Qualche verità sui ‘morti col Covid’, l’iperventilazione, i vaccini

I vaccini anticovid sono tanti: tutti ne hanno uno in tasca, ormai. Promettono tutti ‘prodigi’ mai registati: una versatilità, una fungibilià rispetto alla caratteristica mutante del Coronavirus che è ‘tutta da dimostrare’.

Pare sia vero e sarebbe uno scandalo: si muore più in clinica che in casa. I malati di Covid sono stati uccisi per lo più dalla iperventilazione e dal gas speciale in essa contenuto, specie nei mesi attorno al primo lockdown

Ma si è continuato sulla falsa pista: Assassini! C’erano le macchine ma non chi sapesse usarle. Le hanno adoperate lo stesso. C’erano i gas, ma non ne conoscevano gli effetti venefici, soprattutto sugli anziani…

Sono più i morti ‘per Covid’ o quelli ‘col Covid’? Lo sa il Signore! Forse un giorno un’indagine… Un po’ di chiarezza, però, non guasta. Ci proviamo…

La ventilazione meccanica – rimedio non certo nuovo adottato soprattutto in caso di polmonite – è una forma di terapia ‘strumentale’ che, attraverso un macchinario detto “ventilatore meccanico” (VM), supporta il paziente con insufficienza respiratoria grave, permettendogli di ventilare adeguatamente e mantenendo ‘scambi gassosi nella norma fra polmoni e ambiente’.

Il divieto di effettuare l’autopsia ai morti dichiarati ‘per Covid-19ha fatto il resto: una realtà destabilizzata in cui le sicurezze vanno …a farsi benedire.

Gli obiettivi della ventilazione meccanica sono quelli di assicurare un adeguato apporto di O2 (semplice ossigeno) e CO2 (anidride carbonica), somministrando un’adeguata e controllata quantità di O2 al paziente ed eliminando la CO2 prodotta. Inoltre di ridurre lo sforzo respiratorio di un paziente che ha esaurito, o sta esaurendo, le proprie riserve energetiche a causa di un aumento eccessivo del lavoro dei polmoni.

La ventilazione meccanica può essere di due tipi:

invasiva (IV): prevede necessariamente che il paziente abbia in sede un tubo oro tracheale, naso tracheale o una cannula tracheostomica, non invasiva (NIV – non invasive ventilation): viene effettuata tramite maschera facciale, boccaglio o casco.

Mentre il medico studia il malato se ne va! Bergoglio, Conte, Mattarella, De Luca, Burioni, Capua, poker di sei. Qualcuno, non noi, ha formato questa squadra, un bel sestetto: sono 'tuttocvovi19', i più buoni, come son buoni! Sono i più belli, come son belli! Fra politici, virologi ed eretici 'Tutto per bene'. No, 'Così è se vi pare'. Le ossa di Pirandello si rivoltano nella tomba... Ma forse il grande agrigentino ci manderebbe Ciaula in aiuto... Perché scoprisse la luna! Insomma: avesse a cagnà sta luna! Ma sì, andiamo a Napoli! Perché, se spunta a luna lontano e Napoli nun se può stà! Che gente, che gente... (E sequesta è la squadra, figuriamoci in panchina...)
Mentre il medico studia il malato se ne va! Bergoglio, Conte, Mattarella, De Luca, Burioni, Capua, poker di sei. Qualcuno, non noi, ha formato questa squadra, un bel sestetto: sono ‘tuttoCovid19’, sono i più buoni, come son buoni! Sono i più belli, come son belli! Fra politici, virologi ed eretici ‘Tutto per bene‘. No, ‘Così è se vi pare‘. Le ossa di Pirandello si rivoltano nella tomba… Ma forse il grande agrigentino ci manderebbe Ciaula in aiuto… Perché scoprisse la luna! Insomma: avesse a cagnà sta luna! Ma sì, andiamo a Napoli! Perché, quanno spunta a luna, lontano e Napoli nun se può stà! Che gente! Che gente… (E se questa è la squadra, figuriamoci in panchina…)

La ventilazione meccanica può essere eseguita, sia in ambito intensivo, sia a domicilio, con ventilatori portatili domiciliari. Può essere inoltre eseguita in maniera continua o in maniera intermittente.

La ventilazione meccanica è indicata, in anestesia, durante un intervento chirurgico nel quale è necessario sedare il paziente, monitorando in maniera continua la sua ventilazione e i suoi scambi gassosi.

È anche indicata, in terapia intensiva, nelle gravi insufficienze respiratorie che rischiano di compromettere le funzioni vitali del paziente; nelle prime fasi dopo l’arresto cardiaco, al fine di garantire un’adeguata ossigenazione polmonare e tutte le volte che il paziente ha lesioni cerebrali tali per cui il cervello non è in grado di garantire una funzionalità respiratoria adeguata.

Inoltre la ventilazione meccanica può essere utilizzata al domicilio in tutti quei pazienti che non sono più in grado di respirare autonomamente: ad esempio pazienti con patologie come la SLA in fase terminale, che necessitano di un supporto ventilatorio costante e controllato tramite cannula tracheostomica.

Al domicilio è frequentemente utilizzata anche la NIV (non invasive) a pazienti che presentano ad esempio apnee notturne, poiché assicura una corretta ossigenazione anche durante il sonno.

Il ventilatore meccanico utilizzato in terapia intensiva è un’apparecchiatura che, attraverso un circuito, viene connessa al tubo tracheale o alla cannula tracheostomica del paziente. Il circuito è comunemente composto da due tubi: un tubo che porta i gas prodotti dal ventilatore al paziente attraverso una valvola inspiratoria, e un tubo che ha il compito invece di trasportare i gas di scarto del paziente attraverso una valvola espiratoria.

Ogni ventilatore ha un monitor e dei comandi che permettono di scegliere la tipologia di ventilazione più adatta, impostare i valori dei volumi, la frequenza respiratoria, la PEEP, ecc.

In linea generale è fondamentale ricordare che un atto ventilatorio meccanico comprende:

la fase inspiratoria, in cui il ventilatore insuffla aria nelle vie aeree del paziente;

il passaggio da fase inspiratoria a fase espiratoria;

la fase espiratoria, in cui il ventilatore raccoglie i gas di scarto del paziente;

I ventilatori possono essere divisi in due grandi categorie:

  • I Ventilatori a pressione negativa: funzionano applicando una pressione sub-atmosferica al torace di un paziente che è racchiuso in una tuta a tenuta d’aria; il ventilatore crea un gradiente pressorio tale che fa entrare passivamente l’aria nei polmoni. Il polmone d’acciaio, tanto utilizzato nei decenni scorsi, è un esempio di ventilatore a pressione negativa.

Ancor oggi esistono sistemi meno ingombranti e meno diffusi, che utilizzano lo stesso meccanismo d’azione. Il vantaggio dei ventilatori a pressione negativa è che non richiedono al paziente alcuna via aerea artificiale, mantenendo il paziente autonomo nel comunicare o mangiare;

  • I ventilatori a pressione positiva utilizzano una via aerea artificiale (Tubo oro–tracheale, tubo naso–tracheale o cannula tracheostomica) per spingere aria nei polmoni. L’espirazione si verifica in maniera passiva grazie al recupero elastico dei polmoni e della parete toracica.

Il paziente ventilato va monitorato h24…. Ciò in quanto, soprattutto nei primi giorni in cui viene sottoposto alla ventilazione meccanica, il paziente non è autonomo dal punto di vista respiratorio e necessita di un intervento tempestivo al modificare delle condizioni e dei segni e sintomi.

Attraverso l’osservazione clinica del paziente e il monitoraggio dei gas (con l’emogasanalisi) e della capnometria (CO2 espirata), è possibile intervenire tempestivamente se le condizioni si modificano o peggiorano.

È fondamentale controllare frequentemente il corretto posizionamento del TOT, poiché dislocandosi può non assicurare una ventilazione adeguata al paziente.

I sintomi vanno individuati al più presto…

Un paziente che stia respirando adeguatamente con il VM è solitamente tranquilloLa saturazione e la frequenza respiratoria sono buone. La cute è rosea, non è sudato e non si sentono rumori provenienti dal tubo.

Si parla di ‘intubazione’

Se il paziente si presenta agitato, sudato, o tachipnoico; se presenta tosse, se si modificano in maniera importante i parametri vitali come la PA, la FC, la SO2, è necessario andare a vedere come l’intubato stia ‘ventilando’…

A tutto ciò, spesso, si associa il fatto che il ventilatore, nel quale sono impostati dei parametri “normali” e fisiologici entro i quali il paziente si deve attenere, suona.

Anche l’ingombro di secrezioni nell’albero bronchiale comporta disagio al paziente, che si può presentare agitato e con un’alterazione dei parametri ventilatori con conseguente allarme del ventilatore.

È inoltre fondamentale ricordare come non sia fisiologica la presenza del tubo oro o naso tracheale mentre questo comporta spesso disagio o fastidio nel paziente sveglio.

Si parla di disadattamento quando il paziente non riesce a ventilare in maniera sincrona con il VM, situazione che comporta scambi non efficaci e una ventilazione inadeguata.

Nell’intervenire è fondamentale capire che cosa sia cambiato nel paziente: il paziente si sta svegliando e quindi mal tollera la ventilazione? Ha un ingombro di secrezioni? Il supporto che gli viene dato dal ventilatore è troppo o troppo poco e il paziente presenta delle apnee o ha una frequenza respiratoria troppo alta?

Se non si è in grado di migliorare le condizioni da soli (talvolta è solo necessario broncoaspirare il paziente), è fondamentale allertare il medico, che provvederà – ad esempio – a modificare i parametri del ventilatore.

Fondamentale anche ricordare come sia necessario, a seconda dello stato di sopore/veglia o lo stato di coma del paziente, riadattare la modalità di ventilazione. Un paziente sveglio, infatti, avrà sicuramente necessità di un supporto ventilatorio minore rispetto ad un paziente in stato di coma profondo.

I rischi che la Ventilazione Meccanica può comportare sul paziente sono più d’uno… I più frequenti sono:

barotrauma: si manifesta con PNX (pneumotorace),

pneumomediastino o enfisema sottocutaneo. I pazienti più soggetti a sviluppare questa complicanza sono le persone affette da BPCO, da ARDS (sindrome da distress respiratorio acuto) e asma acuto.

Possibile il ricorrere di infezioni: si parla di VAP, ovvero ventilation associated pneumonia (polmonite associata a ventilatore), evento direttamente proporzionale alla durata della ventilazione meccanica.

Sono possibili delle alterazioni emodinamiche: all’inizio della ventilazione è possibile che si riduca la gittata cardiaca. Questo comporta la riduzione del ritorno venoso, l’aumento delle resistenze vascolari polmonari e il correlato peggioramento della funzionalità del ventricolo sinistro.

In pratica è avvenuto anche che gas sintetico aggiunto in fase di iperventilazione abbia letteralmente ‘bruciato i polmoni’ di un gran numero (c’è chi dice …buona parte) dei pazienti andati soggetti a ricovero.

Finalmnte uno stidio delPoliclinico di Milano ha speditoi daticorretti al Journal of Medical Association: la conclusione è stata che ‘intubati si muore’ addirittura una volta sudue. E non certo per …l’influenza da Covid/19!

 La conclusione è che il problema non è il Virus, bensì la reazione immunitaria che distrugge lecellule dove il Virus entra – ZITTI FINALMENTE VITOLOGI E IMMUNOLOGI. ABBIATE LA DIGNITA’ DI TACERE ADESSO – ma in veriità nonera facilissimo capirlo: la febbre alta ha distrtutto tutto e preparato l’infiammazione dei ‘trombi’. Si moriva per microembolie chesfuggivanoancheall’ecocardio!

IL VEO COVID PERTANTOPUò DIRSIPRATICVAMENTE SCONFITTO. LE CHIUSUR SONOUN PARTITO PRESO UN NON VOLER AMMETTERE LASTRAGE DI STATO COMMESSA NON SOLO DALL’ITALIA. 

MA ALLA STRAGE DI STATO SEGUE CI’O CHE VOLEVANO IL DEEP STATE E LE ELITE: IL DANNO ECONOMICO, L’UPPERCUT ALLA CRESCITA CHE E’ STATA EFFETTIVìAMENTE BLOCCATA FINO A GIUNGERE AD UN TRAGIUARDO IMPOSSIBILE NEL LIBERO MERCATO EVOLUTO: LA RECESSIONE!

 

DA TUTTO QUANTO SOPRA l’elevato numero di morti. Adsso i morti sono decisamente in calo, QUASI AZZERATI, ma anche i ricoveri stanno procedendo in caduta verticale. In conclusione: meglio NON ricoverarsi: farlo  solo quando si è in condizioni già veramente gravi. CURATEVIA CASA, affidandovi al miglior internista che conoscete.

E infine: NON VACCINATEVI per nessun motivo. I vaccini in circolazione non possono essere altro che palliativi: lo sono i tanti (è il colmo) anti Covid’19, lo è il vaccino prodotto ogni anno (in ritardo) sul penultimo Coronavirus in agguato!

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