Dalla Ferrari vincente al “più bel Fico” del bigonzo

Sebastian Vettel (GER) Scuderia Ferrari (IT) all'ultimo giro sul traguardo di Melbourne.
24.03.2018 – Qualifying, Sebastian Vettel (GER) Scuderia Ferrari SF71H

La Ferrari vince nella lontana Australia e …poteva essere una doppietta. Poco c’è mancato. E’ consolante che l’Italia, tartassata e insultata già in casa dagli italiani, spesso nemici di se stessi come l’antico personaggio di Terenzio, vada a dare una simile dimostrazione di forza al di là degli oceani. Ma l’Italia è da sempre la terra delle contraddizioni, se è vero che già faceva disperare il Petrarca, massimo poeta d’amore della storia (è considerato superiore a Dante per innovazione poetica), quando, nella famosa “Canzone”, iniziva con gli storici versi: “Italia mia, benché il parlar sia indarno nelle piaghe mortali che nel bel corpo tuo sì spesse io veggio…” E l’Italia unita era ben lungi dall’essere…

I motivi per gioire sono tanti: in Italia i casi di eccellenza, dunque, non mancano. Ciò che manca è, invece, il buon governo, la seria amministrazione, che faccia sì che salga la media dei risultati ed è un miracolo che emergano tanti primati. La nuova vittoria della Ferrari sembra quasi una conferma che i miracoli esistono… O esistono le favole: questa volta la favola o il miracolo è avvenuto al tacere degli ultimi cannoni della guerra “in una grotta”, proprio come vuole la regola. La grotta era l’officina artigiana di un ex pilota della Lancia: Enzo Ferrari. Come certi fabbricanti di orologi svizzeri o certi ottici tedeschi, Ferrari fece il meglio del meglio e lo ha lasciato ai posteri. Costruì una macchina che al mondo viene paragonata solo alla Rolls Royce, ma, rispetto a questa, risulta addirittura economica: ogni esemplare è un oggetto da collezione che acquista valore nel tempo.

La cordata di chi “tira al contrario” la fune dello sviluppo e della crescita, però, è sempre pronta a formarsi e ad arricchirsi di nuovi volontari. I primi sono coloro che vi hanno interesse (c’è al mondo – di certo – chi lotta contro la crescita diffusa ed ha rappresentanti quasi ovunque), poi si accodano  “gli altri”, quelli che “partecipano” per ideologia, preconcetto, partito preso, credulità e persino (nel caso peggiore) per conformismo…

Pare che qualcuno affermi che il declino di Matteo Renzi si sia avviato quando si è detto in giro che Marchionne parlasse bene di lui… Marchionne, infatti, per buona parte della pubblica opinione, non è colui che ha risollevato la Fiat, che ha salvato la Chrysler e fatto diventare italiana la Jeep, la macchina con cui i soldati americani sfilarono nell’Italia conquistata. La grande macchina non è neppure una fuoristrada: è “la Jeep”. Marchionne non è colui che sta risollevando la Ferrari, per cui tifare, ma l’imprenditore colpevole fino a prova contraria ed anche oltre…

Per molti tifare Marchionne significa tifare Italia, ma non certo per tutti… L’Italia, del resto, può tirar fuori la Ferrari “dagli atrii muscosi”, ma può partorire mostriciattoli o folli banderuole negli splendidi saloni decorati dei palazzi aviti, che ospitano il governo, il parlamento, i ministeri

Adesso, dopo aver portato a ministra dell’Università e della ricerca una signora con il diploma breve  da maestra giardiniera, ecco che a presidente della carica, mandano Roberto Fico. Già “il più bel fico del bigonzo”, dicono a Roma. Esperienza lavorativa: call center.

Che differenza con la signora presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, i cui titoli abbiamo elencati ieri sera in altro articolo. E’ una berlusconiana doc della prima ora: dopo anni di lotte anti berlusconiane e di incriminazioni, il fondatore di Forza Italia è sulla breccia, si parla con lui, si ascolta quel che dice. Ma è un altro …colpevole oltre la prova contraria.

La ferrari trionfa e  l’applaude un governo evanescente. Gioiamo, dunque, noi cittadini, se non lo fanno le autorità, troppo impegnate a disputarsi le poltrone, anche se hanno rinviato, italianamente, a dopo le feste, preoccupazioni e problemi. Frattanto, “…magnamo e bevemo, sciampagnamo che domani quarche santi provvederà!”

L’arrivo di Vettel, immancabile tedesco, eroe al volante della rossa, ci commuove. Di tedesca c’è anche la seconda classificata: il mondo le applaude tutte. Inizia, infatti, nel segno della Ferrari e di Sebastian Vettel la stagione di F1 2018. Il tedesco della Rossa vince il GP di Australia davanti alla Mercedes di Lewis Hamilton e al compagno di squadra Kimi Raikkonen, in fondo anche la seconda macchina rossa batte la N.2 argentata. L’Australia giova a Vettel che vinse anche l’anno scorso. E’ la prima prova del campionato…

La vittoria in Formula 1 giunge in  casa Ferrari con l’aiuto della tattica: questa volta grazie a un’ottima strategia al box del cavallino rampante e all’intervento profetico della VSC, per lo stop della Haas di Grosjean. Alle spalle del terzetto di testa la Red Bull di Ricciardo, e un ottimo quinto posto per la, finalmente ritrovata, McLaren di Alonso. Verstappen, Hulkenberg, Bottas, Vandoorne e Sainz completano le prime dieci posizioni.

Germano Scargiali

 

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