Il domani non sarà peggiore dell’oggi

La crescita fa parte della storia. E’ irreversibile e non può essere fermata. Essa “camminerà anche da sola”. E’ impensabile che l’umanità che già esplora e conosce sempre meglio il cosmo nuoccia al pianeta. E’ impossibile teorizzare un regresso sia come previsione che come finalità auspicabile.

La disinformazione e la sostanziale incultura, il ghettizzare la teoria come se fosse distinta dalla pratica anche quando sia “corretta teoria”, ma per converso ragionare al lume di preconcetti (ideologie) senza riflettere che Galileo Galilei, padre del progresso moderno, intitolò le sue opere mettendo già molto in chiaro quale fosse il corretto pensare: Il Saggiatore e Dialogo sui massimi sistemi. Il primo titolo dovrebbe spingere tutti a mettere alla prova (saggiare) ogni convinzione. Il secondo, che parla di Dialogo abituare tutti al confronto delle idee. Poco di tutto questo…

Oggi la veridicità concreta della visione galileiana – assolutamente empirica – viene smentita dalla scienza moderna, che guarda con cognizione a ciò che riguarda l’assolutamente piccolo ed a ciò che è l’assolutamente grande: la materia, la massa, lo spazio, il tempo nascondono sorprese inimmaginabili. Tuttavia l’approccio di Galileo a ciò che è scientifico e ciò che non lo è viene tuttora vigorosamente sostenuto da Einstein, Fermi, Zichichi…

Un luogo è importante se serve d'incontro fra le persone umane. Oggi si parla con tutto il mondo in tempo reale.
Un luogo – in una corretta prospettiva storica – è importante quando serve d’incontro fra gli esseri umani (persone), ma oggi si parla anche via etere con tutto il mondo in tempo reale.

Ciò che colpisce oggi è, invece, di carattere socio morale ed economico: è l’immagine di certi giovani che incontriamo stralunati con la paura del futuro. E’ l’impasse morale e materiale in cui ci troviamo dopo effettuato il salto entro i confini del mondo dorato della società opulenta, nella quale – comunque – continuiamo a vivere da oltre cinquant’anni, rispetto ai secoli passati. Anzi ai millenni: pensiamo alla comodità delle nostre case e agli spostamenti sulle lunghe distanze. Appena 100 anni fa la maggioranza della popolazione “nasceva e moriva nella stessa valle”, tranne chi andava in guerra…

Quando si innescò un nuovo ritmo – senza precedenti nella storia – nello sviluppo e nella crescita del tenore di vita (in realtà si procedette per passi successivi, più o meno, fra il 1500 e il 600, a fine 700, a fine 800) poco oltre la metà del 1900 (ma già gli anni ’20 furono folgoranti fino al tonfo del ’29, ma poi il 1936, in coincidenza con le Olimpiadi ta deòla guerradi Berlino, fu un grande anno) prese il via dopo appena 15 o 16 anni dalla sconfitta della Guerra quello che in Italia, prima nel mondo, si chiamò boom. Il termine è stato, solo dopo, preso in prestito nei 5 continenti, in Germania e America comprese.

Per paradosso, fu in Italia, forse su suggerimento “filosofico” francese, che si innescò anche la contestazione del 1968. Questa, con ben poca tempestività, cioè altrettanto paradossalmente, agitava (qui fu il maggiore errore) rivendicazioni più materiali (salari, stipendi) che morali. Tanto da far pensare che proprio il boom infastidisse qualcuno… La contestazione e l’invidia sociale venivano alimentate mentre dai vicoli della realtà latino – mediterranea (Marsiglia, Napoli, Palermo, Valentia, Lisbona e persino Barcellona…) erano scomparsi i bambini seminudi e i gatti affamati…

Una porta containers. Con i trasporti intermodali, mare, treno gommato, milioni di tonnellate di merce si spostano ove necessario
Una porta container. Con i trasporti intermodali, mare – treno – gommato tramite la “pallettizzazione”, viaggia merce a milioni di tonnellate . Il  pallet (bancale o pedana) è l’elemento  che introduce  a misura ogni merce nei container. (Sotto).

Può anche immaginarsi che il freno frapposti alla crescita e allo sviluppo, il quale assume aspetti camaleontici, cioè si manifesta in svariati (addirittura variegati) modi, possa essere il prosieguo senza soluzione di continuità di quella “museruola” imposta al progresso economico, sociale, civile e soprattutto al tenore di vita ed alla libertà d’azione della classe media.

Nessuno si sarebbe più aspettato l’impasse di oggi, cui accennavamo all’inizio: il cosiddetto Occidente – che, capiamolo, sta perdendo ogni significato sia politico militare (Onu, Nato), sia morale – sembrava lanciato verso i traguardi di una “gioia di vivere” da capogiro. Al momento, invece, c’è chi – certamente a torto, parla di irreversibile regresso, esaurimento delle scorte naturali ed altre …amenità.

Il

E’ ovvio che, col progredire della scienza – dato il cammino già intrapreso – neppure le materie prime, come sono storicamente intese, abbiano in prospettiva un valore assoluto. Lo stesso concetto di compatibilità, oggi di gran moda, tanto che sia impossibile non parlarne, è moltop relativo. Tutto sarà mutuabile,  sostituibile… Si pensi a ciò che si ottiene per sintesi, alle materie plastiche anche di origine organica, agli Ogm – che non sono neppure indispensabili, data la tecnica applicata alla più naturale (ma solo di poco) ibridazione – e si pensi alla serricoltura, che richiede poco spazio per enormi produzioni. Si pensi alla crescente produttività per ettaro e a ciò che già avviene: parchi maturali e riserve dappertutto (oltre 15 solo in Sicilia).

La redditività per ettaro è cresciuta e crescerà ancora, supportata dalla serricoltura (anche su più livello sullo stesso spazio).
La redditività per ettaro è cresciuta e crescerà ancora, supportata dalla serricoltura (anche su più livelli su una stessa superficie).

Sì, piangere miseria è, forse, il peccato più grande – se esiste Dio – che l’umanità stia oggi commettendo. Forse, però, l’aspetto peggiore è la sfiducia trasmessa ai giovani, cui si fanno anche credere fandonie e non si sa bene perché: la prima è che un’indeterminata precedente generazione – quella che ha comprato le stesse mura dove abitano e abiteranno e che ha assicurato loro una adolescenza decorosa, avrebbe depauperato il mondo; la seconda è che si vada verso imprecisati …anni più poveri. Dovrebbe essere ovvio che, sul piano dell’economia reale non si può – per dirla terra terra – aver mangiato negli anni ’70 i polli del 2020, né averli pagati con un credito così a lunga scadenza. Semplice, no?  Sul secondo punto sarebbe altrettanto semplice dimostrare che un mondo dall’evoluzione tecnica comunque senza limiti non potrà essere mai più povero di quello di oggi e di ieri. Altrettanto chiaro o no?

Un moderno allevamento di ovini. Ricordate le dolci pecorelle di Giotto e i pastori di D'Annunzio ai primi del 900 che con la transumanza non vedevano casa per mesi?
Un moderno allevamento di ovini. Ricordate le dolci pecorelle di Giotto e i pastori di D’Annunzio ai primi del 900 che con la transumanza non vedevano casa per mesi?

Le due precedenti generazioni hanno trovato a fine 8OO una realtà in cui al massimo si trasportavano le merci con gli asini e i carretti, si andava in carrozza coi cavalli… Oggi si corre in automobile. Si viveva al freddo con i geloni, ci si nutriva con quello che c’era: patate in Francia, polenta al nord Italia, farina di fave e pane (quando c’era) con un cucchiaio di olio e una sarda salata al sud… I ricchi erano grassi in modo malsano. Oggi il problema più diffuso è …la linea.

Quel mondo trovarono i nostri nostri nonni nati nell’8OO. I più nascevano e morivano nella stessa valle, tranne coloro che andavano in guerra… Poi, i nati nel 1900 lo presero a metà corsa. Infine, nati a metà secolo videro gli ultimi aerei ad elica in cui si viaggiava eccezionalmente.  Adesso – lanciato alla conquista dello spazio – quell’ex vecchio mondo lo si consegna ai giovani del 2000. Il progresso che si vedrà in questo secolo è impensabile. Sia chiaro una volta per tutte! Prendano, i giovani, atto della realtà – non aggiungano ai loro problemi le paure che, per non chiare ragioni, qualcuno malignamente o per propria ignoranza diffonde – si mettano anche loro al lavoro e – lasciatecelo dire – non …rompano le palle!

Scaramacai

Articoli correlati