Guerra del pesce Blue economic zone Rete fra i cluster: Osservatorio della Pesca Mazara

Un momento della tavola rotonda si riconoscono il Sindaco Cristaldi con il ciuffo bianco, e alla dx nella foto l’Ing. Pernice e il Presidente Tumbiolo

Occorre intervenire decisamente per incidere sui problemi del settore pesca nel mar Mediterraneo. La Sessione Internazionale dell’Osservatorio della Pesca, tenutasi a Mazara del Vallo (5 dicembre 2017) ha promosso il programma di Una rete fra cluster, soprattutto in funzione della “Blue Economic Zone” auspicata ai fini della cooperazione fra i paesi rivieraschi del Mediterraneo.

Una “Blue Economic Zone”  è ciò che si configura nella proposta del Distretto della Pesca e Crescita Blu e dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, anche al fine di superare la cosiddetta “guerra del pesce“. Questa ha provocato negli ultimi 50 anni enormi danni ed anche 3 morti e 27 feriti colpiti dal fuoco di militari di Paesi dirimpettai del canale di Sicilia…

Oltre 300 casi si sono verificati di i pescatori prigionieri e detenuti nelle carceri dei Paesi nord africani di Libia, Tunisia, Egitto ed Algeria. Pesanti sono stati altresì gli oneri pagati per il riscatto degli oltre 150 pescherecci sequestrati, dei quali 6 definitivamente confiscati, cui si aggiunge oggi il Daniela L. un danno economico oltre che sociale, che gli esperti dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo hanno calcolato in oltre 100 milioni di euro.

Giovanni Tumbiolo ai microfoni Tv
Giovanni Tumbiolo ai microfoni Tv

La proposta dei nuovi organismi da realizzare è stata presentata dal Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo, nel corso di una partecipata sessione internazionale dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, coordinato dall’Ing Giuseppe Pernice, che si è svolta presso il Complesso Monumentale Filippo Corridoni, gentilmente messo a disposizione dal Comune di Mazara del Vallo.

“L’idea – ha spiegato il Presidente del Distretto siciliano Tumbiolo – è quella di promuovere la cooperazione attraverso il “software” della blue economy, la filosofia produttiva propugnata dal 2009 dal Distretto della Pesca, dall’Osservatorio e dalla Regione Siciliana per promuovere la cooperazione transfrontaliera nel Mediterraneo con un approccio “Made with Sicily”. La Blue economy e le buone pratiche dell’economia circolare e della bio-economy sono fondamentali per sviluppare il modello economico del cluster, “hardware” adatto per sviluppare insieme ai partner dei Paesi del Mediterraneo, attraverso un sistema di regole condivise basato sulla responsabilità individuale e collettiva delle risorse marine e terrestri, progetti condivisi. Ciò serve a valorizzare le piccole comunità costiere ed a frenare l’emorragia umana tragicamente in atto. La proposta – ha concluso Tumbiolo – è pertanto quella della creazione di una rete di piccoli cluster produttivi, un macro-distretto del Mediterraneo: la “Blue Economic Zone”.

La riunione dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo è stata aperta dal saluto ai numerosi partecipanti da parte del Sindaco On.le Nicola Cristaldi il quale ha sottolineato come Mazara del Vallo, città storicamente multiculturale e multietnica, sia la giusta sede per ospitare incontri di tale caratura volti a promuovere la cooperazione nel Mediterraneo.

Una visione generale della sala presso il Centro Corridoni messo a disposizione dal Comune di Mazara del Vallo. Utilizzare varie sedi significative della città è una precisa scelta del Distretto pesca.
Una visione generale della sala presso il  luminoso Centro Corridoni, messo a disposizione dal Comune di Mazara del Vallo. Utilizzare varie sedi significative della città è una precisa scelta del Distretto pesca.

Hanno partecipato ai lavori il Vice Ministro della Pesca della Repubblica di Malta, Clint Camilleri, il Sottosegretario di Stato della Tunisia S.E. Abdallah Rabhi, il Sottosegretario di Stato e Fishering Autority dell’Egitto Hoda Hosni Mohammed, il Direttore Generale della Pesca della Tunisia, Ridha Mrabet ed il Direttore Generale della Pesca dell’Egitto, Atef Osman. la rotta obbligata della pace e del dialogo per promuovere la cooperazione scientifica e tecnico produttiva fra le sponde nord e sud del Mediterraneo attraverso attraverso l’elaborazione di progetti condivisi nell’ambito della “Blue Economic Zone”.

Concordemente, tutti hanno invocato la rotta obbligata della pace e del dialogo per promuovere la cooperazione scientifica e tecnico produttiva fra le sponde nord e sud del Mediterraneo attraverso attraverso l’elaborazione di progetti condivisi nell’ambito della “Blue Economic Zone”.

Erano presenti rappresentanti del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, in particolare il Consigliere Diplomatico Marco Villani, esponenti della Regione Siciliana,  di FAO, CRPM, CGPM ed altri organismi U.N. Erano presenti anche rappresentanti della Marina Militare e ROAN (Guardia di Finanza). Oltre alle delegazioni istituzionali, com’è insito nelle riunioni dell’Osservatorio, presenti rappresentanti del mondo scientifico, delle imprese e delle associazioni di categoria.

La riunione si è conclusa con le parole di Dario Cartabellotta, confermato Dirigente Generale del Dipartimento Pesca della Regione Siciliana.

Dario Cartabellotta direttore generale della pesca in Sicilia con Germano Scargiali dopo un'intervista al microfono di Siciliauno Tv
Dario Cartabellotta direttore generale della pesca in Sicilia (a dx) con Germano Scargiali dopo un’intervista al microfono di Siciliauno Tv

“La creazione di piccoli cluster e la blue economic zone, attraverso dei bandi dell’Unione Europea – ha dichiarato il tecnico con una visione che va oltre il settore pesca –  riavvicineranno i giovani all’attività ittica con un sistema estendibile poi ad altri settori. Stiamo avviando progetti dedicati alla trasformazione e vendita diretta dei pescatori e per formare i giovani a bordo dei pescherecci. Occorre ricostituire la catena generazionale nelle attività marittime. Pertanto stiamo superando la fase della rottamazione delle barche e delle braccia e siamo proiettati verso la valorizzazione antropologica dei mestieri del mare”.

L’Osservatorio della Pesca nel Mediterraneo, ideato e promosso dal Distretto produttivo della Pesca di Mazara del Vallo, si riunisce un paio di volte l’anno per convocazione e redige anche un periodico rapporto sulla salute del Mare fra le terre nella ferma convinzione che solo una collaborazione stretta fra i paesi rivieraschi possa sortire l’effetto desiderato, al di fuori della mera logica della diminuzione dello sforo di pesca e della nefasta rottamazione senza alternativa dei pescherecci, cui si è assistito negli ultimi decenni. La via indicata è piuttosto quella “variegata” e innovativa di un ammodernamento della flotta, dei nuovi sistemi di pesca e di conservazione, delle zone di ripopolamento e della stagionalità. La pesca, erede di tradizioni millenarie, fa parte del costume antropologico del Mediterraneo e va difesa e protetta. Il pescato mediterraneo è a buona ragione considerato il più pregiato del mondo.

Sempre frenetica l’attività del Distretto Produttivo della Pesca al fine di incentivare gli scambi con i paesi che corrono da tutta l’Africa al Medioriente e giù dal Mar Rosso fino al Golfo Persico. Di recente una delegazione guidata da Tumbiolo ha visitato l’Oman dov’era stata già a marzo (2017) toccando anche il Qatar. I contatti avvengono con le massime autorità dei vari governi, i corpi diplomatici, i responsabili della pesca, dell’agricoltura e del commercio.

Germano Scargiali (collaborazione di Lydia Gaziano e dati da fonte ufficiale Distretto pesca)

 

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