Manca un anno alle elezioni Usa, ma tra Biden e Trump chi preferire?

Se si vuole la pace è meglio scegliere Trump. Il tycoon è un imprenditore, un commerciante, un uomo che nella vita ne ha viste di cotte e di crude, sa prendere le persone dal verso giusto, perciò non è un caso che, di recente, Bin Salman, primo ministro dell’Arabia saudita nonché erede al trono del paese, a proposito di Biden, abbia detto: “è molto meglio parlare con Trump”.

Biden, infatti, si muove in diplomazia come un elefante in un negozio di porcellana, è vissuto solo di politica, non ha mai lavorato, non conosce l’arte delle mediazioni e, all’estero, non è considerato affidabile.

Ha puntato tutto sull’ indebolimento della Russia (e non è detto che ci sia riuscito), ma a che prezzo? Ha messo a terra l’economia europea, provocando una grave crisi energetica e inflazionistica, che ha spaventato gli altri paesi del mondo, riuniti sempre più intorno ai Brics, ha indebolito il dollaro, una volta moneta regina degli scambi internazionali. Tutto questo solo per paura dello sviluppo russo? Ne valeva la pena?

Intanto Biden ha ottenuto soprattutto l’indebolimento dell’economia europea, ma rendendo più solidi i rapporti economici dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), ai quali ora si avvicinano altri stati, come l’Argentina e i paesi arabi, una volta fedelissimi agli Usa.

Biden, con la sua politica miope, ha ottenuto persino il riavvicinamento dell’Iran all’Arabia, che sembrava impossibile, e dei paesi africani alla Russia, una politica che si sta rivelando nociva per gli interessi dei paesi europei e, soprattutto, mediterranei.

Se gli Usa di Biden non avessero considerato la Russia un paese da ostracizzare, escludendolo dal G8 nel 2014, consesso di stati di cui faceva parte fin dal 1997, adesso potrebbero avere un alleato forte in grado di contrastare il colosso cinese e il dollaro sarebbe ancora la moneta più usata per gli scambi internazionali, ma hanno avuto paura della crescita russa, nonché (forse di più) di quella europea. Di fatto, il grande pericolo russo viene continuamente agitato per spaventare le masse, e anche se lo fosse davvero, a questo mondo di pericoli ce ne sono tanti, guardarsi solo da uno può significare provocarsi danni da qualche altra parte: in politica non ci sono “buoni” e “cattivi” tout court, è ingenuo e riduttivo presentare i problemi in questo modo perché la realtà è molto più complessa.

La guerra in Ucraina viene sempre raccontata in modo parziale e fazioso. Si dice, ad esempio, che i russi avevano imposto agli ucraini un governo amico di Mosca col presidente Janukovyc, ma si tace il fatto che gli americani ne imposero, poi, al posto di quello, uno a loro gradito (con l’attuale presidente), come pure il fatto che i territori ad est dell’Ucraina sono a maggioranza russofili e non vorrebbero sottostare al governo di Zelensky, infine, ironia della sorte, a combattersi sono, ancora una volta, nazisti e comunisti, i primi, però, questa volta, alleati degli Usa. In questo caso, evidentemente, non sono più il male assoluto.

Trump, però, si dirà, è indagato dalla magistratura e ha diversi capi di accusa sulla testa, vero, ma anche in capo a Biden e a suo figlio le inchieste della magistratura non mancano, in particolare sui loro affari in Ucraina.

Tra i due è una guerra senza quartiere, ma a sfidarsi non sono semplicemente i due aspiranti al secondo mandato, ma anche due componenti del popolo americano: una che aspira alla crescita interna, ai commerci, al turismo, e un’altra, molto potente, guidata, invece, dalla finanza, dalla lobby delle armi, dalle multinazionali farmaceutiche. Della grave crisi economica Usa, degli scioperi giganteschi in quel paese in Italia non si parla, grazie all’opera encomiabile dei nostri media, molto abili a nascondere la realtà delle cose.

Se Trump dovesse tornare a vincere avrebbe certamente vita dura contro questi colossi, ma – a quanto pare – è un uomo che non conosce la paura. Se, al contrario, Biden riuscisse a bissare il mandato l’impoverimento generale crescerebbe e le speranze di pace si ridurrebbero al lumicino. Chi vivrà vedrà.

Articoli correlati