Azzurri: Vergogna!

Fossero tutti come loro… Non è mancato per Buffon, Chiellini e Barzagli

Niente da dire: l’Italia esce dai mondiali per colpa evidente. Male impostata, mal selezionata… Ventura discrimina i giocatori della Roma: De Rossi nell’ultima partita e soprattutto El Shaarawy… Nella partita decisiva rinunzia al centrocampista Verratti. Non utilizza, ancora una volta – fra il furore nazionale – Insigne, del tutto a favore di Immobile che mai fu aderente al suo stano cognome come in queste due partite. Il Mister Ventura, però, gliele fa giocare tutte fino all’ultimo respiro: e tale fu, poi sopravvenne …la morte. Verratti, se cercate su google, è definito il più talentuoso del reparto centrale in tutto il campionato. Fu il solo a “giocare” sul serio, appena al suo esordio, sui campi del Sud Africa. Altri giorni da dimenticare, non rari nel calcio italiano: un gioco del pallone piuttosto “scozzese” che Mediterraneo. Ribadiamo su Ventura: ha fatto un uso avaro dei buoni giocatori ed ostinato di quelli che non rendevano, fra i quali, appunto, l’irriconoscibile Immobile…

Avaro anche l’utilizzo di Belotti, che, in un attacco composto da abatini, anzi da nanetti, vanta – molti potrebbero non accorgersene – doti atletiche eccezionali, un apparato muscolare che ne fa una vera macchina da sport…

Anche i giocatori, in avanti, hanno avuto colpe evidenti, enormi. Sembrava si fossero venduta la partita: sin dall’inizio, in cui si doveva recuperare la sconfitta in trasferta, fino a quando tutto già appariva all’orizzonte l’evidenza della debacle, continuavano – come avvenuto al primo incontro a passare la palla indietro o in parallelo fino all’esaurimento. Addirittura la palla tornava al portiere, con tutte e due le squadre ferme in campo!

Oltre la linea 3/4 regnava la paura più nera. Si spiegano così i continui, innumerevoli, estenuanti, passaggi di prima intensione su palle che “andavano giocate”  senza alternative. Il fenomeno peggiorava, man mano che ci si avvicinava all’area di rigore. Nessuno vi entrava, se non a stralcio… Ma sempre per liberarsi del pallone il più presto possibile, o con un tiro avventato o con cross più lunghi o più brevi con la sola costante di essere imprecisi.

Nel frattempo, i soli giocatori che “passano l’uomo” e che si tirano addosso due o tre difensori di seguito o in contemporanea, venivano tenuti in panchina da Mister Ventura! Si chiamano, appunto, El Shaarawy e Belotti. Se vogliamo tacere Insigne.

L’Italia schiera una squadra di  “abatini” e non utilizza a pieno i giocatori esperti che non si smentiscono: De Rossi, Chiellini, Bonucci e Candreva fanno quasi pena. Una tortura per loro. Candreva era giù di tono, ma …meglio di niente. Barzagli ha giocato a mezza forza far gol. Chiellini non si esibiva nelle lunghe sgroppate col pallone o senza che gli fanno are passaggi da centrocampista e segnare qalche  gol. Oppure, a quanto pare, gli era stato detto di non farlo… Ha cercato di realizzare un patetico “impossibile” negli ultimi 9 minuti, quando tutti gli undici in campo avevano mandato “fac off” il Mister. Anche il Gallo Belotti non è un abatino, dicevamo, ma è stato usato con avarizia anche quando aveva scontato la perniciosa squalifica.

Gli azzurri hanno avuto paura dei calcioni dei corpulenti svedesi. Troppo valgono i premi patita in campionato e in coppa… Da qui ciò di cui dicevamo sopra: la principle obiettivo col pallone tra i piedi ers di liberarsene, darlo subito ad un altro di prima intenzione e di piena intenzione.

No, l’Italia del pallone non poteva mai vincere questa partita. Pali, traverse ed arbitri, contro la piccola Svezia vista sul terreno – ma sì un calcio con delle vecchie tradizioni, non più – non bastano a giustificare la pesante sconfitta…

Germano Scargiali

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Jorginho a centrocampo e Gabbiadini in attacco, in coppia con Immobile: dopo lo spareggio di ritorno per i Mondiali 2018, le due squadre confermano le indicazioni della vigilia.

Ventura schiera gli azzurri con un 3-5-2: davanti a Barzagli, Bonucci e Chiellini, il centrocampo è composto da Paorolo-Jorginho-Florenzi, con Candreva e Darmian esterni, a far da supporto alla coppia Gabbiadini-Immobile. Qualcosa di grosso non ha funzionato: troppi cross alti contro i giganti svdesi. Occorreva portare il pallone a terra con scambi veloci: è vecchio quanto il cucco. Ma l’errore si ripete per 90′, anche se è ovvio che gli italiani avrebbero avuto i numeri… Avevano paura per le gambe di fronte al gioco muscolare dei “vichinghi”? Troppi passaggi laterali e indietro: gli azzurri tengono il pallone, anche quando tutto appare perduto e che l’ultima speranza di qualificazione è solo avanti, presso la porta di Olsen… Ma, insomma, sono loro in vantaggio o la squadra avversaria?

La formazione italiana

Jorginho a centrocampo e Gabbiadini in attacco, in coppia con Immobile: ambedue le formazioni ufficiali di Italia-Svezia, spareggio di ritorno per i Mondiali 2018, confermano le indicazioni della vigilia.

Ventura schiera gli azzurri con un 3-5-2: davanti a Barzagli, Bonucci e Chiellini, il centrocampo è composto da Paorolo-Jorginho-Florenzi, con Candreva e Darmian esterni, a far da supporto alla coppia Gabbiadini-Immobile. Ventura non utilizza nemmeno De Rossi, eterna colonna; e, quando arriva qualche buon calcio di punizione a favore, non c’è neppure a chi farlo tirare. Se avesse giocato, sarebbe stato di gran lunga l’uomo con più gol in attivo in maglia azzurra… Gli azzurri sono sempre più un squadra di “abatini” contro i corpulenti avversari. “Quando le squadre non sono un gran che, basta pesarle in bilancia per sapere chi vincerà con ogni probabilità…”

De Rossi, richiesto di scaldarsi dalla panchina dov’era relegato, sbotta: “Serve un attaccante! Dobbiamo vincere, non pareggiare!” Parole sante! A fine partita, pur non avendo giocato, il generoso centrocampista piange anche lui…   Per fare spazio a Bernardeschi (quasi fosse Pelé) esce un’altra colonna come Candreva, comunque, come già detto, “non al top”. Ma chi era al top fra gli azzurri? Anche questa è una bella domanda… (G.S.)

Italia: Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva, Florenzi, Jorginho, Parolo, Darmian; Immobile, Gabbiadini. Allenatore: Ventura.
A disposizione: Donnarumma, Perin, Rugani, Astori, Zappacosta, De Rossi, Gagliardini, Bernardeschi, Eder, Belotti, El Shaarawy, Insigne.

Svezia: Olsen, Lustig, Lindelof, Granqvist, Augustinsson, Claesson, Larsson, Johansson, Forsberg, Berg, Toivonen. Allenatore: Andersson. A disposizione: Johnsson, Nordfeldt, Olsson, Jansson, Guidetti, Helander, Svensson, Krafth, Durmaz, Rohden, Thelin, Sema.

Il dopo partita

Le lacrime di Buffon: “Dispiace non per me, ma perché abbiamo fallito qualcosa che poteva essere davvero importante. Non ho certo il rammarico di finire, perché il tempo passa ed è giusto così. Mi dispiace che la mia ultima partita sia un’eliminazione dal mondiale». Queste le parole con cui un Gigi Buffon in lacrime ha commentato il pareggio con la Svezia.

«Non abbiamo sottovalutato niente, anche se ci è mancata l’energia e la lucidità», ha anche detto Buffon. «Sicuramente non siamo riusciti a esprimere il meglio, ma sicuramente c’è un futuro per il calcio italiano, perché noi siamo testardi, caparbi, abbiamo forza e orgoglio, dopo le brutte cadute troviamo il modo di rialzarci. Lascio ragazzi in gamba che faranno parlare di loro, da Perin a Donnarumma, vorrei dare un grande abbraccio a chi mi ha sostenuto. Il ct ha le colpe che abbiamo noi», ha aggiunto.

De Rossi: “volevo che entrasse Insigne”.  ” Mi scuso se ho offeso Brignardello, non ce l’avevo con lui…”. Così Daniele De Rossi spiega la sua lite in panchina, con uno dei preparatori che gli aveva chiesto di scaldarsi. «Sono venti anni che giro per Coverciano, io volevo passare e voglio sempre giocare – ha spiegato a Rai Sport – ….ci scaldavamo a tre a tre, quando lo hanno chiesto a me ho indicato Insigne, lamentando che dovevamo vincere e non pareggiare. Ho dato un’indicazione tattica che non mi spetta, mi scuso. Ma se chiamato sarei entrato».

Storia di un’agonia a ritroso…

75’ – Ultimo cambio Italia: esce Candreva per Bernardeschi.

71’ – Ultimo cambio Svezia: esce Claesson per Rohden.

68’ – Ammonito Thelin.

65’ – Ammonito Lustig per un bruttissimo fallo su El Shaarawy.

63’ – Doppio cambio per Ventura: dentro Belotti e El Shaarawy per Darmian e Gabbiadini.

57’ – Chiellini al tiro dopo una azione manovrata. Para Olsen.

54’ – Cambio Svezia: esce Toivonen per Thelin.

46’ – Inizia il secondo tempo: Italia-Svezia 0-0. Nessun cambio.

Dopo 45 minuti ancora reti bianche a San Siro con gli azzurri che hanno creato almeno 3 nitide palle gol su cui gli svedesi si sono sempre salvati. Un rigore per parte non fischiati dall’arbitro e un’Italia viva che non ha chiuso in vantaggio un po’ per imprecisione un po’ per sfortuna.

Azioni nel primo tempo

48’ – Finisce il primo tempo. Italia-Svezia 0-0

45’ – Tre minuti di recupero.

29’ – Errore difensivo degli azzurri, Forsberg crossa la palla prende un braccio di Barzagli lo svedese chiede il rigore e viene ammonito.

22’ – Ammonito Barzagli.

18’ – Il tecnico svedese costretto al cambio: esce Johansson per Svensson.

17’ – Johansson a centrocampo fa un movimento innaturale con il ginocchio e resta a terra. Gioco fermo.

10’ – Ammonito Johansson.

8’ – Barzagli recupera una gran palla, lancio per Parolo in area che viene messo giù, l’arbitro lascia correre. Sulla ripartenza svedese ammonito Chiellini.

Fischi durante l’inno nazionale svedese
Fischi a San Siro per l’inno nazionale svedese da parte del pubblico, e reazione dei giocatori della nazionale italiana che ha applaudito. In questo clima si è svolto il cerimoniale dell’inno della squadra ospite del playoff che vale un posto al Mondiale. Sin dalle prime note, gran parte dei 72mila spettatori ha coperto di fischi l’esibizione dell’inno, e subito i giocatori azzurri schierati in campo prima della partita hanno iniziato ad applaudire, a cominciare dal capitano Gianluigi Buffon.

Fischi per Ventura
A San Siro fischi al ct Ventura. Non c’era altro da aspettarsi. Alla lettura delle formazioni, i nomi dei giocatori sono stati scanditi ad uno ad uno dai 70 mila spettatori, con boato finale, ma al momento della lettura del nome di Ventura fischi diffusi da gran parte dello stadio. Noi non assolviamo neanche i giocatori, o meglio, gli attaccanti, che hanno giocato senza coraggio. Hanno preferito avanzare lungo linea, dove si sa che il difensore ti segue, ma non allunga il piede, fino a portarti a fondo campo (dove crossare è impossibile più che difficile). Mai convergere al centro, come Dio – anzi il foot-ball – comanda! Se aveste giocato a terzino, sapreste che da quella posizione ci si arresta mettendo il difensore fuori tempo e si converge. Su un contropiede, uno svedese ha mostrato come si fa e la partita stava per finire o -1. Allora l’ignominia sarebbe stata totale.

Era successo a fine anni 50 ad opera dell’Irlanda del Nord: ci eliminò dai mondiali,una piccola squadra di periferia. Fra gli azzurri giocava “mezza Argentina”: sapete gli oriundi? Una partita, che, non fosse mutato  il modulo di gioco, sarebbe sostanzialmente, una vera fotocopia.

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