Vela paralimpica: palermitani sugli scudi

Derive Hansa (qui in andatura di poppa): imbarcano un equipaggio di singolo (diversabile) o di coppia formato anche da un diversabile e un normodotato.

Palermo fra le capitali della vela paralimpica. Grande successo e grande presenza della Lega Navale Palermo in occasione del Campionato Europeo Hansa che si è disputato dal 9 al 12 Ottobre a Portimao  (Portogallo) e ha visto in acqua 113 velisti in rappresentanza di 10 paesi.

L’Italia è stata rappresentata da ben 16 velisti (4 equipaggi singoli e 6 in doppio provenienti da Sicilia, Liguria, Calabria, Sardegna) accompagnati dal tecnico Filippo Maretti e hanno dovuto affrontare condizioni molto variabili: da venti rafficati oltre i 20 nodi a un vento leggerissimo o a tratti assente con rotazioni continue.

Ben sette prove disputate ed un livello tecnico alto hanno caratterizzato il bel campionato portoghese.

Il team della Lega Navale Italiana sezione Palermo formato da Claudia Di Miceli e Simona Pasqua conquista il podio portando a casa il terzo posto nella classifica femminile in doppio.

Il consigliere federale Fabio Colella presente a Portimao si dice contento dei costanti e positivi progressi  sportivi degli atleti della classe Hansa Italia confermando il supporto della Fiv.

Al termine del Campionato, si è svolto un importante incontro tra il Delegato allo sport della Classe Hansa Italia Beppe Tisci ed il Consigliere Fiv Colella con Bob Schahinger, Presidente Internazionale classe Hansa per l’organizzazione di importanti regate internazionali in Italia.

A livello nazionale, inoltre, la classe Hansa Italia sta dimostrando costante e continua crescita e sta già pensando al calendario delle attività veliche per il 2020. In particolare, si sta lavorando su un possibile inserimento della classe all’interno del Campionato Italiano delle Classi Olimpiche (CICO). L’attività paralimpica fa, infatti,da tempo parte del programma dei Giochi. Tutto iniziò nel 1960 a Roma in cui per la prima volta si svolsero speciali giochi dedicati – allora – ai paraplegici.

(Comunicato ampliato e impaginato da Germano Scargiali)

 

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