La gestione dei beni confiscati alla mafia era diventata una grande occasione di affari. A capo di un ‘sistema’ che distribuiva soldi, favori e regali c’era l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto. Indagata e sospesa dal servizio, quando lo scandalo è scoppiato alcuni anni fa, è stata poi rinviata a giudizio con gli uomini del suo ‘cerchio magico’: amministratori giudiziari, professionisti, altri magistrati, parenti stretti (padre, figlio, marito)… In quindici si sono ritrovati in aula per rispondere, a vario titolo, di un’ottantina di capi di imputazione e di reati che vanno dalla corruzione al falso, dall’abuso d’ufficio alla truffa aggravata.