Il “dimettetevi!” a Visco e Padoan

Pier Carlo Padoan e Ignazio Visco non può dirsi godano la stima della maggioranza degli italiani. Peggio fanno, però, gli esperti…

Ecco perché Padoan e Visco dovrebbero dimettersi nell’Italia mal governata che calpesta ormai anche la Costituzione .

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Certo pochi italiani si fidano di chi in questi anni sta guidando gli aspetti economico finanziari dell’UE e dell’Italia.

Si parte, del resto, dagli “sberleffi” che piovono dai sei (dico 6) più quotati premi Nobel dell’economia, guidati da Paul Krugman e Amartya Sen: in particolare, del primo si legga quanto scritto di recente sull’Italia (L’Italia ridotta a…) e si apprenda da tutti il triste verdetto che sancisce ciò che, nel nostro piccolo, pensiamo da tempo dell’euro: “sì, è vero, non si può uscire dall’euro, perché ci tiene proprio in trappola”.

Si giunge a pensare che l’assetto finanziario europeo sia stato concepito oltre oceano per frenare ancora una volta il decollo dell’Europa: da oltre un secolo ad un passo dal divenire la prima potenza mondiale. Sempre che quattro o cinque dei suoi stati andassero d’accordo. L’Euro, suggerito dalle mega banche che fanno capo ai Rothschild, che portano nomi da pirata come Morgan, sarebbe stato imposto ai “viceré” del vecchio continente con tutte le sue “gioie” con la medesima motivazione per cui un giorno gli americani attraversarono l’Oceano con i bagagli, ma soprattutto con le armi, sbarcando in Normandia, ad Anzio, ad Augusta e nel Nord Africa… Oppure sarebbe simile alle atomiche sganciare in Giappone. Data la “qualità” di decenni di “interventi”, ma anche di assenze in Africa e Medioriente, la teoria è meno fantasiosa di quel che potrebbe sembrare. (G.S.)

Ma riportiamo qui, come nostra premura, quanto troviamo su Scenari economici.it a firma Avv. Marco Mori – perché ci sembra un discorso chiaro e di sommo interesse – considerato il “dimettetevi” che piove addosso in questi giorni da più parte sui responsabili nazionali di economia e finanza…

Abbiamo appena aggiunto i nostri soliti neretti, qualche virgola e adattato la sintassi dei verbi a quella che su queste righe modestamente cerchiamo di “ossequiare”, anche se certi congiuntivi e condizionali (al posto del colloquiale imperfetto indicativo) non sono un obbligo…

ECCO APPUNTO IL TESTO DA NOI ATTINTO

Padoan, l’attuale Ministro dell’Economia ha dichiarato, come si apprende dalle notizie più fresche: “L’Unione bancaria è stata introdotta sottovalutando l’impatto di breve termine delle novità sulla fiducia nel sistema del credito. Adesso siamo in una fase di transizione che deve essere graduale per tenere conto del processo di apprendimento e di adattamento a una diversa valutazione dei rischio”.

L’Unione Bancaria è divenuta realtà con regolamento UE 806/2014, a seguito della proposta del luglio 2013 della Commissione europea, salutata dal predecessore di Padoan, l’ex Ministro Saccomanni, come il più grande successo dopo Maastricht. Padoan è diventato Ministro a febbraio 2014, il regolamento 806 è del luglio 2014.

Si presume che il ministro debba aver letto (sarebbe stato suo preciso dovere) quanto approvato in UE e dunque avrebbe dovuto comprendere perfettamente, e già da tempo, come il meccanismo demenziale, secondo il quale sono i clienti delle banche a garantire la solidità degli istituti (fatto matematicamente impossibile!), non avrebbe che potuto generare sfiducia e crisi. Visto che anche un mero avvocato come me, oltre che naturalmente gli economisti di SE ed altri conoscitori della materia, come ad esempio Claudio Borghi, ammonivano sulla follia della nuova normativa già dal 2014, è lecito chiedersi dove stesse Padoan mentre l’Europa combinava i suoi consueti “casini”.

Ridi che mamma ha fatto i gnocchi: sono i giorni delle cessioni di Banca Etruria, Marche, Nuova CR Chieti, "Ubi maior minor cessat"
Ridi che mamma ha fatto i gnocchi: sono i giorni delle cessioni di Banca Etruria, Marche, Nuova CR Chieti, “Ubi maior minor cessat”.

Dove stava il Ministro quando venivano codificate norme come questa? Era forse distratto dal fatto di dover chiedere all’Italia di cedere sovranità per le riforme strutturali? Era quello il suo unico incombente? Peraltro devo constatare che dove l’UE ha la nostra sovranità, l’impiego è talmente eccellente, come dimostra questa ridicola normativa, da meritare almeno ventiquattro ore di applausi ininterrotti ed una fiducia incondizionata. Se cediamo sovranità a loro siamo davvero in una botte di ferro…

Ecco che cosa proponevano i fanatici della commissione europea nel luglio 2013, proposta poi integralmente trasfusa nel regolamento 806/2014:

L’azione del Comitato (ovvero i nominati dalla commissione europea che dal 1 gennaio 2016 decidono sul futuro dei nostri risparmi in totale indipendenza dalla democrazia – n.d.s.) sottende il principio che le perdite, i costi o le altre spese sostenuti in relazione all’applicazione degli strumenti di risoluzione delle crisi siano in primo luogo a carico degli azionisti e dei creditori dell’ente soggetto a risoluzione della crisi e solo in ultima istanza, se necessario, a carico del settore finanziario”.

Insomma, una norma concepita per la tutela della finanza speculativa che, con i suoi azzardi, aveva messo a repentaglio la solidità finanziaria di interi Stati.

Visco, il Governatore di Banca Italia, è stato addirittura più comico, silente nel 2013 e nel 2014, ma oggi come un vero leone tuona: “l’Italia chieda la revisione del bail in”. Bravo! Davvero!

(L’espressione inglese bail-in, cioè cauzione interna, si riferisce a un sistema di risoluzione di eventuali crisi bancarie tramite l’esclusivo e diretto coinvolgimento di azionisti, obbligazionisti, correntisti della banca stessa. Per questo sistema, dallo scorso 1 Gennaio 2016, è stata recepita la Direttiva UE n° 2014/59 che introduce modifiche per la risoluzione delle crisi bancarie n.d.r.)

Chissà che fiducia crea un banchiere che, allarmato e pallido in volto, chiede pubblicamente, dopo che i buoi sono scappati da almeno un paio d’anni abbondanti, di modificare la norma che, nei mitologici racconti europeisti, avrebbe invece dovuto rendere più solido il sistema bancario. Nel merito comunque il Visco di oggi ha ragione, con un fondo di garanzia in mano all’UE, che fornirà la copertura dell’1% dei risparmi dei correntisti solamente nel 2023, c’è davvero di che stare tranquilli…

Ora è evidente la malafede della commissione europea, che ha codificato una proposta di legge che solo un ignorante avrebbe potuto ritenere infondesse fiducia.

Ma dunque, che cosa dobbiamo dire di Padoan e Visco? Sono due ignoranti? Oppure sono congiurati che hanno come scopo la distruzione del nostro sistema bancario?

Lasciamo perdere la tesi della congiura ed almeno in questo pezzo ipotizziamo un’improbabile, e non certo lusinghiera per loro, buona fede. Resta dunque la mera ignoranza (o anche l’habitus dello yes-man, tanto consono a molti italiani di fronte a ciò che è “stero”, oppure, peggio ancora, l’altro habitus, del viceré, allo stile tanto ben delineato da F.De Roberto, n.d.r.)

Ricordiamo Renzi gridare alla necessità di licenziare chi sbaglia nella P.A. Bene allora non avrà di certo alcun dubbio, questi due signori devono andarsene e devono farlo di corsa. In Italia si licenzia un dirigente televisivo perché non censura involontariamente una bestemmia e sbaglia nel sincronizzare il brindisi di capodanno con l’orologio (per inciso comportamento che, al netto della propaganda, non legittimava alcun licenziamento e che anzi ci costerà una certa soccombenza in una futura causa intentata dal malcapitato capro espiatorio) e di sicuro non si vorrà lasciare al loro posto due persone che, con la loro incompetenza, hanno causato la rovina di migliaia di risparmiatori ed hanno messo in pericolo (solo) l’intero risparmio nazionale.

Loro non sapevano? Allora se ne vadano a casa, perché sarebbe bastato leggere il regolamento per comprendere la sua totale demenzialità, per non parlare della sua palese incompatibilità con l’art. 47 della Costituzione, che imporrebbe alla Repubblica di tutelare il risparmio in tutte le sue forme.

Ma il contenuto della Costituzione pare sia un tema di difficilissima comprensione… Povera Italia…

Avv. Marco Mori  (blogger di scenarieconomici.it)

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A volte mi sbellico...
A volte mi sbellico…

La Costituzione italiana, vantata persino dal comico Benigni in Tv come …la più bella del mondo, quando il governo Berlusconi voleva apportare qualche modifica con le speciali procedure democratiche che essa stessa prevede, viene adesso calpestata. Basti pensare alle imposte sul patrimonio (Imu) escluse dall’art.1 primo comma, ribadito successivamente dall’eccezione prevista una tantum “per particolari cause di emergenza” quali grandi calamità naturali… Una periodica imposta di successione che si risolve in un periodico prelievo dello Stato a danno del patrimonio privato della nazione. Tale imposta è ritenuta “odiosa” dal maggior numero di giuristi, ma l’attuale governo lascia intendere di volerla “aumentare”. Il governo Berlusconi, com’è noto, l’aveva abolita.

Ma la Boschi è preoccupata: "e se sta volta ci beccano?"
Ma la Boschi è preoccupata: “prima o poi…”

Scaramacai (impaginazione e commenti).

C'è motivo di soddisfazione...
No, c’è motivo di soddisfazione…
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