VII Blue sea land: ballando sotto la pioggia

Il taglio el nastro: si riconoscono Carlino, Mogavero, Cristaldi, il ministro della giustizia, cioè il siciliano Allfonzo Bonafede, Turano, Bandiera.

La vitalità del Blue sea land non dà tregua alla pioggia battente che ne ha accolto ieri (4 ottobre 2018) la prima giornata. E’ stato difficile non pensare – per la verità – che anche il cielo piangesse, come tutti ieri, l’assenza imprevedibile di Giovanni Tumbiolo. Si è andati avanti all’insegna inevitabile del “…come faremo senza di lui”.

Ma, come abbiamo già detto, a Mazara del Vallo – come non mai – the show must go on, proprio come Tumbiolo avrebbe voluto. Non ha fatto in tempo a dirlo, perché lo ha colto un misterioso male fulminante, che lo ha tolto agli innumerevoli amici ed estimatori, ma soprattutto a quel Mediterraneo allargato, il cui concetto lui aveva creato, alimentato e sostenuto con tutte le sue forze. Il compito è immane: questo mondo che Tumbiolo vedeva nitidamente, che va dal meridione d’Europa all’Africa sub sahariana e al Medioriente vincerà la sua battaglia, perché così vogliono la storia e la geografia, ma …sarà lunga. Nell’ideale “tiro alla fune” in corso, molti nemici hanno ancora molta forza per tirare al contrario e in tanti non si convincono che i tempi sono maturi o stanno maturando…

Conferenze e dibattiti hanno subito preso il via sotto le tensostrutture di Piazza della Repubblica, che nascondono, certo, per 4 giorni l’incanto di questo sito dal ritmo scandito dal colonnato che sottende la vista del duomo con cupola e campanile barocchi, il fianco della grande navata e l’abside…

Nella splendida città, figlia del fiume Mazaro, dentro quel reticolo di viuzze pieno di scoperte architettoniche, tesori di facciate, il museo del Fauno danzante, c’è quella che, per amore dell’Africa dirimpettaia chiamano casbah (tale correttamente non è) da quando la popolazione locale fa da esempio e spalanca le braccia agli amici che stanno oltre il breve braccio di mare… Da anni, fianco a fianco, lavorano e soprattutto ….pescano.

Come non pensare a tutto questo, mentre ci si batte per la salute e l’auspicata prosperità del Mare Nostrum, quell’angolo di mondo in cui pur fiorì la civiltà che ha fatto il mondo, che spiegò, infine, a tutti come questo pianeta fosse un globo, pagandone caro il prezzo fino ad essere calpestato, avvilito e calunniato, come il “meschino” del Barbiere o come “il nostro amore” di J. Prevert…

Ma il Mediterraneo, vasto poco più dell’1% delle superfici acquee del mondo accoglie già il 40% dei traffici e questi crescono, crescono, crescono, specie dopo il raddoppio di Suez, ma anche grazie alla crescita imprevedibile di stati dal nome esotico che suonano Azerbaigian, Kazakistan… Ma anche l’Africa, sì, l’ex continente nero, già terra degli schiavisti e degli schiavi, tuttora terra d’emigrazione, cresce, cresce, cresce e nessuno la fermerà. Per quanto ci provino…

Frattanto, mentre fuori piove e nei gazebi si parla di economia del mare, pesca compatibile, pieno utilizzo del pianeta acqua, cioè economia in blu (blue economy in armonia con la green economy), un comitato organizzatore discute su come recuperare la manifestazione d’apertura, una gran festa con danze e spettacoli. Si taglia comunque il nastro un po’ di fretta – molti non se ne accorgono ma si sa che molte autorità abbiano fatto in tempo ad essere lì –   per decidere poi che la festa  in piazza si farà sabato.

Parlano l’assessore all’agricoltura e pesca Edy Bandiera e il dirigente generale alla pesca Dario Cartabellotta assieme a vari esperti. Cartabellotta, agronomo, già assessore, esperto di agricoltura e sostenitore della necessità di ripopolare e coltivare adeguatamente l’interno dell’Isola si è “riconvertito” con successo ad esperto di pesca (decisiva di certo la frequentazione con Giovanni Tumbiolo) e si batte per le blue zone, per i diritti di pescatori, lo stop alla distruzione delle barche da pesca, l’incremento – addirittura – del numero degli addetti…

Molto apprezzate anche le dotte parole del vescovo Domenico Mogavero, che ha parlato anche di Padre Puglisi e dell’attinenza di questo poliedrico personaggio, martirizzato dalla mafia di quartiere, con il fenomeno pesca.

Frattanto nella tensostruttura accanto, sempre in piazza della Repubblica si svolgevano degustazioni di vino e assaggi di specialità culinarie siciliane a base di pesce azzurro.

Fra le raccomandazioni emerse, quella di rivalutare il cosiddetto pesce povero, in una situazione in cui le richieste del mercato si concentrano su pochissime specie, molte vengono ributtate in mare ed alcuni consumi sono stai accantonati, rispetto al passato.

Non sempre condivisibili i pareri degli esperti in fatto di risparmio, diminuzione dei consumi, riciclo e simili. Il fine sarebbe quello di evitare gli sprechi e diminuire il volume dei rifiuti. Tuttavia, il consumo è certamente il volano principale dell’economia moderna. Come negarlo? Quindi, ogni deduzione contraria è prevedibile. Come ignorare del resto che contro il temuto calo delle risorse, si oppongono le nuove tecnologie in arrivo, la sericoltura in campo agricolo, ma anche l’inarrestabile crescita della redditività per ettaro, l’utilizzo di nuovi materiali, di sostanze di sintesi di ogni genere…

Oggi, venerdì 5 ottobre 2018, si prosegue a spron battuto e a ritmi ancor più elevati. Dibattiti, anche polemici, proseguiranno, assieme agli incontri con i quasi 500 rappresentanti della nazioni ospiti e anche dall’Italia e dalla stessa Sicilia. Un’occasione, per gli operatori di fare certamente business, soprattutto nell’ambito dell’atteso workshop, l’appuntamento B2B.

 

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