Debito pubblico: ciò che vorremmo sapere e non abbiamo il coraggio di chiedere

Carta e metallo sono in crisi, non solo perché mancano nelle nostre tasche, ma perché si vuol sostituirli con impulsi magnetici: un errore e un traguardo impossibile da depositare ai piedi dei totem del fisco e del …Grande fratello. E’anche un tentativo draconiano di imbavagliare la libertà individuale, già di fatto limitata anziché esaltata dal mondo moderno…

Dai nostri amici corrispondenti da Roma ci giunge una disamina che percorre il cammino del debito pubblico dal tempo dell’Unità nazionale ad oggi.

Pubblichiamo quanto ricevuto – che ha il tono di un risentito sfogo di rabbia – ritenendo che la logica generale del discorso sia quella giusta, anche se, sulle varie fasi si possano avere opinioni diverse.

Frattanto ci premuriamo a definire una volta per tutte il Debito Pubblico.

Il debito pubblico, attualmente, in economia è il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti economici nazionali o esteri – quali individui, imprese, banche o Stati esteri – che hanno sottoscritto un credito allo Stato nell’acquisizione di obbligazioni o titoli di stato (in Italia BOT, BTP, CCT, CTZ e altri). Il primo concetto da chiarire è che buona parte – forse oltre la metà – del debito pubblico lo Stato lo deve ai sui stessi cittadini, agli Italiani.

Il debito pubblico in concreto si crea quando in uno Stato le spese sono superiori alle entrate. Se questo disavanzo non può essere coperto stampando più denaro, lo Stato emette Titoli, obbligazioni del Tesoro che, messe all’asta, vengono acquistate ad un certo tasso di interesse annuo. Oppure si indebita con banche nazionali o estere. Il debito pubblico diventa un problema quando la spesa pubblica aumenta in modo “cronico” e a questa non si accompagna una adeguata crescita delle imposte…

Il deficit di ogni esercizio finanziario (un anno) si somma al debito pubblico esistente quando non riesce a recuperare sul debito stesso già esistente, ma persino stenta a coprire gli interessi.

E’ ciò proprio che accade in Italia. E’ probabile che i creditori esteri abbiano tutto l’interesse a che il debito non sia restituito per lucrare in eterno gli interessi. E …sempre di più.

Si dice che la morte di Ceausescu sia stata determinata in realtà dal fatto che stesse riuscendo a sanare il debito della Romania verso le banche americane. La malafede in materia di finanza (è il terreno dell’usura) rappresenta la regola. Si dice che anche la morte di Gheddafi sia stata determinata – dopo i precedenti tentativi, nati da mera volontà politica, andati falliti –  dalla sua volontà di sanare e rendere indipendente la finanza della Libia e dell’Africa, che avrebbe potuto – e intendeva – coinvolgere…

_______________________________________

 

Ecco, però, ciò che riceviamo da Roma.

I  protagonisti  del  Debito  Pubblico  in  Italia: La vera Storia Patria, in materia di Debito Pubblico in Italia ci racconta…

_______________

Durante il Regno delle Due Sicilie, guidato dai Re Ferdinando II  e per ultimo dal figlio Francesco NON esisteva il Debito Pubblico, in quanto questo Regno era il più ricco di Europa, mentre il Regno Piemontese dei Savoia era sul lastrico, e per sopravvivere regalava pezzi di Territorio Italiano alle Nazioni limitrofe come Francia ed Austria, regalie che ancora oggi i governi di Sinistra, vedi governo Renzi, realizzano, nel segreto più assoluto, contro il volere degli Italiani, con porzioni di mare Ligure e Sardo alla Francia.

Con l’avvento della Regno d’Italia, sotto i Savoia, la Monarchia, non solo si appropria di tutte le ricchezze del Regno delle Due Sicilie, mettendo a ferro e fuoco il Meridione e uccidendo circa due milioni di persone e provocando una emigrazione di Italiani all’estero che ancora oggi non si è più fermata e che dal 1860 ad oggi ha coinvolto oltre cento milioni di Italiani. Con un Decreto Reale il governo guidato dai Savoia riversa per la Prima Volta sui Cittadini il Debito Pubblico.

Dopo la Marcia su Roma, e la realizzazione del consiglio fascista, il governo Mussolini con Decreto, azzera per la prima volta, dopo l’unità d’ Italia, il Debito Pubblico.

Dopo il dubbio Referendum che portò alla costituzione della Repubblica Italiana, al termine della Seconda Guerra mondiale, il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, con Decreto, riversa il Debito Pubblico sulle spalle dei Cittadini Italiani.

(Il debito non è della Nazione – i cittadini – ma del Governo, il patrimonio privato pro capite in Italia è fra i più alti del mondo e la bilancia dei pagamenti, relativa all’import export, è fortemente attiva ogni anno, ndr)

Successivamente, un presidente del Consiglio dei Ministri, Aldo Moro, tentò, di annullare il Debito Pubblico, da poco imposto da Pertini, stampando maggior quantità di moneta, ma la politica contemporanea Italiana ed Europea, né decretò la morte violenta, senza appello, con una vera e propria esecuzione armata militare, per mano delle cosiddette Brigate Rosse, i cui componenti, fuggiti all’estero o presenti in Italia da allora, fino ad oggi, vengono protetti e tutelati dalla borghesia di sinistra e dai poteri della alta finanza.

L’aggressione alla Classe Media Italiana, viene sferrata poi con inaudita violenza economica dalle persone e con i modi che qui descriviamo…

Il presidente della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi in una sola notte dimezza le riserve Auree Italiane. Si ritiene che detto tesoro, in parte venga consegnato alla Germania dell’Ovest, per pagare la riunificazione con la Germania dell’Est, e per questa sua azione, viene premiato, dalla maggioranza politica, conferendogli i più prestigiosi incarichi pubblici; 

 

Il ministro del Tesoro Giuliano Amato per primo propone prelievi forzosi sui conti correnti degli Italiani.

Il presidente della Repubblica Napolitano, instaurando una regia politica unilaterale, firma tutti i Decreti, contro i Cittadini Italiani che vengono emessi da         

Il presidente del Consiglio Romano Prodi distrugge tutta la Industria Pubblica Italiana e poi accetta, motu proprio, l’adozione dell’Euro, che ha portato, per sua stessa ammissione, alla svalutazione della Lira, del 600 – SEICENTO – per Cento!

Il presidente del Consiglio Mario Monti impone Leggi sul Patrimonio, sulla Pubblica Amministrazione, sulla Previdenza Pubblica, sulla Imposizione di nuove Tasse,  che mettono in ginocchio milioni di Italiani, che vengono drammaticamente impoveriti, si ritrovano sul lastrico, perdono il diritto al lavoro, alla casa, alla salute, e tanti si suicidano ed a volte, ancora oggi, si uccidono dopo aver ucciso parte o tutti i membri della loro Famiglia, per la disperazione di essere entrati nella povertà più assoluta.

Fino ad oggi, l’attuale governo non ha saputo fermare questa sorta di violenza da parte dei rappresentanti dello Stato contro a danno dei cittadini.

Roma, 6 novembre 2019.

Nota

E’, inoltre, evidentissimo come l’UE non dia certo una mano all’Italia, né alla Grecia, né ad altre nazioni in difficoltà per una ripresa sul piano finanziario. Gli eventuali “aiuti” (ma l’Italia dà più di quanto riceve) sono destinati all’economia. Sembra probo, ma non è esattamente così. Perché le difficili e innaturali condizioni richieste per le “sovvenzioni” sono spesso di ostacolo alla relativa fruizione. Ma anche perché – peggio di peggio – l’UE sembra allinearsi a una mega manovra in corso in tutto il mondo o almeno –purtroppo –in quello cosiddetto Occidentale. Ma quest’Occidente, in pratica, non esiste già più se non per nuocere al suo popolo, decretandolo strapotere delle oligarchie bancarie.

Si assiste ad una vera guerra fra finanza ed economia, in cui la prima cerca di tenere la seconda sotto scacco di default.

Nella nostra lettera da Roma ricorreva più volte l’aggettivo “criminale”, che abbiamo tolto per decenza… Ma la verità è che siamo proprio ai limiti dell’attentato. Questo è rivolto alla classe media, alla crescita, allo sviluppo, alla libertà, da decenni, per motivi misteriosi sui quali, però, sulle nostre pagine abbiamo spesso avanzato ipotesi specifiche.

In realtà esistono varie vie per sanare la situazione, alcune di carattere pressoché amministrativo per i debiti verso l’interno (i cittadini) e di carattere politico per i debiti verso l’esterno.

Occorrerebbero, però, politici e finanzieri “bravi”, onesti e decisi a salvare l’Italia e non se stessi. (Ge. Sca.)

Articoli correlati