Prosegue a Palermo il “festival diffuso” IL MESE DEL DOCUMENTARIO

Arriva in sala il secondo film de IL MESE DEL DOCUMENTARIO “PAGINE NASCOSTE” di Sabrina Varani (Italia, 2017, 67′), presentato Fuori Concorso al Torino Film Festival 2017

L’Anteprima alla Casa del Cinema di ROMA il 22 gennaio ore 20,30 con la presenza dell’autrice e della protagonista e sarà in seguito proiettato a MILANO – BOLOGNA – FIRENZE – NAPOLI – PALERMO – NUORO

Con Pagine Nascoste proseguono le proiezioni della Quinta edizione del Il Mese del Documentario. Il film, presentato in anteprima in occasione della settimana della Memoria, ci fa compiere un viaggio nella composizione del nuovo romanzo di Francesca Melandri, una delle voci più interessanti della nuova letteratura italiana. Per scrivere il suo ultimo libro “Sangue giusto” (Rizzoli, 2017), la scrittrice affronta per la prima volta l’eredità del padre, aderente al fascismo durante  il ventennio. Un passato che le era sconosciuto  e che, attraverso ricerche in Italia e in Etiopia, la figlia indaga e rielabora per il suo nuovo romanzo, confrontandosi infine con le rimozioni della memoria di un paese e del suo passato coloniale. Un viaggio alla scoperta di un padre, diverso da come si credeva. Un viaggio nel fascismo, nel razzismo, nella memoria rimossa. La scoperta inattesa di una memoria personale, che diventa memoria della nostra Storia.

PAGINE NASCOSTE - PRESSBBOKLa regista Sabrina Varani racconta: “Il film è nato sull’onda di un’intuizione, quella di raccontare cosa ci sia dietro la scrittura, di quale materia prima interiore siano fatte le parole che formano un racconto. Soprattutto, volevo provare a farlo non a posteriori, ma mentre il romanzo si sta formando. Ben presto mi sono confrontata con l’enormità del tema storico che Francesca era andata a toccare, quello di un periodo relativamente recente di cui io come italiana mi scoprivo del tutto all’oscuro. Confrontandomi con la mia ignoranza e capendo che non si trattava solo di una mia carenza ma di una rimozione collettiva, ho cercato un linguaggio personale per raccontare la Storia in soggettiva, dal punto di vista cioè di qualcuno che come me scopriva un passato scomodo, vergognoso, di cui genitori o nonni sono stati complici e di cui non ci hanno mai parlato.”

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