In un mondo in cui non vogliamo aspettare neanche un minuto, non vogliamo fare le file ci sorprende sapere che molta gente si mette in coda per andare andare al festival, parliamo del festival di Pordenone del libro, dove c’è curiosità di conoscere gli autori e dietro il libro si vuole vedere.
“Il formaggio e i vermi” è il titolo di un libro in cui l’autore racconta di un mugnaio friulano, una figura straordinaria… La fortuna di questo libro è legata, infatti, al protagonista Menocchio, condannato a morte e bruciato come eretico. La sua storia, uscirà in tante lingue ed è una sfida all’autorità. Questo libro ha già avuto una gran quantità di lettori.
E’ una microstoria nata in un itinerario friulano. La parola micro è legata, dice l’autore, al microscopio del nonno, che gli fece vedere con questo strumento – prodigioso agli occhi dei bimbi – tante cose… Lui vide una macchia gialla cioè la capacità di mettere al microscopio un evento anomalo. Il mugnaio stesso era anomalo aveva delle idee era strano come personaggio perché ha delle idee strane. Tale anomalia piaceva agli abitanti del villaggio. Da certe anomalie si può imparare molto. Bisogna fare in modo che le cose del passato illuminino il presente. Gli umani sono sempre quelli ma sono sempre diversi.
L’autore ci parla del modo di leggere i libri di Menocchio. Al pubblico piace questo personaggio. Carlo Ghisburg, l’autore, dice di essersi appassionato della pittura alla quale si è avvicinato. Presenterà il suo libro e afferma che i progetti sono troppi. Lui lavora su molti tavoli e che non aveva mai scritto romanzi.
Siamo alla ventesima edizione del Festival dell’autore di Pordenone: Pordenonelegge.
C’è tanta gente che si mette in fila per sentire qualcuno che parla di un libro, è il fascino di una storia… Parlare di libri non significa che si legga: c’è una percentuale che di persone che va più a fondo…
Marisa Mauro
(Da Roma)
Il formaggio e i vermi
