Silvia Romano fiera del velo. Per la giornalista Chirico: ‘una puttanata’

Silvia Romano senza velo islamico e a volto scoperto: una bella ragazza… ‘Vado in Africa a fin di bene. Mi hanno rapita, …embé?” Contenta lei… Ma ‘si è fatta salvare’. Normale che, ci si senta offesi dal suo atteggiamento. O, quanto meno, si rimanga attoniti…

Silvia Romano, la ragazza italiana prima rapita e poi liberata dal cuore dell’Africa, dopo tanto tempo e altrettanti patemi, dai servizi segreti italiani e keniani, continua ad interpretare da protagonista la sua interminabile telenovela…  In un’intervista al giornale La Luce ha notoriamente dichiarato: “Per me il mio velo è un simbolo di libertà, perché sento dentro che Dio mi chiede di indossare il velo per elevare la mia dignità e il mio onore, perché coprendo il mio corpo so che una persona potrà vedere la mia anima. Per me la libertà è non venire mercificata, non venire considerata un oggetto sessuale”.

La cosiddettasindrome di Stoccolma’ deve aver funzionato di certo in questo caso, assieme ad altri fattori meno noti… 

La protagonista avrebbe dovuto anzitutto chiedere scusa per il lavoro che ha comportato ed i patemi – appunto – che ha provocato nei non pochi che, umanamente e giustamente – sono stati in pena per lei. Portarla in salvamento ha anche comportato una spesa per l’erario. La Romano non si è certamente profusa in tali espressioni. Anzi, non si è neppure ‘scomodata’ ad esprimerle. Sarebbe stato meglio – secondo lei – lasciarla dove si trovava, affidata alla tenerezza e alle doti morali dei suoi rapitori?

E’ tutta una ‘bella storia’, non c’è che dire!

Ovvio che sui social’ si sia scatenata l’immancabile polemica tra i sostenitori – che pur ci sono – e i detrattori della ragazza rapita in Kenya dai terroristi islamici di Al-Shaabab.

Tra le detrattrici spicca adesso la figura Annalisa Chirico, scrittrice e giornalista de Il Foglio, autrice dell’ultimo libro sulla politica italiana Stelle Cadenti…

“Silvia Romano – ha scritto la Chirico – può convertirsi anche all’animismo africano, ma sostenere che il velo sia un simbolo di libertà è un insulto alle vittime del patriarcato islamico e a quante in Occidente lottano ogni giorno perché sia riconosciuto a ciascuna di noi il diritto di vivere come si conviene ai normali esseri umani”.

“Chiederei volentieri – ha aggiunto la Chirico – un’opinione a Nadia Benedetti e ad Adele Puglisi, ragazze che conoscevo personalmente, barbaramente uccise a Dakka da fondamentalisti Islamici. Chissà quale risposta darebbero”.

“Una ragazza – conclude secca la giornalista – può dire ciò che vuole. In questo caso però ha sparato una grossa puttanata. Le iraniane che si sono fatte uccidere per levarselo, il velo, si rivolteranno nella tomba!”

“La signora Romano – è per lo più il commento generale – ha subito un evidente lavaggio del cervello che, peer qualchemotivo, ha funzionato finovin fondo. Volendo potrebbe sempre tornare in Africa e così sentirsi nuovamente a proprio agio…”

Aldo Brandini

(Da Roma) 

 

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