L’Italia, euro e paradosso fra crisi e contraddizioni

L’oro italiano è conservato in un paio di grandi forzieri segreti della Banca d’Italia. E’ importante la quantità d’oro posseduta dallo Stato, ma la moneta corrente è sempre stata …un’altra cosa: strumento di scambio, misura del valore, merce essa stessa… Il corso forzoso impone di accettarla in pagamento. Oggi si tende, invece, a sostituirla con la moneta elettronica (cards). Ogni innovazione è un rischio a parte l’effetto grande fratello) e va studiata da esperti di comprovato valore…

Siamo giunti fino ad affermare con dispiacere che “L’Italia fa ridere”. La battuta, che mai avremmo voluto potesse sfuggirci, nasceva dalla contraddizione fra la vanteria per una crescita dell’ordine dell’1% e, poco dopo, un aumento delle bollette e dell’autostrada dal 3% al 5%. Dato il sistema economico finanziario che dura dal momento della Rivoluzione industriale e forse sin dal lontano XVI, una crescita così esigua equivale ad una decrescita. Ma oggi ciò è, addirittura, materialmente vero, se tale dato si interfaccia con il tenore di vita (e la qualità diffusa della stessa), perché viene assorbito dalla produzione industriale e dall’agricoltura intensiva: la produzione standardizzata a costi competitivi “beve” letteralmente fino all’ultima unità un tasso di sviluppo ridotto e limita la diffusione del cosiddetto benessere reale. Il concetto non è facilissimo, ma forse sarà più chiaro alla fine dell’articolo…

Ecco quanto comprendiamo in questi giorni dagli stessi eventi e dalle parole di coloro che riteniamo tecnici più illuminati. Non ripetiamo il parere dei sei Nobel dell’economia Nobel per l’economia che ci hanno detto tutti la stessa cosa: l’Euro è una patacca insostenibile: sono P.Krugman, M.Friedman, J.Stigliz, A.Sen, J.Mirrless, C.Pissarides. Scusate se sono pochi, perché a loro si sono aggiunti James Mirrless e Christopher Pissarides, per cui si rischia rischiamo di perderne il conto. Secche le parole di Krugman: “l’euro è campato in aria”. E’ quello che con molti argomenti cerchiamo di dimostrare – ma il gioco è facile, anche dal nostro sperduto angolo – sin dall’inizio… E dire che “una moneta che si compra” è nata (sarebbe nata) dal desiderio di dare solidità al mercato monetario, nel rimpianto della parità aurea. Qui è più che una “mitica età dell’oro”, mai esistita realmente neppure nell’antichità, come dimostriamo in un altro articolo della stessa rubrica. L’oro era oro, un tempo più di oggi. Lo è ancora, ma la moneta (ricordate il …corso forzoso?), specie adesso, in tempi di moneta virtuale magnetica, non è quasi nulla. In termini finanziari, s’intende. Restano naturalmente, molti motivi, anche tecnico scientifici, perché l’oro resti, di per sé, una merce preziosa.

Bisogna “rassegnarsi” all’estremo dinamismo dell’economia e della finanza: è sempre stato così, ma oggi il dinamismo cresce in modo esponenziale… Chi si ferma è perduto, ma – ripetiamo – non ci dilunghiamo ancora su questo tema, pur appassionante sul terreno storico, tecnico, matematico, ma persino anche letterario…

Palazzo Koch a Roma è la sede della Banca d'Italia. Ogni città ha palazzi grandi e severi - che oggi sembrano grandi scatoli vuoti - per la Banca d'Italia (tutti gli stati hanno una banca centrale che anche nell'UE un tempo batteva moneta). La B. d.I. è reduc dalla figuraccia e dal sospetto di corruzione per non aver " controllato le banche private: è il ruolo che le rimane...
Palazzo Koch a Roma è la sede della Banca d’Italia. Ogni città ha palazzi imponenti e severi per la B.d.I – che oggi sembrano grandi scatoloni vuoti – per la Banca d’Italia (tutti gli stati hanno una banca centrale che anche nell’UE un tempo batteva moneta). La B. d.I. è reduce anche dalla figuraccia e dal sospetto di corruzione per non aver ben controllato le banche private: eppure è il ruolo che le rimane. Anche questo fa ridere…

Perché, dunque, l’Italia fa ridere? E perché, Trump – di cui cercano in tanti di ridere – è ben più serio nella sostanza?

Parliamo dell’Italia. Spiegheremo meglio, di come abbiamo già fatto in altri scritti, perché crescere all’1% equivale a decrescere. Ebbene: ciò che tutti vorremmo che crescesse è il tenore di vita medio, che è una colonna (forse “la” colonna) della qualità della vita…

Con una crescita che vada dallo zero a numeri minimi, come l’1, il 2, meno del 3 per cento, ciò che cresce è conseguenza dell’irrefrenabile sviluppo dovuto alla produzione industriale e dell’agricoltura (redditività per ettaro, serricoltura…). Non scherziamo: il magazzino del mondo evoluto è sempre stracolmo… E’ la standardizzazione della produzione che compie i miracoli del benessere che abbiamo visto procedere nel secolo scorso, ma già sin dal precedente…

Facendo un passo indietro, il mondo moderno “non può non crescere”, ma neanche quello antico (seppure in modo lentissimo), in virtù di vari fattori, quali la sopravvivenza dei beni strumentali e del capitale immobiliare ai rispettivi tempi di ammortamento. Ciò è vero, a più vasto livello, in conseguenza dei benefici di innovazioni e vere invenzioni che si riversano di continuo sull’intera società e …rimangono disponibili, finché non vengono sostituite da altre innovazioni migliori. Pensate, nella vita giornaliera, ad un sì ad un contratto che oggi si conferma con un what’s up o con un messaggino vocale, correndo, magari, con l’auto sull’autostrada per lavoro o divertimento…

Poiché alla produzione e alla distribuzione del “monte” dei beni di consumo provvede da sola la grande realtà, come la rete della GDO (Grande distribuzione organizzata) e simili, tutte le libere attività, incluse le cosiddette “attività liberali”, le spontanee iniziative, l’auto occupazione, quelle – cioè – che determinano il benessere diffuso a livello sociale, creando tante altre occasioni di lavoro, collaterale o subalterno (cioè in orizzontale e verticale), non trovano spazio in quella crescita minima, anzi subiscono “una stretta”.

Oro italiano si trova "custodito" anchr a Fort Knox, portato via dopo la sconfitta nell'ultima guerra... L'oro, più ancora del prezzo al barile del petrolio è sempre un punto di riferimento dell'economia mondiale: e di regola vietato ai privato nel mondo civile ridurlo in lingotti o conservarlo sotto tale forma.
L’oro italiano si trova “custodito” anche a Fort Knox, portato via dagli americani nell’ultima guerra… L’oro, più ancora del prezzo al barile del petrolio, è sempre un punto di riferimento dell’economia mondiale: è di regola vietato ai privati, nel mondo civile, ridurlo in lingotti o conservarlo sotto tale forma. Nella realtà monetaria conta solo il “medio circolante“: la quantità di moneta in uso in un territorio. Inoltre, se circola più velocemente è come se aumentasse di quantità, ne diminuisce allora il valore, ma l’economia ne beneficia… Se è la circolazione a far aumentare, di fatto, la quantità, la zecca deve rallentare la produzione (conio etc)…

Ribadiamo: è già per questo che una crescita dell’1% o poco più è ancora, decisamente, una decrescita (vuol dire che si è lavorato meno di niente ed anche male) e, inoltre, ciò favorisce la deflazione. Il denaro è una merce e, se scarseggia, aumenta di valore (qualcuno ritiene conveniente persino conservarlo senza farlo girare). Ricordiamo ciò che sta scritto in tutti i buoni libri d’economia da molti anni e nessuno è in grado di smentire: se l’inflazione è una calamità, la deflazione è la morte della economia. Forse, a partire dal 3% si può parlare di vera crescita. Ma oggi la moneta corrente scarseggia, perché la sua quantità (medio circolante) non consegue più dai rilievi di alcuna Banca Centrale. La BCE …la vende. Ecco uno dei motivi della “europatacca”: è un concetto talmente facile da far pensare che non sia vero. In tanti persino o lo sperammo: pregammo che il re non fosse pazzo, persino quando lo vedemmo sfilare in camicia e mutande… Si teme persino che l’intero assetto sia stato imposto all’Europa sotto forma di consiglio dai cattivi poteri della finanza americana, ma al solo fine di continuare a tenerla bloccata, come già fatto sconfiggendola nelle due guerre mondiali. L’Inghilterra doveva esserne il gendarme e stava – infatti – sulla porta del’Euro senza entrarvi del tutto. Non ne è stata, però capace. Ma neppure l’America è quella di prima…

La battuta della nostra rivista, “l’Italia fa ridere”, nasce dal paradosso che – a conferma di  quanto detto sopra – un giorno il governo si “vanta” di una crescita attorno all’1% e l’indomani, quando si devono aumentare le bollette “sul serio”, le aumenta dal 3 al 5%.

Donald Trump, dal canto suo, ha motivo di ridere, anche se il Male, organizzato dal “fango di Washington”, che condiziona sfacciatamente da tempo la main stream mediatica (il giornale unico, il coro dei media che determina il pensiero unico), glielo rende difficile. Il clima smentisce Parigi (etc.), mettendo nei guai, in angosce ed ambasce i sostenitori del surriscaldamento. Variazioni climatiche le chiamano, dopo averle definite in mille modi… Inoltre, bastano pochi mesi, perché fonti indipendenti confermino in Usa che la borsa è alle stelle, che l’occupazione cresce e che ridurre le tasse – come Trump ha fatto – è possibile, se, come diceva in pratica Maffeo Pantaleoni, padre degli economisti italiani, …lo sai fare. Anzi Pantaleoni usava parole dure. In pratica: “…se non sei un imbecille”.

Germano Scargiali

 

Articoli correlati