Il procuratore Nicola Gratteri parla di “mafie“, non limitandosi alla frequente distinzione fra “aree geografiche” italiane o “esotiche”, come quella cinese o nigeriana, anch’esse molto pericolose e da combattere fra tutte le difficoltà del caso. Parla di “mafie vicine“: italiane, massoniche e americane. Sono quelle che riguardano più la realtà incombente e segreta, che pesano sulla vita e sulla realtà giornaliera e civile della società occidentale e della comunità nazionale. Ascoltare per credere la voce di un “addetto ai lavori” dalla parte dello Stato e della giustizia.
In questo video Gratteri spiega in Tv i retroscena americani della produzione del film Il padrino, famoso in tutto il mondo, tratto dal romanzo di Antonio Puzo e portato sullo schermo da Francis Ford Coppola.
https://www.youtube.com/watch?v=2w-7wdQKanM
Non c’è che dire, molte delle “teorie” di Palermoparla sono qui “spiattellate” da chi certamente “sa” e ha il coraggio di parlare fuori dai denti, un magistrato tanto più coraggioso perché lavora a posteriori rispetto alle ben note stragi di mafia ed anche – certamente – di stato. Ciò che comunemente viene chiamato “mafia” vive e sopravvive perché ha dietro l’alta protezione non già della politica ma delle organizzazioni di stampo massonico, dai notabilati che “vantano” (proprio così…)presenze i tutti i settori egli strati della società civile e delle istituzioni.
E’ ciò che fece dire a Giovanni Falcone, poco prima della sanguinosa “esecuzione” di Capaci: “Siamo di fronte ad un nemico molto forte, molto scaltro e molto determinato”.