ITALEXIT Per una uscita morbida programmata

RifornimentoElettrico2022Un altro importante e spettacolare errore fatto dalla Commissione UE è l’imposizione dell’abbandono di motori endotermici vaneggiando a un “mondo più pulito”!
Purtroppo, non so, se per ignoranza o per malafede i 60 GW consumati annualmente dalla sola Italia ancor oggi sono e saranno prodotti da riserve fossili. Addirittura la Germania a seguito dell’attentato al North Stream sta riproponendo centrali a carbone (che ne ha tantissimo) facendo saltare i piani di disinquinamento dell’intera UE!
Sappiamo che solo l’entrata in funzione dei generatori a fusione nucleare allontanerà definitivamente tali problemi ma un risultato concreto si potrebbe avere non prima di una quarantina di anni.
Ciò dipende in massima parte dagli investimenti in tecnologie estreme ma a “cui prodest”, visto che il mondo economico e militare di questi ultimi due Secoli è impostato soprattutto sul commercio del petrolio?!
Del resto anche le fonti alternative non sono del tutto “green”, sia per la produzione, sia per lo stoccaggio ma soprattutto per la sottrazione di spazi naturali dovuto alle gigantesche torri da 190 metri alle varie centinaia di metri quadri occupati dai pannelli fotovoltaici nemmeno performanti (l’installazione in Germania di 25 GW teorici di fotovoltaico, producono il 25% del nominale solo per 4 ore al giorno quando l’insolazione è massima!).

L’energia alternativa deve essere accumulata da qualche parte; la scelta può essere migliaia di accumulatori all’acido solforico, oppure all’ossido di litio o anche con mezzi meccanici quali pompe per il sollevamento di acqua. 
Qualcuno ha provato fare i conti? Non di meno a calcolare il costo ecologico per la produzione e lo smaltimento degli accumulatori chimici, delle fotocellule solari, dei materiali per la costruzione delle torri, del terreno ben esposto sottratto all’agricoltura?

Niente di tutto questo perché è stato ordinato “solo automobili e camion elettrici”!

Santa ingenuità, vi immaginate un TIR da 80 tonnellate in viaggio dal porto di Napoli a Milano?
Gli si faccia fare un viaggio a tappe da 150 km con viaggi lunghi alcuni giorni, oppure lo si equipaggia con un sistema di batterie di pari potenza (grossomodo 80.000 kg x 600.000 m = 48.000.000 kgm * 9,8= 470.400 kg/s in 10 ore = 47.000 KW) ma non solo, c’è anche da considerare lo spazio e il peso passivo delle batterie mobili, a conti fatti occorre un rimorchio per portare a spasso anche le batterie!
Qui a lato un carica batterie diesel d’emergenza…

Allora, parliamo di un combustibile fossile e delle sue misure antinquinamento naturali.
Nelle classi elementari si insegna il “ciclo della clorofilla” la quale alla luce del sole assorbe CO2 trasformandola in ossigeno, vapore acqueo e prodotti a base di carbonio per l’accrescimento della sua pianta. Di notte il ciclo si inverte ma molto moderatamente ed è per questo motivo che la quantità di ossigeno è ancora sufficiente per la vita sulla Terra, nonostante i 350 – 500 vulcani che annualmente eruttano qualcosa come 400 – 500 milioni di tonnellate di Co2, CO, HS e lapilli vari.
L’umano distrugge foreste tipo il Mato Grosso per piantarvi granaglie, forse OGM e poi si lamenta che l’aria è inquinata!

 

Ovviamente è una grossa stupidaggine che non solo non risolve il problema ecologico ma produce ulteriore inquinamento che andrà in carico alle future generazioni: una splendida ma nefasta deriva intellettuale della Commissione UE!

Detto questo torniamo all’Italexit.

Stabilito che il sistema europeo vorrebbe translare più di 27 nazioni intra europee in un coacervo di etnie prive di Storia e di usi e costumi tradizionali, nel tentativo di spersonalizzare gli individui (ovvero l’adozione del Piano Kalergi studiato per la distruzione delle etnie europee, vedi art. 102 www.servernews.it ), non ci resta che un’uscita “morbida”.
Il grosso problema per una uscita morbida è l’enorme debito pubblico italiano, il quale non potendo rientrare (si tratta di 2.700 miliardi di euro, pari al 136% del PIL) si deve continuare a mantenerlo pagando le cedole dei titoli di Stato.

La sorte non è troppo maligna perché una parte dei titoli sono detenuti dalla Banca d’Italia e altre frammentate in altre Istituzioni.
Con un po’ di sacrificio si potrebbe rendere appetibili i titoli medesimi e farli riscattare da Istituzioni ed enti favorevoli alla Italexit, dopodiché si manterrebbe il regime del pagamento delle cedole in scadenza come nell’attuale.
Sia ben chiaro che in queste pagine NON SI VUOLE la distruzione di una Europa Unita ma si vorrebbe cancellare la dittatura della Commissione UE, la quale si arroga il diritto di ricattare i paesi membri secondo le sue “lungimiranti” vedute politiche ed economiche.

Una UE impostata sul FEDERALISMO darebbe più libertà economica e civile ai paesi membri consentendo loro di proporre e attuare piani industriali ottimizzati per ciascuno dei paesi medesimi e non come la Commissione ha realizzato sin ora, come già detto, penalizzando i paesi più virtuosi aspettando l’allineamento dei più deboli.
Come in realtà è già accaduto, in questo modo si aprono le porte a tutti i tipi di concorrenza estera e si affossa la produzione europea.
Ancora una volta ci dobbiamo chiedere “cui prodest”?

 

Cercando di non essere in malafede, l’analisi dell’abbandono dei motori endotermici serve solo a impoverire le nazioni che l’adotteranno e a favorire i produttori di batterie e di motori elettrici, costringendo alla chiusura tutti coloro che per vari motivi non riescono ad adeguarsi. Con circa 1,5 milioni di nuove immatricolazioni, in vista del “proibizionismo” voluto dalla Commissione UE a far tempo dal 2025, saranno ben pochi gli acquirenti di autoveicoli nuovi la cui durata media prevista è di circa 10 – 15 anni, tant’è vero che esiste un florido commercio delle auto non nuove!
Vedremo un mercato – con un indotto di circa 170.000 aziende con un fatturato complessivo di circa 50 miliardi, sgretolarsi pian piano e ridursi allo stretto necessario per adeguarsi al nuovo mercato di veicoli elettrici il cui “usato” ha un bassissimo valore di realizzo in quanto il prezzo di una batteria nuova è circa il 70% dell’auto originale.

Questa trasformazione non è priva di grandi problemi, quali ad esempio il trasporto aereo, la locomozione su ferrovia, i grandi trasporti internazionali, ecc. non si può nemmeno immaginare come rendere “green” tali macchinari.

Per quanto detto il giudizio sull’operazione imposta dalla Commissione UE è del tutto da cestinare!
Occorre rivalutare la questione dell’uso del metano: una importantissima risorsa che la natura ci ha reso disponibile insieme al suo antidoto, ovvero gli alberi, il verde!
Il motto del XXI Secolo dovrà essere: USIAMO GAS METANO E PIANTIAMO ALBERI !

Lasciare perdere le astruse teorie alle quali si collegano i dixtat UE e si ragioni su un piano realistico: è vero che la chiusura del commercio con la Federazione Russa ha isolato la UE dal più grande fornitore mondiale di combustibili fossili ma è pazzesco – oltre questo a torto o ragione – costringere tutta la UE a un approccio economico perdente e a sostenere una tecnologia inadatta per mantenere i ritmi di sviluppo attuali, soprattutto senza ottenere alcun vantaggio consistente ma solo per favorire l’impoverimento delle nazioni aderenti ad appannaggio totale di talune organizzazioni di natura speculativa, come si è potuto osservare con la grande variazione dei prezzi al consumo di tutto!

Lorenzo Romano (da Roma)

Continua sul prossimo numero…

Articoli correlati