Cardinal Sarah una chiara voce dall’Africa

Robert Sarah e la sintesi di un suo discorso.

Un cardinale africano sottolinea agli europei ciò che dovrebbero fare e non dovrebbero fare a proposito del suo continente. E’ il Cardinale Robert Sarah, arcivescovo cattolico guineano, dal 23 novembre 2014 prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. E’ nato ad Ourous, nell’arcidiocesi di Conakry, in Guinea, il 15 giugno 1945 da una famiglia cattolica. Ha conseguito nel 1964 il baccalaureato in teologia…

Sarah ha fatto parlare di sé affermando risolutamente molto di ciò che è ovvio, ma viene taciuto in Europa, in Italia e …in Vaticano. Detto da altri non sarebbero novità, ma proclamate da lui certe affermazioni acquistano grande autorevolezza…

Sarah è di per sé un prelato prudente: non fa parte dei sottoscrittori dei dubia su Amoris Laetitia e non ha mai criticato Jorge Mario Bergoglio per quella che altri chiamano “confusione dottrinale“.

In questi tempi di polarizzazione, però, la disamina di Sarah sul tema della gestione dei fenomeni migratori si è allontanata sensibilmente dalla visione di papa Bergoglio. L’accoglienza dei migranti, nella pastorale del pontefice argentino, ha assunto i tratti di un mantra, di un diritto assoluto estendibile alla generalità dei casi concreti. Un punto programmatico di prim’ordine, non soggetto a discussione… Le ultime fatiche del porporato africano dicono, invece, dell’altro…

Un'altra immagine del volto espressivo di Robert Sarah, uomo di sicura intelligenza e notevole coraggio.
Un’altra immagine del volto espressivo di Robert Sarah, uomo di sicura intelligenza, grande cultura e notevole coraggio.

Nelle “interviste” del terzo libro che Sarah ha scritto insieme al giornalista francese Nicolas Diat, il cardinale si è interessato soprattutto del “rischio di decadenza del nostro tempo“, che egli considera grave quanto un “peccato mortale”. La sua non è una riflessione pessimistica, come fin troppo spesso se ne ascoltano dai moralisti e all’interno della stessa chiesa. Nel cristianesimo il pessimismo non ha spazio. Al contrario le esternazioni di Sarah hanno il valore di una – pur misurata e circostanziata – invettiva. L’accoglienza è una falla nella storia dei nostri tempi ed è già un male, di per sé, perché non è una cura…

Si avvicina la sera e il giorno è ormai al termine“, questo è il titolo del libro in questione. La frase appare come un monito, l’ennesimo, sul tramonto della civiltà occidentale. E’ questo – per chi ci legge – un caposaldo della linea di Palermoparla: l’Occidente, come lo abbiamo concepito fino a ieri non esiste già più…

Grandi interessi ruotano attorno al Mediterraneo, tornato il crogiolo di Europa, Asia e Africa. E’ all’interno di questo suo immenso alveo che deve adottare le cure per curare  i suoi mali. Solo così potrà alimentare quel Neo Rinascimento che – secondo vari osservatori – è.comunque, già in atto. Frattanto, c’è chi parla di “neo umanesimo”, auspicando il tenersi discosti dalle tentazioni materialistiche a favore della crescita civile. Opinioni… Tuttavia, infatti, con tanta assurda povertà in giro, attorno al bacino di mare più piccolo e più importante del mondo (incredibile, l’1% dei mari, 70% dei traffici) una forte iniezione di crescita e sviluppo non sarebbe proprio male!

Ci sono dei passaggi accorati, come abbiamo avuto modo di sottolineare, in cui l’alto ecclesiastico attacca quei “pastori” che hanno “paura di parlare con tutta verità e chiarezza”.

Il Cardinal Sarah pare ritenga, cioè, che il decadimento occidentale non dipenda dalla Chiesa cattolica, ma che i cattolici abbiano il dovere di far fronte ad un rischio preciso: la scomparsa del Vecchio Continente nel baratro del nichilismo.

Bisognerebbe prestare attenzione a non presentare il porporato africano come un critico del pontefice argentino. Non lo è. Alcuni media stanno riprendendo un’intervista, che il prefetto ha rilasciato a Valeurs Actuelles. Dentro i virgolettati emergono posizioni ben critiche sulla gestione dei fenomeni migratori.

Trattasi di punti di vista non facili da essere integrati con la corrente mediatica relativa all’accoglienza a tutti i costi, promossa anche dalla Santa Sede con grandi risvolti politici e pratici…. Robert Sarah riflette in questi termini su coloro che ricercano sulle nostre coste quello che Stephen Hawking chiamava “Il nirvana di Instagram“: tutti i migranti che arrivano in Europa vengono stipati, senza lavoro e senza dignità… Ripetiamo, il concetto è semplice, elementare quanto nitido sul terreno morale e quello del razzismo…

I migranti, in concreto, finiscono per esser trattati come animali. Questo vuole, forse, la Chiesa? La Chiesa non può collaborare con la nuova forma di schiavismo che è diventata la migrazione di massa.

Ma questa è solo la premessa. Perché per il consacrato, l’Europa vive una situazione di tale emergenza, così da rendere possibile un paragone con la fine della civiltà romana, avvenuta pure per via dell’invasione dei barbari.

Che dice Sarah sul dialogo religioso con il mondo musulmano? “Il mio paese è in maggioranza musulmano – afferma appena – e credo di sapere di che parlo”.

Ma il punto più rilevante della riflessione dell’uomo, che ricopre uno dei più alti incarichi in Vaticano, è quello in cui si accenna alle “strane” organizzazioni umanitarie, che “…vangano e rivangano l’Africa”. Le stesse che, stando alla visione di Robert Sarah, suggeriscono ai giovani africani la possibilità che dietro un viaggio si nasconda la fortuna economico – esistenziale. Sembra che questo punto sia proprio una critica alle Organizzazioni non governative. Il pensiero di Sarah è forte, come dicevamo prima, perché viene da una fonte autorevole e informata…

Chi, più del Cardinale, può dire di avere a cuore il destino dei migranti?

Il concetto di Robert Sarah è che l’Europa, nel proprio stesso interesse, stimoli e aiuti lo sviluppo dell’Africa. L’interesse è doppio: interrompere i flussi migratori e creare sul Continente nuovi preziosi alleati. Come si vede, è ciò che da queste sperdute pagine, “predichiamo” anche noi, pur privi dell’abito talare e delle insegne del Cardinal Sarah…

(Ricostruzione e commenti di Germano Scargiali)

Nota

Contro lo sviluppo del Mediterraneo e lo sbocciare del Neo Rinascimento di questo mare, si battono strenuamente con ogni mezzo -materiale e morale – i poteri fortissimi, che si sono giovati dello spostarsi dell’economia mondiale sull’Atlantico e gli Oceani dopo le grandi scoperte geografiche. L’Europa, autrice di quelle scoperte, non ha mancato – però – di proseguire lungo il suo cammino di sviluppo, innescatosi in molti modi, ma già con i primi impieghi della macchina a vapore iniziati nel 500 (XVI secolo). Dell’unità culturale del Continente europeo, nell’arte, nella letteratura, nelle esperienze giuridiche ed economiche, si parla – non a caso – pochissimo. Le radici della cultura moderna in Europa affondano nell’humus della nascita delle Università, opera della chiesa di Roma (primo insegnamento, la Teologia, secondo il Diritto romano). Tuttavia, la costituzione dell’UE non fa menzione della comune radice cristiana del Continente Europeo. Sulle sue limitate dimensioni e sulla sua enorme importanza, può ripetersi il discorso relativo al Mediterraneo. Tuttavia la gelosia nei confronti di questo mare è condivisa dall’Europa continentale… (G.S.)

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