Pesca: Le donne siciliane ora danno una mano

Foto ricordo: in Sala Rossa all’Ars la Commissione Attività produttive incontra Donne di mare.

Chi diceva anni fa che le donne in barca sono da non portare è morto e sepolto. Oggi la presenza femminile, in barca come altrove, è apprezzata e fornice fondamentali contributi. Il 14 novembre (2018) in III Commissione, nell’ottica della stesura del disegno di legge sulla pesca regionale, atteso da quasi due decenni, sono state ascoltate alcune esponenti dell’Associazione “Donne di Mare” costituita in occasione del Blue Sea Land, con lo scopo di fornire un contributo “rosa” alla valorizzazione specifica della pesca, di certo un settore trainante per la nostra economia. Presente anche il Direttore del distretto pesca della Regione, Dario Cartabellotta.

“Ben venga il contributo delle donne – ha affermato Cartabellotta – che non da oggi sono presenti sul mare, sia come supporto ai loro uomini pescatori, sia in via diretta. Basti pensare ad esempi storici che corrono dalla pesca allo spada dello Stretto alle pescatrici di perle…”

Nei "Luntri" le barche dello Stretto che pescavano lo spada (prima delle grandi Feluche) remavano anche le donne. Mogli e mamme dei vecchi pescatori confezionavano le vele.
Nei “Luntri” le barche dello Stretto che pescavano lo spada (prima delle grandi Feluche) remavano anche le donne. Mogli e mamme dei vecchi pescatori confezionavano le vele.

“L’associazione si diversifica per competenze e professionalità – precisano all’unisono lo chef Bonetta Dell’Oglio e Claudia Lo Martire, presidente provinciale dell’associazione marineria d’Italia e d’Europa – perché la difesa delle donne di mare e del nostro patrimonio culturale rappresentano il presupposto per intavolare una discussione. Puntiamo tanto sulla formazione, sia del consumatore, sia degli addetti ai lavori che trattano l’argomento mare. Non è più pensabile oggi fare cucina e turismo senza la formazione. La cultura specifica e tecnica va decisamente approfondita”.

“La mia adesione all’Associazione donne di mare – afferma la dott.ssa Paola Gianguzza, docente di Ecologia Marina presso Università di Palermo – è nata …perché condivido lo spirito comune della difesa del mare in tutti i suoi aspetti, con una maggiore enfasi per quelli che riguardano le attività produttive legate alla pesca, specie quella artigianale, che è sempre e sarà, secondo me, la sola da ritenere sostenibile…”

C’è chi rivolge una diretta richiesta alle attività produttive: “Va sostenuta – chiede Giusi Gerratara, esperta di cooperazione in materia di pesca – la salvaguardia del patrimonio culturale di questo comparto e la stagionalità della pesca, che è fondamentale per tutelare sia gli stock ittici che i consumatori”.

Tra le associate anche Antonella Donato, già presidente dell’Associazione Pescatori feluche dello Stretto.

“Ringrazio – afferma Donato – il Governo per una norma che intende stabilire dei sistemi di tutela e sponsorizzazione della pesca artigianale che sono poi quelle che, pur apprezzando tutto il comparto ittico, ci identificano. Un grazie particolare, perché finalmente iniziamo a dare il giusto merito a una tipologia di pesca selettiva, quella della feluca, che ha caratterizzato culturalmente tutta una riviera sin dai tempi più antichi. Una valenza storica e culturale notevole che con tale normativa sarà valorizzata…”

Di valorizzazione e salvaguardia parla anche l’on.le Rossana Cannata, membro della Commissione Attività produttive e appartenente al Gruppo parlamentare di Forza Italia.

“Da donna – dichiara Cannata – vi ringrazio per la splendida iniziativa da voi intrapresa. La pesca artigianale è l’anima del settore ittico siciliano. Il comparto della piccola pesca, all’interno del nostro territorio – conclude la Deputata – si diversifica da zona a zona. Tale differenza può essere un duplice vantaggio, sia in termini culturali, sia turistici, mentre guarda, sia al mercato nazionale, sia estero”.

Convocati anche i rappresentanti della Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee (FIPSAS) e della Federazione italiana operatori pesca sportiva (FIOPS), a tutela di una pratica che giorno per giorno cresce in termini di interesse.

Il Presidente della III Commissione, on.le Orazio Ragusa, ha infine sintetizzato il tutto tirando un bilancio della giornata…

“L’incontro di oggi – ha osservato l’ on.le Ragusa – è stato utile perché ha coinvolto un aspetto rilevante che si cela dietro il mondo della pesca: quello delle donne e dell’associazionismo sportivo. Si chiude dunque la filiera. L’attenzione che vogliamo dare alla diversificazione dei ruoli e delle attività del comparto ittico caratterizzano il valore aggiunto di una norma attesa da tanto tempo. Per la pesca sportiva, sarà prevista una maggiore tutela senza configgere con quella professionale. Ritengo inoltre che la data del 31 Dicembre dell’anno corrente sia bastevole per essere inseriti nell’alveo dei pescatori sportivi. In più – ha concludo il Presidente – è emerso che a tutela del riccio, se ne possa bandire per almeno 2 anni la pesca. Con l’art. 43, infine, si allargherà la presenza il Consiglio regionale della pesca ad altri rappresentanti della filiera”.

(Tratto da comunicato ufficiale a cura di Germano Scargiali)

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