Mediterraneo avanti tutta?

Un’immagine della rivalutazione delle “rotte delle carovaniere”: si parla ancora di vie della seta, non a tutti “ancora” è chiaro che …c’è anche l’Africa.

IL RISVEGLIO DEL MARE NOSTRUM E’ NEI FATTI. MA CHI LO CONFINA NEI SOGNI?

Ci si accorge del Mediterraneo. Paolo Gentiloni afferma che “…la necessità di rivolgere l’attenzione al Meridione d’Europa e con esso alla crescita in divenire del Mediterraneo è una cosa la cui importanza …non sfugge a nessuno”. Ce so’ arrivati, dicono lungo il Tevere!

Mattarella e Gentiloni: due persone abbastanza serie alla guida dell'Italia. Speriamo che duri o vengano altre persone d'esperienza. Ci si attendono meno parole più fatti...
Mattarella e Gentiloni: due persone abbastanza serie alla guida dell’Italia dopo alcuni presidenti disastrosi. Speriamo che duri o vengano altre persone d’esperienza. Ci si attendono meno parole più fatti. Ma occorre anche tanto coraggio.

Ci basti sottolineare come da anni il nostro “piccolo Palermoparla” illustri come sia in fieri un Neo Rinascimento del Mediterraneo. Per quanto la storia oggi possa correre, non si capisce ancora se sia solo imminente o sia già in corso questo “nuovo” Rinascimento del mare più piccolo e più glorioso della storia, visto che il primo fiorì proprio sulle sue sponde…

Basta cercare nei motori di ricerca del nostro attuale giornale online – www.palermoparla.news – ma soprattutto sull’ancor più “antica” rivista cartacea, oppure su www.palermoparla.it, se “si apre” ancora, perché ormai in via di essere dismessa. Il ritorno delle fortune mondiali nel Mediterraneo, grazie al recupero dell’Asia e dell’Africa, è proprio un nostro “pallino”.

La parola magica da cliccare è, appunto, Mediterraneo. Ma non si può tacere dei nemici e dei conseguenti ostacoli che si sono frapposti al ritorno della logica e della logistica dell’antica economia, legata all’idea delle carovaniere e relative vie della seta, oggi trasformatesi nei grandi flussi dei trasporti intermodali: nave, treno, gommato. In subordine: aereo. Perché le vie d’aria non garantiscono certo il trasporto delle tonnellate a milioni che devono muoversi durante l’anno.

Gentiloni con la moglie in visita in Cina con il presidente Xi e signora
Gentiloni con la moglie in visita in Cina con il presidente Xi Jinping e signora.

I nemici del Neo Rinascimento del Mediterraneo sono da ricercare lungo le rive degli oceani e dell’Atlantico in particolare. La guida di questa sorta di “esercito nemico” è rappresentato certamente dagli Stati Uniti. Le guerre mondiali sono state soprattutto combattute contro l’Europa. Non a caso l’esercito Usa ha attraversato per 2 volte l’Oceano…

Il vecchio continente, per quanto piccolo ha inventato la vita moderna e gode di un know how diffuso a livello di popolo che non esiste in nessun’altra parte del mondo. Di recente si è saputo che anche il tenore di vita resta mediamente il più alto, ma è la qualità complessiva della “way of life” e delle persone stesse che è ancor più su… Se l’Europa avesse la disponibilità dell’Africa come prima interlocutrice e ne gestisse l’evolversi sarebbe nettamente la massima potenza mondiale… Prima o poi tutto ciò in qualche modo avverrà… Essa, comunque, è stupidamente disunita, con ‘Inghilterra e la stessa Francia eternamene sull’uscio. Anch’esse sono gelose e nemiche del Mediterraneo. Peccato, perché la Francia l’avrebbe potuto egemonizzare con successo: il bacino mezzo secolo fa era francofono… I transalpini hanno, però, ceduto alle lusinghe massoniche di U.s.a. e G.B.

La “guerra” è proseguita, prima coperta dalla necessità di arginare il comunismo in Russia. Poi, sempre meno difficile da intravedere nella destabilizzazione dell’Africa settentrionale. Siamo dunque in pieno Mediterraneo, nei paesi rivieraschi…

Nel corso dell’ultimo conflitto, l’America ha sbandierato, a danno dei paesi europei presenti in Africa, concetti di democrazia e di auto determinazione dei popoli: demagogia. Ma anche frottole, perché l’Africa – lo si capiva bene – non era ancora matura per auto governarsi. E lo ha dimostrato in questi 70 anni. Solo adesso, se lasciata veramente libera, se non condizionata dagli “aiuti” della carità pelosa straniera, l’Africa saprebbe autogovernarsi. In vari stati lo fa anche discretamente. Tuttavia ciò viene reso difficile, perché potenze straniere, specie la solita politica atlantica, corrompe i governi ovunque possa farlo…

Circolano interpretazioni errate ed “arcaiche” del “problema Africa”. Anzitutto c’è chi ne pala come di una “riserva” di poveracci in fuga da una terra ostile. Non si ha chiara la reale grandezza dell’Africa, la ricchezza di acque (fiumi, laghi pozzi potenziali da scavare). Se l’America e l’Atlantico hanno cercato di tener lontane “le mani” dell’Europa dall’Africa è perché questa è una grande riserva di materie prime e risorse naturali: terra, miniere, pozzi di petrolio e metano…

Ma ciò che più conta è che il vecchio Continente Nero sta per trasformarsi in un grande mercato ed in un immenso centro di produzione. E’ solo questione di tempo. Dalla velocità con cui gireranno le lancette dell’orologio Africa dipende la storia del Mediterraneo e del mondo di due o tre secoli a venire…

Per rallentare tutto ciò è stata bloccata l’Area di libero scambio, che doveva decollare nel 2010, “udite-udite” con una propria banca autonoma… Ed anche Gheddafi è morto perché avrebbe voluto creare una banca africana indipendente (dai Rothschild) e sognava anche una moneta unica che valesse in tutta l’Africa…

Sogni, appunto, che restano tali perché una malvagia volontà internazionale vi si oppone. Ma è una volontà anche ottusa, perché convinta a torto che lo sviluppo di una parte del mondo debba necessariamente nuocere e non giovare alle altre. Data la natura dinamica dell’economia moderna, invece, l’aprirsi di nuovi mercati e centri di produzione non può che giovare alla crescita degli scambi che oggi rappresentano “la colonna portante” nell’economia reale di cui quella finanziaria alla lunga non può certo fare a meno… Fra economia e finanza, infatti, la funzione gregaria appartiene – o dovrebbe appartenere – alla seconda…

Il presidente Mattarella ci risulta sia stato il primo ad usare, da poco, ufficialmente l’espressione “via della seta” che, per quanto impropria e limitativa, serve a rappresentare le nuove prospettive verso il far east e l’Africa.

Fanno presto i Gentiloni e gli altri capi europei a dire: “faremo di testa nostra e rilanceremo dopo mezzo millennio il Mediterraneo”. Che subì una drastica stroncatura – chiariamo noi – dopo l’impresa di C. Colombo.

Il presidente Mattarella ci risulta sia stato il primo ad usare da poco ufficialmente l'espressione "via della seta" che, per quanto limitativa, serve a rappresentare le nuove prospettive verso il far east e l'Africa.
Il presidente Mattarella (e Xi Jinping) ci risulta sia stato il primo ad usare, da poco, ufficialmente l’espressione “vie della seta” che, per quanto limitativa, serve a rappresentare le nuove prospettive verso il Far East e l’Africa.

Finora l’Unione Europea si dimostra vassalla degli Stati Uniti e delle banche controllate dai Rothschild. Sembra persino che gli americani affiderebbero  il Mare Nostrum agli “amici” sauditi. Continuando di questo passo non si parli di politica mediterranea. Può parlarne Putin o sene può parlare con lui. Oppure con la Cina. Ma – con ogni probabilità, magari sotto una nuova forma – sarebbe guerra…

Un passo fondamentale che è stato compiuto è il raddoppio del Canale di Suez. Si tratta di un atto concreto più incisivo di qualsiasi atto di guerra. Il confronto oggi è economico, fondamentali sono i mercati. Nazioni come l’Egitto, la Siria, l’Iraq, il Kenya, il Congo, l’Angola, la stessa Nigeria  sono da considerare grandi potenze, per non dire della Turchia e dell’Iran… Tutto l’arco dell’Est e del Far East è cresciuto a dismisura: questo mondo ha iniziato a preferire le vie delle antiche carovaniere agli oceani…

unione-mediterraneo-mappaLa politica mediterranea, da sempre più che opportuna, ma propiziata oggi dallo sviluppo dell’intera Eurasia o Eurafrasia, non basta – comunque – deciderla e volerla, ma occorre essere in grado – cioè all’altezza – di portarla avanti nell’ambito di uno scacchiere che coinvolge il mondo intero e dove non tutti sono …amici.

Germano Scargiali

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Nella immagine qui in basso: La mappa politica immaginaria ma “quasi ufficiale” di una Unione mediterranea che è già una realtà in fieri. Si notino i paesi coinvolti – Turchia e Siria inclusi – e si considerino i tentativi di destabilizzazione operati dall’esterno… Si pensi anche all’Egitto e come si stesse favorendo il governo dei fondamentalisti contro il ritorno a quello del moderato Al-Sisi (aperto all’Italia). Si pensi che anche il Mar Rosso  e i suoi stati gravitano sul Mediterraneo. Persino l’Iran e l’Iraq hanno rapporti di vicinato da sempre…

Perché l’Unione mediterranea è in fieri? Lo è per i rapporti di collaborazione commerciale supportati da una forte presenza diplomatica. Si noti come l’interesse dell’Inghilterra e degli Usa sia stato quello di guastare, persino con il “caso Regeni”, i rapporti dell’Italia con l’Egitto. (G.S.)

Vedi il nostro articolo di presentazione sul “Blue Sea Land Expo” 2016.

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