Trump “regge” ed è debacle per il “giornale unico”

Trump stringe la mano a tutti i capi di stato nessuno escluso e “fa sul serio”. Con l’Italia ci tiene a dimostrare di avere un rapporto privilegiato. Non piace – però – alla nostra Tv.

Ma come si fa a tifare smaccatamente contro Trump quasi che “tutto il mondo” sperasse in una sua “debalcle”? La sconfitta è tutta della “corrente mediatica”, di quel “giornale unico” che di obiettivo ha solo l’oroscopo e le previsioni del tempo…

Come può un giornalista della Tv di stato dire letteralmente che  “…non è andata come si poteva sperare” in certi stati in cui si attendeva quella rivincita dei democratici che …non c’è stata. Ma chi lo poteva sperare? Chi? Per molto meno un cronista dovrebbe essere licenziato in tronco: di fronte ad una maggioranza che vota in un certo modo, afferma che si sperava non andasse così?Ma quella maggioranza che ha prevalso sperava che andasse così! O no? E tu – diciamolo – chi “cavolo” sei? Chi ti manda? L’interrogativo sorge spontaneo come le domande di Lubrano…

Era importante il voto in Usa? Ieri la domanda ridondava al presente – con senso di futuro – in televisione e altrove… Era importante per gli Usa, per l’Europa, ma anche per il mondo! E “per il mondo” era importante che vincesse – assolutamente – Donald Trump. Il presidente USA sta lavorando, infatti, per la pace nel mondo,letteralmente su tutti i fronti. Mostra i muscoli? Ma non si fa – forse – così? Poi, tende come non mai la mano a Russia, Cina, Corea… E’ disposto a trattare su Medioriente, Mediterraneo, Africa…  Realtà in cui i suoi predecessori,specialmente il “decantato” Obama (un fantoccio) avevano solo seminato ostilità, guerra, distruzione…

Ma chi e che cosa c’è dietro queste campagne mediatiche? Anzi dietro a questo “atteggiamento” mediatico?Vogliamo chiederlo? Vogliamo indagare? Chiarire? Solo la stucchevole resistenza ideologica di tanti? O c’è dell’altro?

Ce ne vuole di ideologia per guardare alla “calligrafia”, a ciò che Trump dice e fa contro le migrazioni in massa che certo – al momento – date le proporzioni, rischiano di non far funzionare più “il sistema”. E’ questo ciò che più conta? Dovremmo sapere bene che è ben altro il da farsi per curare le “sacche di sottosviluppo”, di carenza assoluta di tecnologia e cultura che determinala crisi di quello che si definiva un tempo come il “terzo mondo”? Capiamolo una volta per tutte: Nuocere al sistema significa anche non poter più”aiutare” quel mondo…

Trump vince al voto, regge quasi dappertutto e persino la Botteri, la sua maggior nemica mediatica, riconosce al presidente – in un ritorno di obiettività – qualità inusuali di abilità nel conoscere e volgere a proprio favore i sentimenti dell’elettorato.

Trump regge come nessun presidente ha fatto nelle elezioni di midterm. Addirittura si rafforza al senato.Che cosa significa? Una fortuna per il mondo intero.

Afferma la Botteri al Tg1 (mercoledì 7/11/2018 ore 07): “il tentativo i dare una gran scossa a Trump da parte dei democratici è fallito”.

C’è di più: queste elezioni sono indicative per quelle presidenziali in cui Trump conta di essere confermato. I democratici appaiono “in crisi di identità” come tutte le sinistre del mondo in questo momento: sono divisi fra Cuomo (il più centrista) e la signora Warren, “nuova Sanders”, che era l’anti H. Clinton.

Il Tycon, Donald Trump, è riuscito,invece, a coagulare i sì dei repubblicani attorno alla sua persona, un tempo meno compatti.

Alle ore 7,15 di mercoledì Giovanna Botteri si consola affermando che”…alla camera i democratici hanno i numeri per portare contro il Presidente campagne permetterlo in difficoltà come il Russia gate”.

Dia – ciascuno di voi – un voto alla Botteri e alla Tv…

Il programma seguente parla – però – apertamente di Trump come”un uomo senza ostacoli” e precisa che l’impeachment  è una possibilità più lontana. Precisa anche che il previsto “funerale” politico non c’è stato. Noi che dicemmo alla vigila dell’elezione “…sarà eletto e nel mondo scoppierà …la pace” diciamo: “God save the Tycoon!” 

Germano Scargiali

____________________________________

Nota. L’Ideologia di sinistra, cadendo – fra l’altro – nella trappola dei cattivi poteri, che perseguono fini propri, contrari al progresso generalizzato, resta prigioniera di un cerchio chiuso, in cui non è ammesso il dialogo e tantomeno la cosiddetta alternanza, perché si ritiene la sola detentrice della “verità”.

E’ ben chiaro, invece, come non esista “una sola” verità e come la politica – quella buona – sia il terreno del confronto: la stessa vita umana e il relativo progresso si basano sulla capacità di ascolto e di risposta… Tale blocco ideologico, che è anche “assoluto”, sta conducendo ad un ingabbiamento dell sinistra storica, che dovrebbe assolutamente rinnovarsi di fronte alla realtà dei tempi, cioè ai “fatti“. Non è avvezza, però, a guardare a questi ultimi, a tutto favore elle “idee“. Chi sa un po’ di filosofia dovrebbe accorgersi che questa è un’estensione dell’errore di Platone. E’un errore che ha condizionato anche il fascismo, che però ha generato – forse a sorpresa, forse no – una generazione successiva più aperta al libero pensiero e alla “osservazione”, che è maturata verso posizioni più liberali e democratiche. E’ vano trovare etichette (vane e vaghe idee), definendo in modo nuovo ma assolutamente superficiale – sovranisti o prima ancora populisti – coloro che in tutto il mondo fanno una scelta che è – per prima cosa – un no ai processi mentali della sinistra storica.

Articoli correlati