Il termovalorizzatore che non s’ha da fare

A pace del Mela non si tratterebbe che di una riconversione, ma – dopo lo stupido no al nucleare – l’Italia e la Sicilia vogliono radiare i termovalorizzatori. Invano scienziati come Zichichi cercano di convincere …la gente. Dall’alto l’interesse a non risolvere del tutto i problemi è forte.

Inceneritore, o meglio, termovalorizzatore: avevamo posto il dilemma da molto tempo. Perché il primo termine è dispregiativo, il secondo riabilita l’impianto e l’idea. Perché di energia c’è bisogno ovunque e tanta, se si vuol ricorrere anche alle “auto elettriche”… Già, dove caricare le batterie e a che prezzo?

Per San Filippo del Mela, in Sicilia, null’altro che una riconversione, si preferisce  almeno – la parola giusta: termovalorizzatore, dunque.

Ce n’erano, per la verità, tre già appaltati al tempo di Cuffaro, che avrebbero risolto alla base il problema dei rifiuti nell’Isola, in attesa dell’avvento della differenziata, fra ecologisti ideologici e il “not in my garden” che in Italia ha un riscontro fortissimo, non se ne fece niente e si doverono anche indennizzare le ditte vincitrici delle gare d’appalto…

Inceneritore di Brescia in città da 800mila tonnellate. Troppo grande. Bello non è, ma funziona, risolve il problema, rende e non inquina.
Inceneritore di Brescia, in città da 800mila tonnellate. Troppo grande? Bello non è, ma funziona, risolve il problema, rende e non inquina.

Si disse che erano “troppo grandi”. Infatti, allo stato attuale, la Sicilia spedisce rifiuti a pagamento a chi gli inceneritori o termovalorizzatori “troppo grandi” ce li ha. Ma c’è un’atroce verità sottostante, cui alludiamo spesso: un problema rende finché esiste… E quello dei rifiuti ne è un esempio lampante. Focalizzato dalle mafie da sempre, con l’ausilio delle campagne mediatiche  ecologiche, crea un binomio – non raro né unico – fra opposti schieramenti: quello dei patiti del male e quello dei buonisti di professione, per i quali non c’è soluzione pratica che non debba avere un risvolto morale “convincente”, anche se astratto. Anzi, meglio…

Inceneritore Spittelau (Vienna) presso il centro abitato della storica e splendida città.
Inceneritore di Spittelau (Vienna) presso il centro abitato della storica e splendida città attraversata dal …bel Danubio blu.

Già, perché di termovalorizzatori ce n’è ovunque, persino in Italia. Si trovano in campagna come in città perché le “emissioni” sono minime. Tuttavia, non “fa buono” che in un territorio diversamente soggetto a presenza industriale ad alta densità, si aggiunga un altro ecomostro, almeno tale all’apparenza.

Per non parlare della Sicilia. Dove la monnezza è un gravissimo problema, ma anche una fa grandissima fonte di lucro. Perché mai anche il neo presidente Musumeci dice no al Termovalorizzatore di pace del Mela? Per mostrare che il buonismo e l’ecologismo viscerale alberga anche a destra? Che a questa parte politica non manca nessuno dei pregi e dei difetti di quella opposta? Oppure è la consapevolezza che il Termovalorizzatore “si farà”, perché così è stato deciso in via definitiva in quel di Roma e lì, in materia, si vantano poteri pieni.

Il problema rifiuti, indicato da molti come il più grave della Sicilia, oltre la viabilità e la mancata continuità territoriale – che continua a fare dell’Isola unì’isola – subirà una svolta e una forte deminutio. Tale sarà anche per il notevolissimo business che si porta appresso.

Scaramacai

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