La Sicilia al voto: e non è uno scherzo

Fra i candidati c’è anche Sgarbi: riesece a stare sempre nel mezzo…

Ammettono che si tratti di elezioni decisive per la storia della Repubblica. Ci attende un voto – anzi due –  in cui tutto può cambiare. Saranno felici i cultori di questo verbo …alla moda? Non sembra. Delle elezioni in Sicilia si parla in Tv col tono d’una comica finale. Non lo sarà…

Fatene – miei cari – pure una tragedia: se la destra non vince stavolta, vuol dire che è impossibile. Così, invece, non è, almeno dai tempi del 60 a zero. Si può vincere con più scarto? Perché, stando, però, così le cose – cioè con questa vigilia – di gol, se aritmeticamente possibile, dovrebbe vedersene di più e da una sola parte… Sul cattivo uso di quella vittoria – di allora – pullulano le teorie più difformi. Non è il caso di ricordarle adesso… L’ironia e persino il sarcasmo il suono della fisarmonica dopo ogni dichiarazione pre elettorale dei “papabili” presidenti è l’ultima dea di chi si vede perso. E di questa squadra fa parte di certo il “giornale unico”, il coro mediatico che ci accompagna come i parenti del moto al funerale da sempre… I morti, però sono loro. Sarà più difficile che mai sopravvivere alla rabbia

Non abbiamo mai nascosto la nostra linea politica, nella buona e nella cattiva sorte. Dobbiamo aggiungere che siamo fra i tantissimi che – ovunque – affermano che la storia ci ha dato ragione. Le “idee” social comuniste al governo hanno fatto ovunque molto più danno che benefici. Mai il termine “idee” fu, del resto, più appropriato: che cos’è il socialismo, figlio dell’idealismo hegeliano e di Marx, suo epigono minimalista – ma dannosissimo – se non un fascio di idee che formano una mera e perniciosa ideologia? Che cos’è un’ideologia se non una trappola ideologica e, in questo caso anche sociologica? Un tale discorso a monte è più opportuno che mai, perché non esiste teoria che non influisca la pratica ed una cattiva teoria non può dar luogo ad una buona pratica. Ciò è verissimo per il marxismo che – secondo noi – è stato la vera rovina dell’idea socialista. La quale sopravviverà se si scrollerà quelle dure incrostazioni, quasi cornee…

Diventerà Bellisssima

Non stiamo cantando il peana di una vittoria non ancora ottenuta, me probabile, che influirà – a detta di di tutti – anche su Roma. Perché finisca questo ibrido tentativo di vecchi marxisti di cancellare un passato che resta loro attaccato addosso come la cera lacca: prima si rinnovino, nella persone e nelle idee! I nostalgici, poi, “non esistono”…

Le elezioni regionali siciliane sono – nella formula – un esempio fulgido di democrazia. Sono il meglio della storia repubblicana in materia di metodo elettorale.- Perché Roma non si limiti a copiare – una volta tanto – una rara performance siciliana in questo campo, si aggiunge ai tantissimi misteri nazionali. Già, la Roma dei: mattarellum, porcellum, rosatellum… Ridere o piangere? Non riscono ad essere seri neppure nel nome e si sfottono da soli, prima – forse – che lo facciano gli altri…

Esaminiamo i candidati uno per uno – come ama fare la stampa “finta obiettiva” ma molto spesso priva di idee o ipocrita: Si usa una forma obiettiva, come se non si avesse una linea, per contrabbandare forme di persuasione occulta. C’è chi ci casca, ma molti si accorgono della banalità del giornale unico, del coro dei media, che inizia a copiare dal Times e poi …giù scendendo! Saremo brevi.

Estrema sinistra: ecco i nostalgici, quelli sui quali gi siamo già sbilanciati. Le hanno sbagliate tutte. Portano Claudio Fava, scelta demagogica caratteristica.: loro che non dovrebbero credere all’ereditarietà portano i “figli di”. Meno male che “Rita non c’è”. Non che la figlia del grande Paolo Borsellino – ci costa nominarlo mentre facciamo anche del sarcasmo – dichiaratamente misino, ma convertitasi alla sinistra, non che fosse una cattiva signora, ma era una degna farmacista… “Niente problemi, la guideremo noi!” disse qualcuno lassù con la saccenteria di sempre… Che cosa volete che venga ancora fuori da tutto ciò?

Sinistra PD: questi sono gli eredi del Pci, poi Pds, infine Pd. Non li chiamate più né comunisti, né socialisti, per favore. Ve lo chiedono loro: hanno cancellato ogni simbolo di se stessi per vergogna. La fine è lenta ma verrà. Finché almeno, come dicevamo, non sorgerà un vero socialismo, sano e ripulito sul serio dalle tante sclerosi marxiste. Ah dimenticavamo, dopo luna (e penosa) ricerca, portano il neo rettore Fabrizio Micari. Carneade… Era un prof, si seppe: “diventerà rettore”. Subito dopo, sull’ala del successo, si è subito sentito …Lagalla. Ben altra pasta di “uomo”! Stavolta va al sacrificio. Quasi, paradossalmente,  desta tenerezza:  si pensa aIfigenia e Norma.

5Stelle: dalle stelle alle stalle. Lo volevano già nel nome. Saranno accontentati. E’ il momento della seconda che ho detto… Cancelleri? Machi quello coi blue jeans? Quelli larghi fuori moda da mercatino? Non se n’è accorto che non li porta più nessuno da anni? Un nuovo Raggi? Un nuovo Appendino? Anche peggio?

Centro, Centro destra, Destra e Diventerà Bellissima: tutti insieme appassionatamentet sostengono un nome. E’ il catanese Nello Musumeci. Uno che da anni studia da presidente della Regione: non ha mai detto che il fascismo fu una merda, fedele alla buona e plausibile massima di De Marsanich “niente rinnegare, niente riproporre”. Ha guidato nientemeno che l’antimafia con dignità: è quel che si può fare. Diciamolo, diciamolo…  Non è stato indagato mai: come fare percorso netto portando il cavallo per ultimo concorrente a Piazza di Siena. Dopo la pace fatta del cosiddetto centro destra fra Berlusca, la Meloni e Salvini, trio vincente, la coalizione ha posato sul tavola una carta vincente dopo l’altra. Parlammo subito della “discesa di Cesa” al San Paolo Palace. Con l’adesione del piccolo ma grande Cateno De Luca, che andrà a rimediare a Massine ai danni del sindaco del no al ponte …sulla t-shirt: tutto il mondo gli ha detto cretino! Ma dall’esterno appoggia Musumeci. Ma questo è niente: ha l’appoggio di due cavalli di razza (chi sa se non saranno futuri presidenti) come il grande  Roberto Lagalla e Gaetano Armao. Assessori di ferro che faranno parte della giunta. Infine vincente, il nome di una lista esterna ma non troppo: Diventerà bellissima. Frase firmata Borsellino. Compito da vincenti, perché facile in sé: la Sicilia lo è già. Basta che ci siano le strade per percorrerla e non siano zeppe di monnezza! A far meglio di Crocetta basterebbe già molto meno di questa nuova squadra. (D.)

____________________________________________

Palazzo Riso illuminato a festa per Nello Musumeci e Giovanni Mammana: il centro destra ha tanta fiducia sul risultato. Nella foto da sx Germano Scargiali, Giovanni Mammana, Musumeci (ha voluto mostrare la nostra copertina che lo ritrae) e Benito Monsignore suo promoter
Palazzo Riso illuminato a festa per Nello Musumeci e Giovanni Mammana: il centro destra ha tanta fiducia sul risultato. Nella foto da sx Germano Scargiali, Giovanni Mammana, Musumeci (ha voluto mostrare la nostra copertina che lo ritrae) e Benito Monsignore suo promoter

Fra i più attivi sostenitori di Musumeci troviamo Giovanni Mammana, politico palrmitano con esperienze alla Provincia, da assessore, e fama di uomo sensibili ai problemi dei deboli, alle pari opportunità ed allo sport per tutti. Mammana sta svolgendo un’attività pre elettorale veramente capillare con l’appoggio di amici che lo sostengono perché ne conoscono le qualità di correttezza che lo portano a contatti anche trasversali e interpolitici volti al risultato, lontano dai preconcetti.

Come si vede chiaramente la nostra rivista non esita ad appoggiare questa candidatura: è rimasta, del resto fedele, alle proprie scelte nella buona e nella cattiva sorte, convinta che un’adeguata base culturale e il rispetto per la tradizione, per la libertà, per i valori della Religione Cristiana – aperta per principio evangelico alla tolleranza per l’altrui credo, anche se ritenuto erroneo – e per l’innovazione tecnologica e il progresso a favore dell’umanità, siano indispensabili al buon governo. Per questo la nostra scelta politica è aperta alla destra con predilezione per quella che difende i valori liberali, liberisti e libertari. Essi sono per natura e vocazione disponibili all’ascolto di ogni opinione e non hanno preclusioni di confronto e di dialogo nei riguardi di nessuno…E’ appena il caso di ricordare che la normativa sull’imformazione, mentre è restrittiva nei confronti dei network, lascia libera la carta stempata e i media online di esprimersi nella linea prescelta. (D.)

Cateno De Luca fattosi ritrarre qui fra la Bibbia e Pinocchio in una spiritopsa immagine, studia da sindaco di Messina e appoggia vigorosamente Musumeci
Cateno De Luca fattosi ritrarre qui fra la Bibbia e Pinocchio in una spiritopsa immagine, studia da sindaco di Messina e, frattanto, appoggia vigorosamente Musumeci

 

 

 

Dario Cartabellota, un tecnico esperto e da cui non si dovrebbe prescindere in materia di Agricoltura e di pesca
Dario Cartabellota, un tecnico esperto e da cui non si dovrebbe comunque prescindere in materia di Agricoltura e di pesca.
Articoli correlati