La nuova America di Trump che ama l’Italia e comprende la storia

Quale Trump è quello vero? Quello che ha pacificato le 2 Coree, che è amico di Putin e tratta con la Cina, quello che spedisce miliardi all’Italia o il ‘cattivo’ descritto dalla main stream mediatica?

Giungono – per decisione di Trump – aiuti all’Europa e all’Italia in particolare. Difficilmente, però, come accadde per il piano Marshall, qualcuno fa ‘niente per niente’. Ciò che si può dire è che assistiamo ad una politica lungimirante da parte di Trump e contraria all’atteggiamento intransigente delle storiche lobby americane.

La egoistica inasaziabilità è carateristica del resto dei grandi finazieri che (anche fuori dall’America) fanno denaro con altro denaro o accettano di entrare nella realtà economica solo quando possono esercitravi una presenza leonina in condizioni di monopolio… A questo tende oggi la politica verticistica della mondializzazione che fa del mito del ‘Nuovo ordine‘ il proprio falso supporto ‘civile’. Anzi, demagogico.

Il piano Marshall vero e proprio, quello del dopoguerra, era mirato anche a consentire alla finanza Usa di tenere in pugno quella europea e del mondo. Da questo punto di vista il piano deluse gli americani. Tale supremazia fu realizzata solo in parte. Al contrario, gli aiuti del piano risollevarono veramente paesi come Germania e Italia, i grandi sconfitti della guerra…

Adesso è l’UE, con il suo servilismo nei  confronti della finanza Usa, a riaprire le porte a questa ‘potenza nella potenza’: l’alta finanza di Wall Street e dei potenziali monopolisti che lavorano alla mondializzazione a loro uso e consumo. Ma l’alta finanza non rappresenta ‘tutti’ gli americani. E’, invece, una sorta di nemico anche in ‘casa loro’. Come abbiamo già scritto, la vera guerra in atto nel ‘mondo libero’ è quella fra la finanza e l’economia. E come una guerra civile combattuta senza il rombo dei cannoni…

La vignetta divenuta popolare in cui Trump bacia Putin. Ma, pradossalmente, questo ha rischiato perla prima volta l'impeachment. Chi lo avversa? Chi sono i suoi veri nemici in patria?
La vignetta divenuta popolare in cui Trump bacia Putin. Ma, pradossalmente, per questo ha rischiato per la prima volta l’impeachment. Chi lo avversa? Chi sono i suoi veri nemici in patria? Lui li ha definiti due volte come ‘il fango di Washington‘, promettendo: ‘lo spalerò via!’

Trump è stato additato in queste settimane per aver chiuso i contatti aerei con l’Europa esclusa la ‘amata Gran Bretagna’ storica alleata degli Usa. Anche a proprositio dei dazi si è temuto il peggio. E’ evidente come la main stream mediatica sia costantemente anti Trump.

Ma non può certo dirsi che, dopo le due guerre vinte contro l’Europa ed il costante teso a bloccare la pace e lo sviluppo in Africa e Medioriente, Trump sia stato un pedissequo continuatore do quell’ottusa ed egocentrica politica Usa. Essa era stata parossistica ai tempi di Obama e si era conclusa con una cocente sconfitta in Siria.

E’ molto chiaro, infatti, come Donald Trump guardi con molta ostilità ai finanzieri di casa sua (i suoi nemici in patria), poiché rivendica il ruolo più alto della politica e dell’economia imprenditoriale. E’ quella che si indica comunemente come economia reale. Ma tale definizione è ‘limitativa’: esiste una sola economia, quella vera. E dovrebbe esistere una sola politica: quella che, in rappresentanza della sovranità popolare, rivendica la supremazia assoluta del potere politico su ogni altro… E’ chiario che concida con quella auspicata e praticata dai sovranisti (Vedi l’ultimo capoverso). Il potere politico – lo si voglia o no – è il solo che possa rappresntare la volontà e gli interessi del ‘popolo sovrano’.

L’Italia paese privileggiato

E Trump non scherza: dichiara amore per l’Italia (sua moglie siconsidera uin po’ italiana) e lomette in pratica. Invia aiuti molto consistenti in tempi dicoronavirus. Gli Stati Uniti invieranno in Italia materiale sanitario per 100 milioni di dollari: lo ha appena dichiarato il presidente americano, spiegando anche che gli Usa, frattanto, stanno già fornendo respiratori all’Italia così come alla Spagna e alla Francia.

“Giuseppe – ha esclamato coloritamente Trump riferendosi al presidente del consiglio (Giuseppi) – era molto contento!” E’ evidente la lungimmiranza di Trump e la fortuna che abbiano avuto gli Stati Uniti nel trovare questo presidente.

Trump combatte con l’unica arma rimastagli: la diplomazia con la mano tesa. La ‘guerra’ che la storia gli impone sarebbe altrimenti impossibile: essa vede Gli Stati Uniti di fronte ad una sconfitta che non ipende né da meriti da una parte,né da colpe dall’altra: è una sconfuitta decisa dalla storia e dalla geografia. L’asse dell’economia mondiale sta spostandosi nuovamente su quella enorme massa continentale che ruota attorno al Mediterraneo ed è formata ovviamente da Europa, Asia e Africa. Il sistema economico ruota su tre fattori: è una sorta di sistema planetario che disegna un triangolo in continuo movimento formato da 3 pianeti: produzione, trasporti, consumo. Il moto è garantito dalle comunicazioni che corrono in tempo reale attraverso gli impulsi elettronici del WWW: World Wide Web. In questo grande gioco fra continenti e realtà produttiva di valore aggiunto, il Mediterraneo rappresenta il sole. Statene certi: chi vivrà vedrà!

L’America nel nevaralgico scacchiere attorno alla Siria,, cercando di difendersi e di offendere con il sistema tradizionale delle armi, ha perso, ai tempi di Obama, la guerra e l’onore.

Trump combatte – come spiegavamo all’inizio – la sola guerra che può combatterre:con la sua intelligenza e lungimiranza cerca di far …scoppiare la pace. Si è visto come ci è riuscito – in piccolo – fra le due Coree. Solo dalla trattativa, pur battendo quando necessario, i pugni sul tavolo e motrando i muscoli, l’America puòormai difendere quella dose di prestigio che la storia le consente.

Germano Scargiali

Nota

Nella dialettica del mega continente antico, che qualcuno chiama Eurafrasia, l’Europa è il continenete più piccolo ma, come parte del nuovo triangolo continentale, favorito dai nuovi mezzi di comunicazione e spostamento, è il terirorio più evoluto e competente con un grado di civiltà ecultutra piùelevato. Come abbiamo scritto altrove, tutti almondo vogliono ‘sembrare europei’ appena possono farlo. Ma la vecchia Europa è avanti anche nella ricerca tecnologica, seppure non nell’elettronica. La frammentazione in tanti stati fa sì che sia ricca anche di città capitali. Ciò rappresenta un grande puto di forza, come nel piccolo, avvenne per l’Italia degli statarelli da cui è ‘disceso’ un paese che, non solo nella cultura, ma finanche nella cucina, presenta una variegata impareggiabile riscchezza.

L’Eurafrasia è anche molto popolata e questo, in tempi di grande capacità produttiva (la regola è la sovrapproduzione) rappresenta un altro fattore di crescita.

Ancora – forse – non è ben visibile. Ma si sta mettendo in moto una macchina gigantesca che, in un fururo che è già presente, sta strappando il primato all’economia oceanica che ha prevalso nel mondo dopo la scoperta dell’America e delle grandi esplorazioni. (G.S.)

Articoli correlati