Il Palermo da serie B attacca si difende e vince…

Ta po’ pigghiari tutta

E se le due vittorie consecutive del Palermo a retrocessione avvenuta avessero un senso? Vedi l’altro articolo in questa rivista (usa il motore di ricerca in home) che porta più o meno lo stesso titolo.

Firma, firma che ti fa bene, d'accordo siamo...
Firma, firma che ti fa bene, d’accordo siamo…

 

Ahù, i picciuli m'ha dar!
Ahù, i picciuli m’ha dari!
Infatti, beccati a me' fimmina!
Beccati a me’ fimmina! Avete la first lady come quella di Trump!
A futura gloria
A futura gloria

Abbiamo parlato delle leggi e delle norme “dei picciriddi”

 

Trattasi dei bambineschi editti” dei nostri governanti e amministratori che dimostrano la loro pochezza culturale e la loro scarsa esperienza della “vita reale”. Troppi sono cresciuti di “politica da politicanti” in mere segreterie politiche… Prendono provvedimenti che “sembrano” utili, chiedendosi sempre : “e io che ci guadagno?” Ma ne hanno imparato il valore demagogico alla scrivania da due soldi assegnatagli dai loro “storici” maestri di partito. Per fare le leggi, poi, ci vorrebbero dei giuristi. Loro li consultano poco  male: sono – e si vede – legislatori da mercato delle pulci…

Una norma “da picciriddi” è  probabilmente quella che premia la squadra calcistica che retrocede. Sembrerebbe che il premio partita i rosanero lo vincessero perdendo e che un bel premio finale lo riscuotessero in caso di retrocessione. Ottenuta la matematica certezza dell’agognato score, si sono “messi a giocare” sul serio ed hanno difeso il proprio prestigio: i migliori vogliono restare in serie A, lasciando il Palermo al suo momentaneo, anche se ricorrente, destino. Non condannate sempre Zamparini: come diciamo in altri articoli (cerca il suo nome), Zampa ha mille motivi per mandare Palermo, il suo esimio e illustre sindaco e la maggioranza dei palermitani a …fanc. (Scaramacai)

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Nota. Anche, probabilmente, le valutazioni ricorrenti sui giocatori del Palermo rosanero da parte della tifoseria locale, ne denuncia l’ignoranza calcistica. Come scriviamo in un “pezzo” che speriamo di pubblicare a stretto giro, “Palermo capitale dell’ignoranza”, meditato da quando il bravo Leoluca blatera di “capitale della cultura”, ma scaturito proprio da questa “doppia vittoria” rosa, la maggior parte del pubblico “ce n mette” a capire quando un giocatore è bravo., Barzagli dovettero chiamarlo in nazionale. Il povero Caracciolo veniva apostrofato come Turacciolo, ma poi è stato altrove buon centravanti e capocannoniere, sia pure in B, dove i rosa non disdegnano di dimorare, del resto… Ma l’ignoranza, come scriviamo in quell’articolo, non è un’esclusiva palermitana. Non bisogna, perciò, drammatizzare. Per restare al calcio, ma sì al football, Gianni Brera, il maestro dei giornalisti di calcio italiani, definiva come 22  brocchi, “…perché son dei brocchi, null’altro che brocchi”, gli azzurri con Riva, Tardelli, Boninsegna, Mazzola… che vinsero il mondiale battendo la Germania in Spagna. Il “guaio” è che il Signor Brera era tutto fantasia e niente competenza, cioè vera cultura, in questo caso sportiva. Credo… Era un praticone: questa, del resto, è la regola nel giornalismo italiano, piaggeria e pappagalismo a parte. I più grossi nomi dei columnist che abbiamo hanno una cultura appena da scuola media superiore, aggiornata solo da un po’ di mestiere, ma firmano sulle maggiori testate e …pontificano. I loro limiti traspaiono dalle limitate citazioni e si “sentono” quando aprono bocca e pronunziano qualche parola straniera. Come ripetiamo, si dice “repòrt” e non rèport… E’ un esempio…

Scherzo, non sono un Crocetta...
Scherzo, non sono un Crocetta… Avete visto che …pezzo di Ubalda mi porto appresso! Già io i piccioli che il Signore mi ha mandato me li godo come c. voglio!
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