Vissi d’Arte sulle ali del Grifo: Festa a Partanna nello storico Castello Grifeo

Un esterno notturno del Castello Grifeo a Partanna di Trapani. Dal servizio fotografico di Angelo Campus in occasione del Gala del 2016.

Valorizzazione e promozione del territorio, delle sue radici storiche e culturali, un momento d’Arte a Castello Grifeo nella cittadina di Partanna, in provincia di Trapani. In poche parole è così riassumibile la seconda edizione della Serata di Gala intitolata “Vissi d’Arte sulle ali del Grifo” (terzo evento di questo tipo nell’antico maniero) che si svolgerà sabato 16 giugno 2018 con lo scopo unico di raccogliere fondi per il restauro di antiche opere d’arte del patrimonio pubblico territoriale (video Youtube sull’evento: https://youtu.be/5z6lzza8kSA).

“Proprio perché la mia Famiglia è stata protagonista di parte della storia siciliana insieme alla popolazione di Partanna – sottolinea Giuseppe Grifeo – ho sempre ritenuto di dover lavorare incessantemente per promuovere quest’area della Sicilia all’interno della Valle del Belìce, affacciata verso la costa mazarese e l’area archeologica di Selinunte. L’ho fatto per anni e continuo a farlo innanzitutto come giornalista. Molti gli articoli che ho pubblicato su varie testate a cominciare dal quotidiano romano Il Tempo”.

Una pala policroma che fungeva da altarino nella cappella privata dell'ala nobile.
Una pala policroma, raffigurante la Madonna del Rosario, dipinta da Simone Wobreck nel 1585, è conservata nel salone centrale del castello Grifeo.

La qualità delle opere da salvare scelte per l’evento di quest’anno, il dettaglio tecnico-operativo illustrato dai restauratori designati e la bellezza dell’appuntamento nel suo totale, hanno permesso di ottenere una forte contribuzione da parte della Fondazione Cultura e Arte che ha come presidente onorario il professore avvocato Emanuele Francesco Maria Emanuele (il chi è del professore: http://www.fondazioneroma.it/fondazione/presidente/)

“Partanna custodisce tesori d’arte, dell’agricoltura e dei sapori che primeggiano in maniera assoluta – racconta Grifeo – La Chiesa Madre, per esempio, tra i maggiori esempi del Barocco Trapanese con all’interno un coro ligneo del 1600 che è monumento nazionale dal 1910. Uliveti dove domina la Nocellara del Belice che dà vita a un olio dai profumi e dal gusto inimitabili, prodotto di primo piano a livello nazionale. Poi i vigneti che ricoprono gran parte delle colline contendendo lo spazio agli olivi in un gioco tra diverse sfumature di verde sulle alture e lungo le valli circostanti, dal verde argenteo fino a quello più scuro e intenso”.

“Non dimentico anche un prodotto del tutto tipico, la Cipudda Partannisa – continua il discendente dell’antica famiglia – una cipolla rossa molto dolce e delicata nel gusto, ha una polpa carnosa: una di queste può arrivare al chilo di peso. È un pianta bulbosa che cresce solo nel bacino di Partanna. Questa cipolla è base per la produzione di marmellate, quindi dolci, come per creme spalmabili, salate, con aceto, vino, uva passa, capperi, sale. Senza contare altre prelibatezze. In breve, essere a Partanna significa ritrovare le più remote radici della storia umana e i più autentici e gustosi sapori della terra valorizzati dall’inventiva dei partannesi”.

L’area ha profonde radici storiche, lo Stesso Castello Grifeo, pur ristrutturato nel 1400 con successivi rimaneggiamenti del XVII secolo, ha le sue origini in un antico casale fortificato arabo dell’XI secolo. “Neppure il disastroso terremoto del 1968 che colpì la Valle del Belìce – sottolinea Giuseppe Grifeo – riuscì a smuovere una sola pietra del Maniero che è rimasto tra i luoghi-simbolo della rinascita, della ricostruzione, tra i punti saldi della comunità partannese, popolazione che da sempre ha dimostrato forza di volontà, caparbietà e vivacità veramente encomiabili”.

L’evento di sabato 16 giugno 2018 viaggerà sulle note create in momenti d’arte musicale che apriranno la serata. Per l’occasione si riuniranno molte personalità in arrivo da tutta la Sicilia e dal resto d’Italia, ma non solo. Per la seconda volta parteciperà Sua Altezza il Principe Ravivaddhana Monipong Sisowath, cugino e ambasciatore di  Sua Maestà Norodom Sihamoni, Re della Cambogia.

Ospiti di lignaggio negli eventi mondani e culturali.
Ospiti di lignaggio negli eventi mondani e culturali:  Giuseppe Grifeo di Partanna (a sx accanto alla Signora Agata Palazzo) ospita  per la seconda volta  S.A. il Principe  Ravivaddhana Monipong Sisowath,  cugino e ambasciatore di Sua Maestà Norodom Sihamoni, Re della Cambogia. A dx il Principe Danilo Moncada.

Volendo fare solo un accenno ad alcuni degli invitati che hanno già aderito, il Principe Danilo Moncada-Zarbo di Monforte, psicanalista, Claudio Caruselli, giornalista e critico cinematografico, la Baronessa Mariel Piccolo di Calanovella con il consorte, il Barone Stefano Valletta, la Contessa Gloria Cappadonia, responsabile Data Privacy di Ibm Italia, la Duchessa Letizia Passarello Natoli Rivas di San Leone, giornalista, il Barone Angelo Campus, fotoreporter, la Marchesa Maria Alberta Viviani Corradi-Cervi, manager, il Marchese Vincenzo Grisostomi Travaglini, regista della lirica, il Maestro Vincenzo Marrone d’Alberti, noto concertista siciliano di fama internazionale, i coniugi Francesco Matranga e Anna Rita Costantino, noti criminalisti e tanti altri.

“Sarà un momento magico che richiamerà antiche atmosfere – sottolinea Grifeo – aggiungendo al tutto uno scopo lodevole di conservazione del patrimonio artistico”.

Come per i precedenti eventi a Castello Grifeo è stata stabilita una quota individuale di partecipazione, questa volta pari a 80 euro per il restauro di due dipinti del 1700. Per prenotare la propria presenza è necessario accreditare la quota con bonifico sul conto corrente corrispondente al codice Iban  IT22I0303281910010000002552, intestato all’Associazione Culturale Il Medioevo – via Mazzini, 9 – 91028 Partanna (Trapani) – ilmedioevopartanna@gmail.com – indicando la causale “Castello Grifeo 16-06-2018” aggiungendo il numero di partecipanti in caso di versamento per più quote.

Casa museo di Castello Grifeo: cimeli etnografici della tradizione contadina locale.
Casa museo di Castello Grifeo: cimeli etnografici della tradizione contadina locale. Qui sono relativi alla preparazione del vino.

Come già accaduto per le scorse edizioni, molti non partecipanti alla serata hanno ugualmente donato la quota o sua parte per sostenere il restauro: la raccomandazione in questo caso è sottolineare nella causale del versamento “Castello Grifeo 16-06-2018 – donazione da non partecipante”.

Quali opere saranno restaurate grazie alla somma raccolta?

Si tratta di due antichi dipinti a olio su tela:

– “Incoronazione della Vergine con Santi” attribuito a Vito D’Anna, epoca 1700, altezza 270 centimetri, larghezza 200 centimetri;

– “San Benedetto con Madonna e Redentore”, autore ignoto, sempre del 1700, altezza 270 centimetri, larghezza 200 centimetri.

Le opere sono conservate presso la Chiesa del Carmelo a Partanna (TP).

Il restauro sarà a cura della dottoressa Rosalia M.C. Teri e del professore Antonino Teri.

Come da relazione tecnica, “Le opere si presentano in uno stato di degrado pessimo dovuto alle alterate condizioni termo-igrometriche dell’ambiente di conservazione. Ciò ha determinato la formazione, sia sul verso che sul recto delle tele, di un consistente attacco biodeteriogeno da parte di funghi. Questi stanno alterando, oltre che le cromie della pellicola pittorica, anche la foderatura a pasta dell’ultimo intervento di restauro eseguito negli anni 30. A livello strutturale non mostrano grandi alterazioni, tuttavia se l’attacco biodeteriogeno non si sarà arrestato, la tela subirà un indebolimento delle fibre con conseguente caduta e perdita della pellicola pittorica. Tutta la superficie è coperta da depositi superficiali coerenti e incoerenti, nonché da numerose deiezioni e residui di sostanze depositatesi accidentalmente”.

Questa che segue è una notazione storica per inquadrare la realtà di Partanna nel corso dei tempi…

Con la fine del dominio arabo in Sicilia nell’XI secolo, nel 1091 il Gran Conte Ruggero consegnò Partanna nelle mani di uno dei suoi condottieri, Giovanni I Grifeo. La Baronia fu poi confermata nel 1137 dal primo Re di Sicilia, Ruggero II, a Giovanni II Grifeo che, insieme ad alcuni tra i maggiori baroni di Sicilia, presenziò all’incoronazione del Sovrano.

Il Privilegio feudale fu ripreso nel 1243 con l’aggiunta di decreto di conferma dall’Imperatore Federico II il tutto consegnato a Goffredo I Grifeo (per approfondimenti, sito web della Famiglia Grifeo http://www.grifeo.it/).

Nel XVII secolo, il castello divenne residenza principesca: Guglielmo I Grifeo ottenne dal Re Filippo IV di Spagna il privilegio spedito il 10 agosto del 1627 che conferiva il titolo di Principe e quindi il passaggio di Partanna da Baronia a Principato.

La cittadina, le sue valli e le sue colline hanno storia ancora più lunga, prova ne sono i preziosi reperti frutto degli scavi in Contrada Stretto e nello stesso centro urbano, testimonianze di presenza umana dal Paelolitico e dal tardo Neolitico.

Salone della Casa museo del Castello Grifeo.
Splendido salone nella Casa museo del Castello Grifeo.

Queste differenti radici temporali si sono unite proprio a Castello Grifeo che è “Museo Regionale di Preistoria del Belice – Centro di interpretazione e valorizzazione territoriale”, inaugurato in questa veste il 28 dicembre 2007, evento al quale fu invitata tutta la Famiglia Grifeo.

Nelle sale della fortezza una ricca raccolta permanente di reperti ritrovati nei siti risalenti al Paleolitico e Neolitico, nelle necropoli con tombe a grotticella e a camera (media e tarda età del Bronzo). Comprende pure il così nominato “Cranio trapanato” (età del Bronzo Antico – III Millennio a.C.) primo esempio di operazione al cranio con tracce evidenti di lunga sopravvivenza del remoto paziente. L’esposizione segue due rotte di visione, quella etno-antropologica e quella storico-artistica.

Nelle teche numerosi esempi di vasi nello stile Partanna-Naro e Campaniforme, zanne di preistorici elefanti e crani di animali coevi, la ricollocazione di una remotissima sepoltura.

Poi la pinacoteca nella Sala delle Feste o delle Armi, il Salone centrale del Castello caratterizzato dall’affresco delle origini Grifeo in Sicilia, stessa scena raffigurata nel gruppo scultoreo che si trova sul portale della Cattedrale di Mazara del Vallo, grande chiesa madre ristrutturata a fine 1500 dal Vescovo della Diocesi Mazarese, Francesco Maria Graffeo (antica forma del cognome Grifeo).

Nella stessa pinacoteca di Castello Grifeo è esposta la pala d’altare della “Madonna del Rosario” dipinta da Simon di Wobreck nel 1585: raffigura la Madonna tra i santi Domenico e Caterina; intorno ai soggetti centrali, 15 formelle che raffigurano i Misteri del Rosario; fu commissionata da Eleonora Grifeo e Blasco Sala.

Senza dimenticare i sotterranei con antiche cisterne (in una si conservava anche il ghiaccio) e le cantine che custodiscono botti secolari in noce di Slavonia oltre ad antichi torchi per la produzione dell’olio e del vino.

Una sala dedicata alla Genealogia Grifeo, antiche foto e l’Archivio con volumi dal XV secolo circa in poi contenenti copie di lettere da corti reali e principesche italiane ed europee, tenute contabili dei vari feudi, genealogie tracciate a mano, decreti e disposizioni varie che si sono susseguite nel corso dei secoli.

Dal 2008 in quelle che erano le Scuderie della fortezza si sono susseguiti convegni scientifici, medici e culturali, eventi di promozione, assemblee di organismi-enti, associazioni, fondazioni, istituti bancari siciliani e nazionali.

(Impaginazione, titolo e dida di Germano Scargiali)

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Pubblicato
21/05/2018
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Al 16.06.2018
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