Trump ride e l’Italia fa ridere

Alba di Canazei – Bellamonte – Canazei – Campitello di Fassa – Civetta (Alleghe) – Costalunga – Pordoi – Sella – Pera – Pozza di Fassa – Ronchi (Moena) – Vigo di Fassa: i campi da sci italiani sono tutti innevati a partire dagli Appennini per non dire le Alpi. Sarà tutta acqua in primavera ed estate, mentre i ghiacciai alpini già si consolidano…

Donald Trump, di fronte all’evidenza del clima freddo di questo Natale, sia in America, sia in Europa, prende a sberleffi, da par suo, i cosiddetti accordi di Parigi sui mutamenti climatici. E’ evidente – come abbiamo scritto – come le teorie sul surriscaldamento, seguite a quella sull’effetto serra, poi buco nell’ozono, poi desertificazione etc possano rendere cifre incalcolabili a chi governa o amministra, oltre a scatenare un business basato sull’inutile, sull’incontrollabile (mancanza di una qualsiasi possibilità di feedback rispetto ai provvedimenti adottati): l’ultima a convertirsi era stata la Cina, il cui governo aveva compreso la …lezione. Cioè che la scelta delle

Se il problema, però, era il surriscaldamento della superficie e dell’atmosfera terrestre, i “Soloni” di Parigi e il governo cinese che ha compiuto il gesto di “grande intelligenza e magnanimità” allineandosi anch’esso, sappiano che il freddo di questi mesi è il massimo degli ultimi 20 anni. Ma ciò non significa nulla se ne deduca in fatto di… “stabili variazioni climatiche”. Perché né 20, né 200 anni pesano sulla storia dei milioni di anni della Terra, attraverso le quali – al ritmo di migliaia di anni – passano “da sempre” le glaciazioni  le tropicalizzazioni.

Trump, dal canto suo, è uno di quei capi che governano considerando lo stato e la nazione come parte di sé stessi – cosa propria, se vogliamo – e che pertanto oggi sciorina facilmente i conti del denaro che si può “sprecare”, immolandolo sull’altare del clima. Oppure risparmiarlo…

Facile è affermare che veramente l’umanità possa aver influito o influire su fenomeni così vasti.  La regola – purtroppo per l’umanità – è, invece, che i capi politici siano ben lieti di varare stanziamenti “di Stato”. Tanto più “comodi” sono tali stanziamenti quanto vengano indirizzati verso “problemi inconsistenti”, impalpabili, più prossimi anche all’astrazione – persino morale – che alla concretezza. E questo, con un minimo di acutezza personale – dovremmo constatarlo continuamente…

Il colmo è accusare Trump di tradire l’America. Per fortuna trapela – e gli americani se ne accorgono – che la borsa, l’economia e l’occupazione sono in vistosa crescita, che il dialogo fra Trump e Putin è un passo avanti per la pace del mondo e che i nemici dei “due capi un po’ prepotenti” sono comunque dei nemici dell’umanità, i cattivi banchieri che fanno soldi con altri soldi o anche senza di quelli. Altri sono dei mediocri affetti da invidia sociale, una malattia frequente a 360 gradi nel mondo…

Quanto alla paura di inquinare l’atmosfera con poche emissioni in una piccola parte delle superfici emerse, abitate in ordine sparso circa per la metà soltanto o meno (si pensi all’Antartide, alla Siberia, alla Groenlandia, ai deserti) ecco che siamo di fronte – dicevamo noi da tempo – al peccato dalla Torre di Babele: è l’umanità che crede di poter fare qualcosa di proporzioni simili al Cielo. Ma basti studiare – come avvertono scienziati del livello di Zichichi, cui certamente piacciono i nostri precedenti esempi – l’attività (gli stessi capricci) del sole o cercare di calcolare la quantità della famigerata CO2 emessa delle eruzioni vulcaniche, anche da una sola per accorgersi che le emissioni di provenienza umana sono pressoché infinitesime

Differente è il discorso riguardo l’inquinamento industriale a corto raggio, sul quale – comunque – oggi si esagera sempre – talvolta non è neanche male farlo – ma che non implica di rinunziare neppure ad una sola delle nostre industrie. Solo di applicare qualche tecnologia in più anti inquinamento, che la tecnica fornisce in modo crescente  e sempre più economico.

La storia del clima è quella del più maledetto imbroglio degli ultimi anni, oltre che una riconoscibile baggianata: convincere un ventenne di aver visto mutare il clima nel corso della propria vita! Come se 20 o 100 o 200 anni potessero far testo nel novero delle ere climatiche di cui c’è già traccia riconosciuta e visibile sulla terra!Per inciso, restano due osservazioni: la prima sulla pochezza morale dei governanti e su quella culturale dei popoli, che possono ancora essere turlupinati dai venditori di elisir d’amore… La seconda sulla disinvolta scelta di sprecare cifre enormi da parte di una società che produce “di tutto e di più”, ma continua a non distribuire – se non col contagocce – tale ricchezza alla generalità dei cittadini, perché sceglie e decide di tener ferma la crescita libera e generalizzata. Addirittura, alla base parla di scarsità di risorse e di necessità di riciclo, opponendosi all’avanzare del nucleare o di altre forme decisive di produzione energetica come la geotermica. Sapete quanto potrebbe produrne l’Etna? Ma, al momento (fonte Regione Sicilia) non esiste neppure uno “straccio” di progetto.

Il clima, come abbiamo scritto di recente, è uno di quei problemi che …per molti (amministratori, mafia, monopolisti…)  ha un valore finché è tale: occorre non risolverlo, enfatizzarlo, peggiorarlo, e necessario, addirittura crearlo o pesino inventarlo…

Trump se la ride, perché può dire queste cose da Presidente degli Stati Uniti d’America, una posizione di privilegio che non è assoluta (non lo è neanche per il papa), ma certo gli consente buna certa libertà d’azione (ci pare)…

Passando all’Italia,  in questi mesi parlava di siccità inevitabile e planetaria, calamitosa e ineluttabile, con prosciugamento di fiumi e laghi. Non importa se “i vecchi” dicevano  di aver visto di peggio… Le immense quantità di neve, non calamitose, ma tali da far felici anche i gestori di alberghi sui monti e gli sciatori che stanno sciando al sole, mentre scriviamo queste stesse righe, hanno messo a tacere tante fandonie. Ma chi le pronunziava, chi le scriveva chi le trasmetteva in Tv, sarà adesso davanti ad uno specchio a sputarsi in un occhio? Prendiamoli noi a calci dove meritano! Impariamo a non credere una parola alla comunicazione mediatica senza vagliarla al lume della nostra logica, dell nostra cultura personale e della nostra intelligenza! Accorgiamoci, già dalle forme linguistiche e dalle espressioni usate, ci troviamo spesso di fronte anche a gente cattiva e ignorante… Solo il Tg4 fa notare che “questo maltempo” è, comunque, la panacea definitiva per quello precedente: la siccità indicata come ineluttabile e segno inequivocabile della desertificazione prossima ventura nella Penisola del Bel Paese. Prossima ventura, abbiamo detto? Ma n: imminente. Che dico? Già in corso! Vada come vada, il tutto è segno delle variazioni climatiche, anche se non esiste una sola prova scientifica che sia in atto, una ola che sia provocata dalle emissioni, ma solo ipotesi: verità scientifiche di terzo livello le chiama Zichichi. Ma Zichichi che ne sa? Quelli che sanno sono i telecronisti e i passanti di piazza Duomo a Milano…

Ma non è solo per questo che l’Italia fa ridere. Fino al 28 dicembre si vantava di un’economia in risalita di valori che restano del livello dell’1%, calcolati di mese in mese (e chi sa chi ci dice che il mese entrante non ridiscendano), ma il giorno 29 annunciava che le bollette di luce e gas aumenteranno di tre, quattro volte di più. Queste sì che sono percentuali. Ma quanto aumentano le pensioni? Né il reddito nazionale, né le imposte hanno avuto di recente variazioni positive dal 3 al 5 per cento! Con quale coraggio e faccia tosta il governo aumenti gas e luce di tanto non è dato sapere…

Peggio dell’Italia fa ridere solo l’Europa, che continua (fra le tante follie) a vietare ai Comuni di spendere persino i soldi che hanno in cassa…

Comunque: un’Italia di fine 2017 che è soltanto da far pisciare addosso!

Scaramacai

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Tutto ciò non toglie che fra gli imbrogli mediatici ci sia anche quello di tacere i reali punti di forza dell’Italia contemporanea. Oppure su di essi si glissa. I successi italiani, iniziati nel 1900 e impennatisi già negli anni 1930, poi in quelli del boom (termine coniato in Italia e per l’Italia, trasmesso, poi, al mondo) sono dovuti al muoversi degli italiani “da privati”, alle capacità mentali ed organizzative a prescindere – quasi sempre – dall’ingerenza dello Stato ovvero …nonostante la presenza dello Stato! Talvolta, però, delle iniziative statali (o para statali) funzionano perché procedono con lo spirito dei privati.

Bisogna che sorga il problema dell’inquinamento per sapere che l’acciaieria di Taranto sia la più grande d’Europa. Bisogna che scoppi la crisi delle miniere i bauxite (negli anni recenti in Sardegna) per sapere che l’Italia è la massima produttrice di estrusi di alluminio dell’UE. Bisogna che una scienziata italiana contribuisca ad un nuovo passo sulle nozioni di  Einstein relative alle onde gravitazionali perché si affermi chiaramente che l’Italia sia sempre ai vertici della ricerca nucleare, grazie all’acceleratore di particelle del Gran Sasso e relativo centro. E’ il più importante del mondo…

Vi sono almeno 7 scienziate donne italiane che il mondo invidia. Al momento è “il turno” dell‘astrofisicaMarica Branchesi, che è stata inclusa nella Top Ten dei personaggi scientifici del 2017 stilata dalla rivista Nature. Questa l’ha citata per il ruolo nella scoperta dei primi segnali di onde gravitazionali dalla collisione di due stelle di neutroni.

Marica Branchesi
Marica Branchesi, mente prodigiosa fra gli scienziati del Gran Sasso, che ospita il maggior acceleratore di particelle del mondo. Si paragonano i passi avanti del 2017 a quelli di Galilei ed Einstein…

Professore associata del Gran Sasso Science Institute (Gssi), Branchesi lavora nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ed è membro della collaborazione Virgo. La Branchesi è stata inserita fra le donne “più influenti del mondo” per aver convinto il Gotha degli scienziati che collaborano in tutto il mondo (un prodigio odierno) agli studi sulle onde gravitazionali ad utilizzare i suoi dati, portandoli ai sorprendenti  risultati raggiunti…

Altre “buone notizie” che parlano dell’Italia nell’anno che sta per chiudersi, la citazione di Marica Branchesi non è l’unica. Viene citato anche Khaled Toukan, che ha giocato un ruolo di primo piano nella realizzazione dell’acceleratore Sesame, il primo mai costruito in Medio Oriente e al quale l’Italia ha partecipato con un forte contributo finanziario attraverso l’Istituto nazionale di Fisica nucleare (Infn).

Altro che sole, pizza e amore… Lo stesso acquisto di una casa automobilistica come la Chrysler da parte della Fiat, incluso il marchio e la tecnologia Jeep, parla chiaro. Invece si piange per altri arrivi dall’estero nella penisola (a volte salutari), ma, al contempo, dell’espandersi di marche italiane con stabilimenti all’estero. Chiara contraddizione…

Si sorvola sul primato italiano nel settore dei grandi appalti, dighe,m centrali elettriche, pozzi di petrolio e di metano con tecniche all’avanguardia… Si tace o quasi sulla decisiva partecipazione di Impregilo (quella del Ponte sullo Stretto) nell’allargamento del Canale di Panama… Sulla realizzazione dell’Enel del massimo impianto energia geotermica del mondo in Nevada…

Anche questo atteggiamento mediatico può essere proditorio. Si vuole, evidentemente, diffondere l’immagine di un’Italia più povera e preda (prigioniera) delle difficoltà di quanto non sia… E, infine, prospera l’idea da caffè: “Potremmo vivere solo di turismo“, mentre l’Italia, nulla togliendo all’incoming turistico, vive già di ben altro

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