Pesca: ecco i 16 milioni del Po Feamp 2014/2020

Un grosso peschereccio in ferro alle prese col mare in burrasca

Alla Presidenza della Regione siciliana si è parlato di pesca, il nevralgico settore, il “grande malato” in una realtà – quella mediterranea e sicula in particolare – in cui dovrebbe essere,invece, un’ospite d’onore. Eì in arrivo una cospicua cifra da stanziare con avvedutezza come ha specificato ai giornalisti, riuniti nella Sala Alessi, il governatore Nello Musumeci, con a fianco – come fossero, per l’occasione i suoi gioielli – l’assessore competente Edy Bandiera (Agricoltura) e il suo direttore alla Pesca Dario Cartabellotta, un raro “riconfermato”, questo, dal precedente governo nella stessa identica carica.

Nello Musumeci durante la conferenza stampa.

“Non deve trattarsi – ha specificato subito il Presidente – in stretta linea con gli intendimenti dell’Unione, che noi seguiremo senza tentennamenti, di distribuire queste cifre a pioggia, bensì in base ad un piano che cerchi di individuare le effettive necessità, le opportunità e i destinatari in grado di meritarsi tali aiuti”.

Poi, in assoluta, quanto positiva, disarmonia con le politiche recenti, tese alla diminuzione “tout court” del cosiddetto ‘sforzo di pesca’, Nello Musumeci ha affermato: “dobbiamo indurre i giovani a non abbandonare questo mestiere che fa parte della tradizione siciliana e mediterranea, rendendolo moderno e accattivante, come non è stato negli ultimi anni…”

Dario Cartabellotta fotografato con Germano Scargiali dopo un'intervista a Mazara.
Dario Cartabellotta fotografato con Germano Scargiali dopo un’intervista a Mazara.

Trattasi dell’arrivo di ben 16,3 milioni di euro, tutti destinati alla pesca in Sicilia. A beneficiare dei fondi, a valere sul programma comunitario Feamp (Fondi per la politica marittima e della pesca), saranno 62 comuni costieri suddivisi in sette Gruppi di azione locali: Flag (Gruppi di azione locale Pesca) secondo la dizione comunitaria. “Gli interventi – ha spiegato il direttore del dipartimento, Dario Cartabellotta – sono contenuti in decreti in fase di pubblicazione”, La conferenza, rivolta alla stampa, si è svolta anche con la presenza di alcuni sindaci, tra cui Totò Martello (Lampedusa) e Giuseppe Pagoto (Favignana).

Pescherecci di media stazza rientrano dopo una battuta. Ma mote barche ancor più piccole fanno parte della marineria mediterranea... I problemi sono variegati, spesso difformi,persino in contrasto...
Pescherecci di media stazza rientrano dopo una battuta. Ma mote barche ancor più piccole fanno parte della marineria mediterranea… I problemi sono variegati, spesso difformi,persino in contrasto…

Musumeci ha affermato che si tratta di interventi che vanno ‘dalla riqualificazione dei porti all’innovazione tecnologica’.

“Per fare pesca ed essere competitivi – ha precisato il Presidente – servono non solo incentivi ma infrastrutture qualificate per la flotta che conta oltre 2.773 imbarcazioni in Sicilia per quasi 10 mila addetti”.

Si è parlato anche di itticoltura, maricoltura e acquacoltura, tenendo presente che nuovi posti di lavoro e occasioni di investimento possano e debbano ricercarsi in tali settori.

Musumeci, alla domanda di chi scrive queste righe sul problema dei canoni demaniali e relativi aumenti esponenziali nei confronti degli esercenti di tali attività che – per necessità di cose – devono ricorrere a delle ‘concessioni’ statali, ha risposto che si sta seguendo a Roma la relativa pratica tesa ad evitare che tali canoni siano tali da ‘strozzare’ il settore che in prospettiva dovrebbe diventare fra i più efficaci per garantire la presenza del prodotto ittico nei mercati e sulle tavole di siciliani e italiani, che tanto ne fanno richiesta. La domanda di pesce esimili sulle tavole di “casa nostra” è, infatti, tale che difficilmente – per quanto la Sicilia possa esportare buone quantità di pesce scelto – si potrà concepire un rallentamento delle importazioni.

Si può – però – mettere in progetto che, migliorando le condizioni di pesca, le attrezzature, le barche, le basi a terra, il know how, che è già notevole, i porti si giunga ad un vero progresso, ad una crescita dello sforzo di pesca e del numero degli addetti: un traguardo da non perdere di vista…

Si è parlato espressamente anche di porti turistici e di pesca – turismo, come occasioni di nuova occupazione, ma con specifico riferimento alle strutture, uno dei poli di imputazione della complessa normativa su Feamp, flag. Ma nulla di concreto sfugge a questa iniziativa che prevede un sistema di controlli a feedback. Tutto avviene nell’ambito di uno schema normativo che parte dall’ Ue e prevede la stipula di ogni singola Convenzione con la Regione Siciliana  in  qualità  di  Organismo intermedio (O.I.) e i Gruppi di azione locale nel settore della pesca GAC – FLAG selezionati per l’attuazione della priorità IV del PO FEAMP 2014/2020.

Abbiamo anche chiesto personalmente a Dario Cartabellotta notizia sull’acqua cultura (trote etc), cioè dell’allevamento ittico esercitato in acque dolci, altra prospettiva in divenire…

“Alcuni insediamenti – ha risposto il direttore alla pesca – sono già operativi in Sicilia”.

Germano Scargiali

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