Risparmiare o investire? Produrre o riciclare?

il consumismo è l’anti religione del momento. Tutto è consumo, persino ciò che non si paga in denaro: per esempio il peccato contrabbandato come gesto antisociale, innovativo,moderno, …modernità, all’insegna del relativismo etico. Tuttavia, in larga misura, il consumo è di per sé il sostegno dell’economia moderna.

Fra proteste contro il governo e l’amministrazione – in buona parte meritate, non c’è dubbio – oltre alle mille altre manifestazioni di intolleranza per non si sa più che cosa, a partire dal fenomeno Greta Thumberg e “dintorni”, si alzano cartelli, si inneggia alla rivolta con canzoni e improvvisati ritornelli, ma soprattutto si “sbraita” al bar, in ufficio, in famiglia…

C’è un dato generale, il più significativo e “importante” della realtà attuale che meno si nota, perché sarebbe interesse di pochi o, semmai, dei meno fortunati cui – si sa – non è data …voce: da svariati anni a questa parte il “problema” non è più quello di produrre, ma il problema maggiore e decisivo è, invece, quello di consumare. E’ sempre il consumo che spinge la stessa produzione e occorre dire che, come notiamo in questo articolo, “chi può” abbia imparato perfettamente la lezione: troppo. Spesso, ormai, si consuma a vanvera. Il consumo non è più “un fatto” ma è divenuto un simbolo.

Consumare è necessario al sistema. Consumare in modo scriteriato, farne un motivo di vita è una malattia sociale.
I volti del consumismo: che si consumi è una necessità sociale. E’ indispensabile al sistema: lo tiene in moto. Consumare in modo scriteriato, farne un motivo di vita è una malattia sociale. Sotto:  un moderno atroce dubbio. Già: che cos’altro consumare

customLogo.gifNon c’è “panzana” maggiore, comunque, che predicare …l‘economia circolare, come la chiamano oggi. Come avviene che facciano… 

Riciclare? Ignorare i termo – valorizzatori che bruciano all’istante i temuti rifiuti? Occorre far girare merci e denaro e produrre continuamente. Tale processo è il vero ‘oro’ della società moderna. I rifiuti vanno decisamente bruciati, inceneriti, termovalorizzati, trasformati in qualcos’altro,in materiale da costruzione, in quello che si vuole… La differenziata? E’ una perdita di tempo e comporta un costo sociale notevolissimo: la gente ‘deve lavorare’, produrre e poi divertirsi (tempo libero), non già andare a costituire un …popolo di monnezzari. Si capisce che è così? O no?

L’espressione aurea” è stata “rubata” a Maynard Keynes: ‘economia circolare‘. Ma aveva ben’altro significato: si trattava di rappresentare la realtà economica e finanziaria lungo una circonferenza su cui circolano dei dati in continuo movimento: il movimento è simbolo ed essenza della vita da sempre, ma soprattutto di quella presente e, ancor più, in quella di un futuro che è già iniziato…

Lungo tale orbita rotante (teoria Keynesiana, che ha influito per decenni sulla gestione reale dei stati e nazioni di tutto il mondo, oltre che sulla politica monetaria internazionale) erano inseriti i dati dell’economia e della finanza (la seconda ‘al servizio ‘ della prima) tramite strumenti come il calcolo del Pil e della crescita, unitamente all’azione che sul “circolo” esercitavano con la loro febbrile sorveglianza le Banche Centrali, “una” per ciascuna realtà nazionale. Compito primario: regolare la quantità di moneta in circolo, anche in base al numero delle transazioni nell’unità di tempo, per evitare forti inflazioni e deflazioni, drammatiche, queste ultime, anche se piccole. Se il denaro non si svaluta almeno un po’ e non lo si ‘proclama’, lo si cela, già la crescita si arresta. E’ ciò che avviene, appunto, sotto i nostri occhi. 

Tale “giocattolo” funzionava in bellezza come il pupazzetto con le pile alcaline, contribuendo al benessere innescato dall’avvento del motore, della produzione meccanizzata, dall’uso dei fosfati etc. Così si era giunti alla ‘società opulenta”,la crescita generalizzata – parliamoci chiaro – non piace …a qualcuno: lassù qualcuno ‘ci odia’. Ciò che conta per i i potenti è ‘il controllo’. Anche di una società più povera. Poiché i consumi di base anche in una società impoverita hanno valori assoluti comunque enormi. Vorremmo dire anche che l’inevitabile spontanea contromisura di implementare le produzioni locali nuoce a tali “grandi manovre”: ecco le norme troppo restrittive alla pesca, alle caratteristiche rigide imposte alle colture locali, le leggi mirate ad “estirpare”colture le piantagioni tradizionali, anche con la promessa di una premialità…

Il ‘giocattolo’ è stato “rotto”, comunque, dall’Unione Europea soprattutto imponendo sua ridicola “unità monetaria“, avulsa dall’unità d’intenti, cioè dall’unità politico commerciale, che  l’inesistente – di fatto – Europa …unita non ha certamente realizzato. Ma neppure in embrione… 

La ricchezza, oggetto di studio della scienza economica, oggi si produce alimentando proprio il movimento circolare della produzione e dei consumi con il supporto di trasporti più efficienti possibile. La terra (di un tempo)di per sé non vale niente. Lo stesso oro è più un simbolo (a parte i suoi usi tecnico industriali) che altro. I beni rifugio improduttivi oggi sono una follia. Bisogna versare in un grande momento di scoraggiamento per immobilizzare ricchezza senza investirla.. Il vero imprenditore ha sempre poco in tasca ed è alla continua ricerca di denaro. Sia che provenga dagli in casa, sia dalle banche, da cui non rifiuta mai un sol prestito.

Appena possibile spiegheremo in dettaglio il nostro punto di vista su come l’aver ridotto stabilmente vicino allo zero il tasso di sconto abbia – in realtà – colpito duramente l’economia. Il paradosso – ma era prevedibile – è che siano state colpite per prime anche le banche (anzi per prime), mentre ci si era illusi che, tenendo fermo il valore del denaro, avendone tanto in cassa,ci avrebbero ‘guadagnato’. Le banche hanno iniziato, così, anche a “lucrare” in modi anomali e miserevolmente …sulle competenze, creando …altri danni.

Forse la decisione è stata presa da un discendente da quel giovane che nel Vangelo che del “talento” lasciatogli dal padrone non fece che conservarlo gelosamente. Gesù indica come un saggio il “boss” che lo licenziò, premiando quelli che avevano fatto fruttare i talenti ricevuti. Il boss dice addirittura:”…almeno potevi darlo ad interessi!” Se Gesù stesso la pensava così…

Germano Scargiali

(Questo articolo è ricavato ampliando un nota centrale dell’articolo precedente sul Corona Virus, cosiddetto impropriamente perché non lo identifica. Anche l’ennesima “asiatica”, certamente enfatizzata, ha messo in moto una spirale consumistica cui tutti partecipano, inclusi il governo e l’opposizione. I più abili, assieme a quelli che si trovano in condizioni favorevoli,oltre ai veri e propri marpioni, come in ogni sconvolgimento, guerre comprese, ne stanno traendo grandi profitti…)

Nota

Quanto alla grande capacità produttiva del sistema in regime di mercato – che ha sorpreso tutti, superato ogni rosea previsione ed anche ogni aspettativa da parte di chi vorrebbe bloccarla e per questo fa di tutto – bisogna tener conto che “la grande speculazione” che coinvolge l’atteggiamento dei governi,  che sono grandi attori dell’attuale mondo economico, in continua posizione creditoria e debitoria nei confronti degli stessi cittadini, è alla ricerca di veri e propri motivi, anche pretestuosi, per stanziare denaro. Chi ci legge sa che tra questi includiamo i cosiddetti ‘mutamenti climatici’. Ma basti parlare della perdurante necessità del petrolio e del gas naturale, che continuano ad esser privilegiati nell’interesse dei petrolieri e dei governi. Ciò spiega il ripudio” provocato manovrando anche la pubblica opinione (come avviene per il clima) del nucleare, dell’idrogeno e della geotermia (neppure 1 progetto per l’Etna). Le auto elettriche accresceranno la dipendenza dal petrolio delle centrali prevalentemente termiche in uso. Esse accresceranno le emissioni di CO2 perché l’energia trasportata comporta un inevitabile ‘sfrido’ di potenza. Sua pur di poco. Ma ciò è di per sé irrilevante: non c’è alcuna prova tecnica né scientifica che, diminuendo le emissioni, si modificherà il clima, né in meglio, né in peggio.

Creare occasioni di spesa pubblica è un risaputo interesse delle pubbliche amministrazioni. Tutto sperano la politica e le amministrazioni tranne che Greta Thumberg e gli altri smettano di …protestare. (G.S.)

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