipo di intervento da effettuare se urgenti o meno e dare delle priorità a edifici con indici di vulnerabilità molto alti al cento per cento ad alto rischio.

“Meglio, spesso indispensabile, la demolizione e la ricostruzione” afferma il sindaco Pier Luigi Biondi dell’Aquila.

Anche in Calabria ci sono problemi di rilievo. Le verifiche non sono state effettuate e molti enti locali di riferimento non danno risposta. Silo l’otto per cento degli edifici scolastici nella provincia di Catanzaro sono stati monitorati, dice un dirigente scolastico.

La verifica di vulnerabilità va fatta assolutamente. Finora in Italia è stato eseguita in una percentuale bassa di scuole. Ci sono  circa 42mila edifici scolastici in Italia e si applica  la regola in modo rigido e inflessibile.

“Le scuole a rischio devono essere chiuse”, affermano molti dirigenti scolastici. La Prefettura, gli enti tutti i dirigenti scolastici devono lavorare tutti insieme e programmare in modo organico una campagna di interventi strutturali di risanamento.

Marisa Mauro

(Corrispondenza da Chieti)

 

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