Donald Trump chi lo accusa e chi lo approva

Fra le accuse a Donald quelle di macismo e …misoginia. Eppure, secondo alcune recenti ricerche riportate da Politico Magazine, il suo vocabolario è il più ‘femminile’ di tutti i candidati alle presidenziali americane dal 2004. Una caratteristica che avrebbe aiutato il repubblicano ad ‘attenuare’ i suoi discorsi di odio contro i migranti e le donne. Misogino? Con una moglie come Melania…

E’ appena il caso di notare che il tiro incrociato (da istituzioni e media) cui è sottoposto Donald Trump era del tutto prevedibile ed era stato da noi decisamente previsto, così come lo è stato il voto favorevole ottenuto dal presidente repubblicano al momento dell’elezione…

Niente meraviglia – appunto – visto che lui stesso, senza peli sulla lingua per sua natura, si era espresso con le parole: “…ripulirò il fango di Washington“. Per questo fango Trump intendeva, senza soverchi dubbi, ciò che intendiamo noi: i cattivi del mondo che manovrano da decenni contro lo sviluppo diffuso – contro la libertà di crescere della classe media al di fuori di organismi chiusi e parcellizzati – con la mira di stabilire a livello mondializzato regimi di controllo e di monopolio. Questi riguardano: energia, acqua, cereali, medicine e persino tempo libero e – addirittura – religione…

E’ un assurdo da leggenda nera. Siamo convinti che tale folle manovra non riuscirà, perché coloro che lavorano in tal senso si imbatteranno (e già avviene) nella molteplicità e nel continuo divenire della realtà del mondo e del cosmo. Tali tentativi sono – sotto varia forma – avvenuti nella storia passata, quando i confini del pianeta erano quelli di un semplice territorio, perché le distanze facevano da diaframma come oggi fa lo “spazio”. Il tentativo di ridurre molteplicità ad unità è – del resto – rappresentato o simboleggiato dal peccato originale. Ma di ciò parliamo spesso…

Trump è uno di quei capi di stato – e per fortuna ce ne sono – che ritengono che la crescita dello stato e della nazione, che guidano, giovi alla propria crescita personale. Sembrerebbe scontato, ma – riflettendo un po’ – non lo è affatto, non lo è stato, non è una indeflettibile regola generale.

Con tutti i difetti che possiamo trovare in loro, gli errori (li facciamo tutti) e le stranezze dovute ad intemperanze della personalità o a opinioni errate, personaggi come Putin, Erdogan e lo stesso Berlusconi , ma anche il compianto Gheddafi ed Assad rientrano in qualche modo in questa categoria. Non unici, intendiamoci, ma certo esemplari e tali da mostralo apertamente…

Questi personaggi danno fastidio a chi vuol mantenere vecchi privilegi nei livelli bassi e intermedi della società, a chi odia i “campioni” per propria mentalità e – in alto loco – a quegli aspiranti monopolisti che – anzitutto – fanno soldi con altri soldi, possibilmente con i soldi degli altri e aspirano a posizioni leonine nell’ambito del commercio internazionale, oggi rese possibili da una esasperazione e da un mala impostazione della globalizzazione. All’uopo è stato coniato – infatti – il termine di mondializzazione che è l’esasperazione proditoria della precedente. Del resto, già la globalizzazione, pur presentando alcuni indubbi vantaggi ed alcuni aspetti “sublimi”, come la collaborazione internazionale nella scienza , nella medicina, ma anche nella politica monetaria, offre il fianco – come tutto – ad alcuni problemi. Anche grossi, quanto lo è il Pianeta rispetto a noi esseri viventi.

Esistono certamente poteri cattivi di tipo consociato che coltivano il successo delle tante false democrazie che conosciamo bene. Delle tante false social democrazie, addirittura ancora più a sinistra (appoggiano le sinistre dai giorni riconoscibili in cui hanno mollato la politica contraria della caccia alle streghe, quando persino Charlie Chaplin veniva accusato di …comunismo), perché vogliono per interlocutore un regime statalista, di gran lunga più “controllabile” di uno liberista. Ma soprattutto di una “realtà liberista” in cui le “sorprese” possono sorgere dappertutto…

Accusare Donald Trump di tradimento nei confronti dell’America è visibilmente ridicolo: un assurdo. Accusarlo di essere d’accordo con Putin a danno degli Stai Uniti una blasfemia da dover far ridere gli americani e il mondo. Ma perché, per soldi? Ma dove li mette? Per altro potere? E che se ne fa, visto che ha gli States ai suoi piedi? Eppure le si dà credito, la si ascolta, la si prende sul serio. Si può farlo in buona fede? O è mera invidia sociale nei confronti di un uomo che fatto tanta fortuna: il Berlusconi americano…

Donald Trump, come Berlusconi, in politica estera tenta operazioni di pace, anche perché la sua natura di affarista gli fa vedere il mercato aperto a 360 gradi. Non è una mezza calzetta, non è un mero mercante di armi, né un mero petroliere. E’ uno il cui peccato è: volere la crescita degli Stati uniti e, possibilmente, anche del mondo che sta ad essi intorno.

BEVERLY HILLS, CA - JANUARY 15: Real Estate tycoon Donald Trump and wife Melania Knauss arrive at the NBC/Universal Golden Globe After Party held at the Beverly Hilton on January 15, 2007 in Beverly Hills, California. (Photo by Frazer Harrison/Getty Images). Donald Trump, Melania Knauss
Real Estate tycoon Donald Trump and wife Melania Knauss arrive at the NBC/Universal Golden Globe After Party held at the Beverly Hill’s Hilton, California. (Photo by Frazer Harrison/Getty Images).

Ragazzi! Ascoltatemi! Con quella moglie si può essere mai tristi e pessimisti?

Giungere ad affermare che sia un cretino è – ovviamente – da cretini. Chi mai farebbe una fortuna simile se fosse un cretino?

Eppure le accuse di droga, immoralità, di dissolutezza e insulsaggine, timidezza e sfacciataggine – contraddittorie fino all’inverosimile – fioccano. Le abbiamo viste appioppare a politici di casa nostra, di livello minimo, cittadino: analogie incredibili che fanno pensare… Tali accuse – non vogliamo fare nomi qui al momento, ma ciascuno li può immaginare – contrastano di regola con i successi smaccatamente ottenuti dagli stessi personaggi nell’ambito pubblico e privato. Ma che cale a chi cerca il male? A chi invidia il bene degli altri? Raramente vere, tali accuse, quasi sempre mera calunnia, sono come quel venticello caro a Gioacchino Rossini che nel “Barbiere” lo fa soffiare piano, piano, lentamente, lentamente, ma poi esplodere come il famoso “colpo di cannone”.

Che schifo!

Scaramacai

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